CACCIA. BALDINI (PDL): "ITER DI UN DISASTRO ANNUNCIATO"
Il capogruppo in Consiglio provinciale chiede lumi su una legge regionale dichiarata incostituzionale e che sarebbe stata ripresentata sotto diversa forma
Caccia. Su una legge regionale "dichiarata incostituzionale con conseguente sequestro di oltre 900 uccelli da richiamo", e sulla sua riproposizione in diversa forma, il capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale di Firenze Samuele Baldini con una domanda d'attualità chiede alla Provincia di spiegare "l’iter di un disastro annunciato". Di seguito il testo del documento.
"Viste e Richiamate:
- La Direttiva Europea (Dir. 79/409/CEE, oggi Dir. 2009/147/CE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici) in cui l'art. 9 tratta l'introduzione di (possibili) deroghe al divieto di caccia e al divieto di cattura di esemplari appartenenti alla fauna selvatica;
- il Testo coordinato della legge regionale 12 gennaio 1994, n. 3 - Recepimento della legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio), e considerato nel merito l’art. 34 (Cattura e gestione dei richiami vivi e appostamenti);
- la Legge Regionale 17 settembre 2009, n. 53 e la Legge Regionale 06 ottobre 2010, n. 50 entrambe disciplinanti l’attività di cattura di uccelli da richiamo appartenenti alle specie cacciabili per gli anni 2009/2010 ai sensi dell’articolo 4 della legge 11 febbraio 1992, n. 157;
Considerato che
in tale contesto normativo, la Provincia di Firenze autorizza, in riferimento alla L.R. 3/94 e al Dec G.R. n. 13/2004, i cacciatori alla detenzione di uccelli da richiamo di cattura appartenenti alle specie cacciabili, tenendo un registro aggiornato dei capi detenuti ed inoltre gestisce l'assegnazione di nuovi capi provenienti dagli impianti di cattura autorizzati, su apposita istanza presentata dai cacciatori, i quali sono tenuti a tenere aggiornata la scheda di detenzione dei richiami registrando presso l'Ufficio Caccia i capi eventualmente ricevuti, morti o fuggiti.
Preso atto che
la Corte Costituzionale con sentenza n. 266 del 07 luglio 2009 si è espressa dichiarando l'illegittimità costituzionale dell'art. 2 della sopra citata Legge Regionale n. 53/2009 e che con sentenza n. 190 del 15 giugno 2011, ha nuovamente dichiarato l’illegittimità dell’art. 2 della L.R. 6 ottobre 2010, n. 50, evidenziando che il sopra citato articolo viola l’art. 117 della Costituzione Italiana;
Considerato infine
che le sentenze dichiarative dell'incostituzionalità delle menzionate norme regionali hanno fatto venir meno con effetto ex tunc nell'ambito della Regione Toscana l'autorizzazione alla cattura di uccelli appartenenti alla fauna selvatica da utilizzare come richiami vivi, e che l'attuale detenzione dei volatili provenienti dalle catture eseguite in forza delle disposizioni regionali è illecita per contrastro con la L.157/1992;
Venuto a conoscenza che
oltre 900 volatili affidati in custodia dalla Provincia di Firenze a circa 200 cacciatori che ne avevano fatto richiesta come richiami vivi, seguendo la procedura indicata da quest’ultimo Ente, e dietro il pagamento di quanto previsto dalla legge vigente, (vedi art. 2 della LR 50/2010 comma 4 “L’importo per la cessione degli esemplari catturati è di euro 20,00 a soggetto.”) sono stati sequestrati dagli Agenti del Corpo Forestale dello Stato su mandato della Procurta della Repubblica, in attuazione dell’ultima sentenza di cui sopra e che pertanto essendo le leggi con cui la Regione aveva autorizzato i prelievi in natura state dichiarate incostituzionali, tutti gli uccelli da richiamo risultano detenuti in modo illegale, per cui saranno affidati ad un centro del Wwf in Maremma;
Per quanto sopra esposto;
INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER CHIEDERE:
- di ricostruire tutto il percorso a partire dalle motivazioni, per quanto di propria competenza, che hanno spinto la Regione Toscana, a distanza di un anno, a presentare la legge regionale 50 /2010 con contenuti simili alla Legge regionale 53 del 17/09/2009, dichiarata anch’essa illegittima dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 266 /2010,
- di conoscere se è intenzione dell’Amministrazione Provinciale restituire il contributo pagato dai cittadini".