LE SCULTURE DI GIORGIO BUTINI A PALAZZO MEDICI
Quattordici opere dell’artista toscano in mostra nella Limonaia dal 22 settembre al 16 ottobre
Antico e moderno si fondono nella materia ed emergono dai marmi, i bronzi e l’ardesia scolpiti dalla mano di Giorgio Butini. In mostra dal 22 settembre al 16 ottobre 2011 nella Limonaia di Palazzo Medici Riccardi, le originali opere del giovane artista toscano.
L’Associazione LiberArte, dopo aver organizzato nella sede della Provincia di Firenze l’esposizione di grande successo di Pietro Annigoni, propone ora un nuovo talento, uno scultore emergente: quasi come un ideale passaggio di testimone tra chi ha fatto la storia della pittura italiana del ‘900 e chi si propone di ritagliarsi uno spazio nella produzione artistica nel secolo nuovo.
Giorgio Butini, figlio d’arte e giovanissimo allievo di Antonio Berti, ne ha assorbito l’intensa lezione umana ed artistica fatta di passione, rigore e creatività. Questo lo ha condotto a maturare notevoli esperienze creative attraverso l’uso di materiali come il marmo ed il bronzo, antichissimi e moderni, fino ad approdare all’ardesia, pietra affascinante, difficile e delicatissima.
Le sue opere superano la rappresentazione mimetica, anche grazie alla profonda conoscenza dell’artista della morfologia dell’essere umano: Butini ha infatti frequentato corsi di Anatomia, all’Università degli Studi di Firenze.
Le 14 opere esposte a Palazzo Medici, molte delle quali inedite, si soffermano sull’epoca nella quale viviamo, esprimendo intenso realismo e suggestione.
Tra le creazioni in mostra spicca il bozzetto Aquila Salutis, un’opera dallo scheletro circolare con un diametro di circa un metro per la realizzazione di una grande statua dal raggio di 5 metri dedicata al tragedia che toccò la città dell’Aquila nel 2009. L’opera finale, secondo un progetto patrocinato dalla Regione Toscana, sarà posizionata vicino al Palazzo degli studenti, dove persero la vita molti giovani aquilani. In quest’opera, nata da un’ispirazione dell’artista dopo i drammatici fatti, sono impresse nella materia immagini e sensazioni cariche di dolore e, allo stesso tempo, vibranti di un senso di rinascita e speranza.
Le sale della Limonaia ospiteranno inoltre alcuni gioielli prodotti dall’artista come piccole preziose miniature delle sue opere in diversi materiali (bronzo, acciaio, oro e argento).
Per Giorgio Butini questa esposizione vuole essere un ringraziamento ad una città, Firenze, che tanto ha contribuito alla sua formazione di artista insieme modernissimo e classico. Le sue creazioni oscillano infatti tra la linea scultorea più tradizionale e la trasgressione dalle tecniche standard.
L’inaugurazione della mostra si terrà giovedì 22 settembre alle ore 18, alla presenza della Consigliera provinciale Loretta Lazzeri e dell’Assessore regionale Riccardo Nencini.
Nonostante la giovane età, sono già molte ed importanti le opere realizzate per committenze pubbliche come la scultura “Il grido” creata per il Comune di Campi Bisenzio o il crocifisso realizzato per il Santo Padre Benedetto XVI e donato, nel 2007, alla Città del Vaticano.
Di rilievo, tra le altre, le personali al Museo Archeologico di Fiesole e nelle Sale del Museo del Bigallo, nonché la partecipazione nel 2010, nella Forum Hall di Mosca in occasione di un evento che vide la presenza di importanti personalità artistiche toscane.
Numerose collezioni private accolgono alcune tra le sue opere più significative.
Una curiosità che caratterizza l’artista è che il suo atelier si trova sulle colline di Lastra a Signa, nel contesto suggestivo di un’antica cappella, ormai sconsacrata. Uno scenario d’ispirazione per il lavoro dello scultore e un luogo perfetto per l’esposizione del suo ciclo scultoreo “Metamorfosi”.