"FARNETICANTI DICHIARAZIONI DI EX TERRORISTI"
Il gruppo Pdl: "Mai invitare in Provincia chi si sia macchiato di delitti". Presentata una mozione
Il Consiglio Provinciale "condanna gli atteggiamenti e le dichiarazioni di ex terroristi in nome della giustizia, per le vittime e nel rispetto del dolore dei familiari". La mozione presentata dal gruppo Pdl intende impegnare la Provincia in questo senso. I consiglieri provinciali Filippo Ciampolini, Samuele Baldini, Piergiuseppe Massai, Erica Franchi e Guido Sensi muovono il dispositivo della mozione a partire da alcuni fatti che vedono coinvolti ex terroristi. Di seguito il testo della mozione.
"Il Consiglio provinciale di Firenze dato atto che negli ultimi tempi sono apparse sulla stampa, a più riprese, le deliranti affermazioni del terrorista Cesare Battisti, che ha ricevuto asilo politico dal Brasile senza scontare un giorno di galera in Italia, dopo la condanna a quattro ergastoli per omicidio plurimo, per banda armata, rapina e detenzione di armi, il quale ha affermato “di non avere nulla di cui pentirsi perché non ha fatto nulla” e ha giustificato la sua fuga dall’Italia ed il suo buen retiro in Brasile con “la paura di essere torturato, come spesso succede nelle carceri italiane”;
Considerato che, successivamente alle offensive affermazioni di Battisti, si sono aggiunte le dichiarazioni choc rilasciate dell’ex brigatista Barbara Balzerani, che prese parte al rapimento di Aldo Moro, la quale ha diifeso la scelta di Cesare Battisti di rifugiarsi in Brasile e ne ha condiviso le affermazioni sulla tortura in Italia;
Considerato inoltre che queste dichiarazioni dimostrano che Battisti è un criminale pericoloso, un sanguinario che non ha rispetto nemmeno per i parenti delle sue vittime, un assassino che non conosce pentimento, esaltato dal fatto di essere rimasto fino ad oggi impunito per le sue atrocità , e per questo si permette di offendere spavaldamente il dolore delle famiglie coinvolte, facendosi beffa della giustizia italiana e oltraggiando la memoria del nostro Paese, insanguinata dalle brutalità dei terribili anni di piombo;
premesso che:
- Battisti e Balzerani hanno svolto attività terroristica in Italia negli anni Settanta, nei cosiddetti“Anni di piombo”, durante i quali si verificarono più di 5.000 attentati, con 455 caduti e 4.529 feriti;
- le dichiarazioni pubbliche di Battisti e Balzerani sconvolgono gli animi e le coscienze di tutti, e costituiscono una rinnovata sofferenza per le famiglie delle vittime di una pagina di storia che non va dimenticato nella sua atrocità;
- il figlio dell’ex Sindaco di Firenze Lando Conti, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1986, in questi ultimi giorni ha inviato un appello a tutta la stampa perché siano vietate le pubblicazioni delle dichiarazioni di Cesare Battisti, motivando che frasi di quel tenore generano danno all’immagine dell’Italia nel mondo, alle sue istituzioni, alle Forze Armate, dolore ai familiari delle vittime, e comportano il rischio di una pericolosa esaltazione ed emulazione delle azioni terroristiche di Battisti nelle giovani generazioni;
considerate le dichiarazioni del Prefetto Padoin in merito all’atteggiamento adottato da parte di alcuni enti locali, che offrono la ribalta a soggetti che si sono macchiati di delitti negli anni di piombo, il quale ribadisce “il concetto affermato tante volte: chi ha espiato la pena per delitti di sangue negli anni di piombo è giusto che sia reinserito nella società civile, senza però quell’ampia visibilità che tanto ferisce i parenti delle vittime che hanno esse soltanto subito una condanna senza appello.”
IMPEGNA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
a condannare fermamente tutti gli atteggiamenti e comportamenti degeneranti, volti a sviluppare forme terroristiche che possono rappresentare gravi esempi da emulare per le giovani generazioni, provocando il rischio che terroristi alla stregua di Battisti e Balzerani, si trasformino da carnefici a vittime, e modelli da imitare agli occhi delle nuove generazioni, ignare del passato delittuoso di questi esponenti di pericolose organizzazioni armate, colpevoli in passato di aver compiuto gravi atti terroristici;
IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE
A dissociarsi dalle dichiarazioni e dagli atteggiamenti adottati dai terroristi durante eventi pubblici, e ad impegnarsi formalmente a non invitare nelle proprie sedi, alle iniziative dell’ente, chiunque si sia macchiato di tali gravi atti terroristici, in rispetto delle vittime di sempre".