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Comune di Firenze
Approvate le modifiche al Regolamento Unesco
Il voto del Consiglio comunale di Firenze. L’assessore Del Re: “Segnale forte a difesa dell’identità di Firenze”. Stop di tre anni alle aperture di esercizi alimentari e di somministrazione; regole speciali per vie e piazze e norma ‘salva-vinaini’
Esercizio storico fiorentino
Al termine di un lungo dibattito, con 70 emendamenti presentati, il Consiglio comunale ha approvato con 21 sì, due astensioni e sei non voto le modifiche al Regolamento Unesco del Comune di Firenze. Delibera su "Misure per la tutela ed il decoro del patrimonio culturale del centro storico".

“Un segnale forte per la tutela del centro storico di Firenze e della sua identità, rappresentata non solo dal patrimonio artistico ma anche dal tessuto economico e sociale costituito da commercio tradizionale, artigianato ed esercizi storici. Un risultato importante frutto di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto Amministrazione comunale, Regione Toscana, Sovrintendenza, associazioni di categoria e cittadini. Sono molto soddisfatta”. Così l’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re in merito all’approvazione oggi in Consiglio comunale delle modifiche al regolamento per la tutela del centro storico, cosiddetto regolamento Unesco. È la ‘fase due’ del regolamento approvato a gennaio 2016, che introduce un blocco di tre anni per le aperture di esercizi alimentari e di somministrazione, tutele speciali per aree di particolare sensibilità e una nuova norma ‘salva-vinaini’, con disciplinari per gli esercizi storici e anti-movida molesta.
Le nuove misure, più incisive rispetto alle precedenti, si fondano sul decreto legislativo 222 del 2016 e sul piano di gestione dell’Unesco approvato dal Comune di Firenze lo scorso anno.
Nello specifico, si introduce un blocco per i prossimi tre anni di nuove aperture di attività di somministrazione di alimenti e bevande e attività di commercio al dettaglio in sede fissa di generi alimentari e di attività artigianali o industriali di preparazione o vendita di prodotti del settore alimentare. Sono previste eccezioni per luoghi di cultura, librerie, teatri, cinema e musei, nei quali potranno continuare ad aprire tali attività; oltre che per la somministrazione temporanea in occasione di eventi e manifestazioni su area pubblica per i quali il Comune di Firenze abbia espresso esplicito interesse e per le strutture ricettive che potranno aprire al pubblico la propria attività di somministrazione.
Sono previste tutele particolari per determinate zone della città attraverso l’estensione della norma di tutela di via Tornabuoni anche ad altre vie della città, in particolare via Maggio, via dei Fossi e Lungarno Corsini, nelle quali potranno aprire solo le tipologie di attività elencate nel regolamento (gallerie d’arte, negozi di antiquariato, di arredamento e design, etc.), che già connotavano il volto di quelle zone. Vengono inoltre individuate una serie di piazze nelle quali non potranno essere trasferite le attività la cui nuova apertura era già vietata nell’area Unesco. Si tratta nello specifico di piazza San Giovanni, piazza Duomo, piazza della Repubblica, piazza Santa Croce, piazza della Signoria, piazza San Firenze, piazza Santa Maria Novella, piazza Pitti, piazza Santo Spirito, piazza del Carmine, piazza Santissima Annunziata.
Per quanto riguarda la tutela degli esercizi storici, entro nove mesi dell’adozione del regolamento, il Comune approverà apposito disciplinare nel quale saranno indicati i requisiti che per ciascun esercizio saranno oggetto di divieto di trasformazione dell’attività (ad esempio, attività, insegne o marchio). Ai proprietari degli esercizi storici è riconosciuta un’agevolazione Imu, come già da bilancio preventivo del 2017. Per quanto riguarda il tema della quiete pubblica, la delibera dà mandato all’ufficio Città sicura di predisporre, entro sei mesi dall’entrata in vigore del regolamento, il disciplinare contenente misure per tutelare il rispetto della quiete pubblica rispetto ai locali di determinate zone della città, che saranno individuate nel disciplinare stesso. Viene infine introdotta una norma ‘salva-vinaini’, che restringe l’obbligo di adeguamento strutturale (40 metri quadrati di superficie e bagno per la clientela) alle attività che mettono in vendita superalcolici (> 21%).
(sc)

27/04/2017 22.37
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