GIOVANI E LAVORO “IN EQUILIBRIO PRECARIO”
Barducci: “Necessario ribaltare l’impostazione attuale che ha precarizzato la vita dei giovani, rielaborando un profilo di tutele che sia in grado di evitare le fughe dei cervelli all’estero”
“Il primo impegno da assumere è quello di capovolgere l’impostazione che si è affermata in questi anni: partendo da un’esigenza di flessibilità siamo arrivati ad una precarizzazione della vita dei giovani, con un peggioramento gravissimo non solo delle condizioni lavorative ma anche sociali”. Queste le parole del Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, intervenuto durante il convegno “In equilibrio precario”, che si è tenuto stamani al Polo Universitario di Scienze Sociali di Novoli, organizzato dalla Provincia e dall’ateneo fiorentino.
“È necessario – ha aggiunto il Presidente Barducci – introdurre un nuovo concetto di lavoro, che pur garantendo la flessibilità sia in grado di mettere dei paletti a cui far riferimento per promuovere tutele a sostegno dei lavoratori, contro la fuga dei cervelli all’estero”.
L’incontro si è aperto con la testimonianza diretta di giovani ricercatori precari che nel raccontare le proprie esperienze hanno messo in evidenza tutti gli ostacoli che un laureato incontra oggi nel relazionarsi al complicato mondo del lavoro. Come la storia di Laura Chelazzi, una ricercatrice laureata in Scienze della Terra all’ateneo fiorentino ed attualmente assegnista di ricerca in una casa farmaceutica a Bologna, malgrado sia una geologa. “Eppure mi sento fortunata – ha detto la giovane ricercatrice – perché ho la certezza che per un altro anno ed un mese avrò di che vivere. E poi dovrò ricominciare la ricerca affannosa di un posto di lavoro, perché io ho deciso di restare in Italia. Se avessi pensato alla carriera – ha aggiunto – sarai andata senz’altro via da questo Paese che invece di aiutarci ci rema contro”.
All’incontro – moderato da Paolo Cappellini, Preside di Giurisprudenza – sono intervenuti il Rettore dell’Università degli Studi di Firenze, Alberto Tesi, Leonardo Bassilichi, Vicepresidente Confindustria, Riccardo Del Punta, ordinario di Diritto del lavoro e Franca Alacevich, Preside di Scienze Politiche e il Senatore Achille Passoni, che ha illustrato il ddl “Misure di contrasto alla precarietà del lavoro”.
“In questo momento – ha detto il Senatore Passoni nel suo intervento – non è in discussione solo il lavoro dei giovani ma il futuro (ed il presente) di intere generazioni. Un intervento legislativo a questo punto è davvero necessario: siamo partiti con i contratti co-co-co, passando per i co-co-pro, transitando dalle partite ive ed ora siamo arrivati agli stage non retribuiti. Quale sarà la prossima fermata, lo schiavismo?” si chiede Passoni.
“La carenza di risorse di cui soffriamo – ha spiegato il Rettore dell’Università degli Studi di Firenze, Alberto Tesi – ci impedisce di tenere dentro gli atenei i nostri dottorandi. Un tempo venivano assegnati circa 1.500 borse di dottorato l’anno e dunque si trattava di un valido strumento per scegliere il futuro corpo docente. Oggi, che i dottorati sono circa 10 mila l’anno, è evidente come non possa essere solo l’Università ad assorbire queste risorse ma è indispensabile l’intervento delle aziende private o delle istituzioni pubbliche che potrebbero usare queste intelligenze investendo in ruoli dirigenziali”