8 MARZO: POCHE LE DONNE NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, VANNO AUMENTATE CANDIDATURE E BUONE PRASSI
La Consigliera di Parità della provincia di Firenze Grazia Maestrelli e il presidente dell’Anci Toscana Gianfranco Simoncini scrivono ai Sindaci: “C’è da recuperare un deficit di rappresentanza”. Le donne consigliere sono il 19,3%, quelle nelle Giunte il 25,6%
Sono poche le donne nei Consigli e nelle Giunte degli Enti Locali. Le elezioni del prossimo giugno devono segnare una svolta, attraverso l’aumento delle candidature delle donne e l’introduzione all’interno delle pubbliche amministrazioni di buone prassi a sostegno di una effettiva parità uomo-donna.
Lo hanno scritto la Consigliera di Parità della Provincia di Firenze, Maria Grazia Maestrelli, e il presidente regionale dell’ANCI, l’Associazione dei Comuni, Gianfranco Simoncini, in una lettera inviata oggi ai Sindaci toscani.
“L’Italia – hanno spiegato questa mattina in Provincia Maestrelli e Simoncini illustrando l’iniziativa alla stampa - è all’ultimo posto in Europa e al settantesimo nel mondo per il numero di donne parlamentari, siamo preceduti anche da alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia. Recuperare il deficit di rappresentanza tra la politica e il Paese con l’accesso di un numero sempre maggiore di donne nelle assemblee elettive ed ai livelli di top management della pubblica amministrazione è compito imprescindibile di ogni soggetto che abbia veramente a cuore la reale affermazione di una democrazia compiuta”.
In provincia di Firenze, su 44 Comuni solo 9 hanno un sindaco donna (20,4%), gli assessori in rosa sono 50 su 195 (25,6%) e le consigliere 173 su 892 (19,3%).
Sta anche ai Sindaci assicurare effettive condizioni di pari opportunità alle donne nell’accesso al lavoro, nello sviluppo delle carriere, nella attribuzione delle posizioni organizzative, nella concreta fruibilità delle opportunità formative.
Due importanti strumenti previsti dalle leggi già esistenti, il Piano triennale di Azioni Positive e il Comitato d’Ente nelle Pubbliche Amministrazioni, potrebbero favorire il potenziamento e la valorizzazione della risorsa umana femminile nella pubblica amministrazione, ma sono pochi gli enti locali che li hanno adottati.
La Provincia ha provveduto per entrambi gli strumenti. Al momento però sono solo cinque i Comuni che hanno istituto il Comitato d’Ente per le Pari opportunità: Firenze. Greve, San Casciano, Calenzano e Figline. Non di più quelli che hanno predisposto i piani triennali di azioni positive previsti: Firenze, Greve, San Casciano, Gambassi e Barberino d’Elsa.
Ed ecco le buone prassi di parità raccomandate agli Enti Locali, come sono state definite a Firenze nell’ambito di un convegno sulle rappresentanze femminili in Comuni e Province recentemente tenuto in Palazzo Vecchio sempre su iniziativa della Consigliera provinciale di Parità.
1. Prevedere che ogni comunicazione rivolta alla cittadinanza si rivolga esplicitamente a uomini e donne.
2. Prevedere il rispetto degli obiettivi di uguaglianza di opportunità in modo esplicito in tutti i bandi pubblici, nonché la presenza di almeno una donna in tutte le commissioni giudicanti.
3. Promuovere la diffusione di documenti sulle Pari Opportunità all’interno degli Enti Locali.
4. Prevedere che nelle deleghe sia presente quella alle Pari Opportunità.
5. Laddove l’istituzione pubblica ha facoltà di nominare propri rappresentanti, prevedere che vi sia una significativa attenzione a rafforzare la presenza femminile.
6. Prevedere che in ogni Commissione consiliare sia presente almeno una donna.
7. Quando si compongo le delegazioni che rappresentano l’Ente Locale, prevedere che vi sia sempre una presenza femminile significativa.
8. Far adottare Piani di Azione Positiva in tutti gli Enti Locali, così come prescritto dal DL 196/2000.
9. Promuovere l’adozione di una lettura di genere del bilancio adottato.
10. Promuovere le carriere femminili all’interno della struttura organizzata dell’Ente.
11. Promuovere azioni che favoriscono concretamente la conciliazione fra responsabilità di lavoro/rappresentanza e responsabilità familiari.
12. Promuovere la partecipazione femminile all’interno degli Enti a percorsi di formazione professionalizzanti, a corsi di aggiornamento e ad ogni iniziativa che possa implementare la conoscenza delle donne.
13. Promuovere momenti di sensibilizzazione rivolti a uomini e donne sull’utilità di applicare i principi di pari opportunità nella vita quotidiana.
14. Promuovere iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza contro i comportamenti violenti e lesivi della dignità delle donne.
15. Promuovere iniziative di sensibilizzazione alle pari opportunità in collaborazione con le istituzioni scolastiche e formative.