'FIRENZE FIERA' E CONVENTION BUREAU. BILLI AL CONSIGLIO PROVINCIALE
La proposta di un socio privato per il polo fieristico e il recupero della Fortezza da Basso. Convention Bureau: in pareggio e rilancio, con ricadute positive per 7 milioni di euro
'Firenze Fiera' e turismo congressuale. L'assessore al Turismo Giacomo Billi ha risposto in Consiglio provinciale a due distinte domande d'attualità dei consiglieri Marco Cordone (Lega Nord) e Rifondazione comunista. "Vorrei rispondere ad affermazioni generiche - spiega Billi - Noi siamo diventati soci del Firenze Convention Bureau nel dicembre 2009. Lo abbiamo trovato in perdita e in una posizione rinunciataria nel candidare Firenze per congressi internazionali. Ebbene, lo abbiamo portato in pareggio nel 2010 e chiuderemo in pareggio nel 2011 e rilanciato per acquisire eventi e meeting internazionali".
A fronte di una media di due candidature e mezzo degli anni precedenti l'ingresso della Provincia, "abbiamo acquisito 37 eventi per il triennio 2012-2013-2014, con un totale di 37 mila partecipanti e una ricaduta economica di quasi 7 milioni di euro nel territorio, calcolando la spesa media giornaliera di un congressista".
Di fatto il Convention bureau costa 70 mila euro l'anno ai contribuenti ma produce una ricchezza per circa 7 milioni di euro. Billi ha anche illustrato due altre novità: per la prima volta tutta gli operatori privati hanno deciso di sostenere economicamente le attività del Convention burerau; la Regione Toscana ha affidato "a noi il compito di coordinare l'attività dei Convention bureau della Toscana. Non è un fatto banale".
Circa 'Firenze Fiera' "abbiamo un centro espositivo e congressuale unico al mondo per la sua bellezza e la sua vicinanza al centro storico. Questo centro ha bisogno di investimenti che negli anni non sono stati fatti". Si rende necessario un piano di recupero complessivo della Fortezza che ha un costo di circa 100 milioni di euro. Dieci milioni servono per interventi immediati di manutenzione straordinaria.
"Ho osservato - continua Billi - che 100 milioni non si tirano fuori dai bilanci di Comune di Firenze, Provinca e Regione Toscana. A questo punto o rinunciamo al recupero oppure si consegue una parte, magari significativa, delle risorse. Da qui la proposta di trovare un socio privato che abbia voglia di investire con noi in un centro congressuale unico al mondo. Nessuno di noi ha individuato un socio privato, ci mancherebbe. Ci vuole una gara internazionale e sosteniamo che sia una proposta da prendere in considerazione".
Nella replica Marco Cordone (Lega Nord) si è dichiarato "insoddisfatto della sua risposta. Mi aspettavo una qualche delucidazione in più, una risposta un po' più coraggiosa. Avevo chiesto notizie sullo stato dell'arte e le mi ha detto ben poco. Continuereremo a seguire le problematiche di Firenze Fiera".
Per Andrea Calò (Rifondazione comunista) "c'è da esprimere una preoccupazione: il settore fieristico è gestito con ingenti risorse di denaro pubblico. L'assessore dichiara che è necessario creare un tavolo per trovarne. Pensiamo che non dovrebbero essere ricercate risorse per un'esperienza fallimentare qual è stata quella di 'Firenze Fiera'. Tutti parlano di 'Firenze Fiera' e nessuno entra nel merito della gestione fallimentare del polo fieristico. Billi non ha risposto su elementi di politica generale che ci paiono decisivi".