IANUA, MERCOLEDI' TAVOLO DI CRISI
L'assessore al Lavoro Elisa Simoni presenta la situazione al Consiglio provinciale di Firenze
'Ianua' di Sesto Fiorentino. L'azienda imputerebbe i propri problemi al fatto che il suo maggior cliente in Egitto ha sospeso i pagamenti di un impianto da 100 milioni di euro: il cliente e l'azienda hanno concordato un piano per terminare i lavori e permettere all'azienda di riscuotere il saldo di circa 17 milioni di euro ma l'istituto bancario al quale è stata canalizzata la prima tranche del pagamento, avrebbe trattenuto i soldi. Da qui sarebbe scaturita la scelta di presentare istanza di fallimento volontario. Il punto sulla situazione dello stabilimento dove lavorano 20 dipendenti è stato fatto dall'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni in risposta a una domanda d'attualità presentata dai consiglieri di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Dopo tante richieste, finalmente il Ministero competente ha ricevuto le organizzazioni sindacali il 12 settembre scorso ma l'incontro è stato solo interlocutorio. Dalla riunione è emerso che non vi è alcuna possibilità di ripresa dell'attività produttiva. E' stata fortemente richiesta l'attivazione della cassa integrazione che darebbe respiro ai lavoratori che da quattro mesi non percepiscono alcuno stipendio.
Il curatore fallimentare si è impegnato a contattare il giudice e venerdì prossimo ci sarà un ulteriore incontro al Ministero. Il tavolo di crisi è stato già convocato per mercoledì 21 settembre.
"Ci aspettiamo risultati dall'incontro - ha commentato Calò - Devo dire che non sono molti gli esempi in cui l'istanza fallimentare viene perorata dalla proprietà. Mi sembra si evidenzi un profilo di scarsa responsabilità sociale. Le Istituzioni devono mandare un segnale molto chiaro a imprese che giocano sulle modalità di crisi".