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CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

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LA CITTÀ METROPOLITANA NASCERÀ PARTENDO DALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO
Domenici: “Per cominciare facciamo un’Unione di Comuni” – Certosi: “Interessati 800mila abitanti in 33 Comuni" - Martini: "Il salto nella prossima legislatura" - Critiche alla riforma federale del Senato: "Un pasticcio epocale"

Convegno "Firenze verso la Città Metropolitana"

La nuova Città Metropolitana dovrà nascere a Firenze partendo dalle esigenze del territorio, non sulla base di ingegnerie istituzionali.
E’ questa l’indicazione emersa dal confronto di oggi a Palazzo Medici Riccardi su “Firenze verso la Città Metropolitana”, che, su iniziativa della Provincia, ha visto la partecipazione di tutti i protagonisti istituzionali, dal presidente della Regione Martini, al vicepresidente provinciale Certosi, al Sindaco di Firenze Domenici ed agli altri sindaci delle varie zone comprese nell’area metropolitana.
Quali sono le funzioni da cui partire? Le ha richiamate nel suo intervento il vicepresidente della Provincia Piero Certosi: il traffico, l’ambiente, l’inquinamento, i rifiuti, le acque, la difesa del suolo, la pianificazione territoriale, i servizi a rete, la grande distribuzione, gli orari, il tempo libero. Oltre alle altre proprie della Provincia che la legge stabilisce passino tutte alla Città Metropolitana.
Lo scenario definito da Certosi riguarda circa 800mila abitanti e 33 Comuni, tutti cioè quelli della attuale Provincia esclusi quelli del Circondario empolese, per i quali “si vuole rafforzate il potere gestionale con il riconoscimento nel nuovo Statuto della Regione”.
“Serve flessibilità – insiste Certosi – perché non avrebbe senso concepire geometrie istituzionali su base geografica e non sulle effettive relazioni territoriali. I fattori geografici vanno valutati insieme a quelli economico ed alle reti di comunicazioni e di trasporto. Per esempio fra i territori più distanti, come il Mugello, e Firenze, esistono collegamenti funzionali che hanno consentito lo sviluppo di una forte integrazione di interessi culturali, relazioni sociali e rapporti economici”.
Un ragionamento analogo è stato sviluppato dal presidente della Provincia di Bologna, Vittorio Prodi, che questa mattina ha ricordato il progressivo passaggio degli abitanti dai centri storici alle fasce periferiche via via più lontane delle città, senza però che cambino i luoghi di lavoro e le reti di relazioni.
Le proposte della Provincia, valutate in modo positivo anche da Domenici e dagli altri protagonisti istituzionali, sono in concreto tre: inserire l’impegno a sostenere il processo di costituzione della Città Metropolitana nei programmi elettorali dei candidati sindaci; dare vita ad un gruppo tecnico di lavoro che formuli un progetto per la definizione normativa e organizzativa delle funzioni; dare poi vita ad uno specifico organismo politico-istituzionale che traduca tutto il lavoro in una proposta da sottoporre al voto dei singoli enti e ad un referendum fra la popolazione.
Su questo scenario condiviso si è inserita questa mattina da parte del vicesindaco di Firenze Giuseppe Matulli prima e poi anche del sindaco Leonardo Domenici, la proposta di un livello di sperimentazione intermedio e concretamente operativo: la costituzione, di una Unione di Comuni, sulla base della normativa vigente, che potrebbe partire dai 10/11 comuni più vicini al capoluogo. Qualcosa di simile, il paragone è di Domenici, all’esperienza avviata nella Piana, che potrebbe essere il primo nucleo di questa ulteriore sperimentazione. L’Unione potrebbe avere una sua Giunta. Primi passi importanti potrebbero essere le cessioni di quote delle società partecipate dal Comune di Firenze agli altri Comuni. Mentre i Quartieri fiorentini potrebbero assumere poteri comunali e trasformarsi in municipalità.
“La novità di oggi – ha detto Domenici – è la prospettiva non ingegneristica, calata dall’alto, ma nata dalle esigenze del territorio, per aprire possibilità di nuovo sviluppo”.
Una prospettiva culturalmente contrapposta a quella della proposta di riforma in senso federale del Senato, che per il Sindaco di Firenze è “un pasticcio epocale”.
"Stanno senatizzando le Regioni e non viceversa", ha commentato chiudendo in serata i lavori del convegno il presidente della Regione Claudio Martini, che nel suo intervento ha apprezzato i percorsi e i "meccanismi d'innesco" verso la Città Metropolitana prospettati da Certosi e Domenici ed ha indicato gli scenari di lavoro aperti dai futuri atti di programmazione regionale, nei quali saranno inserite le prospettive di cui si è parlato nel convegno di oggi.

27/02/2004 15.17
Provincia di Firenze