'GE OIL & GAS' A FIRENZE, "FIRENZE NON E' TERRA DI CONQUISTA"
La situazione dell'azienda acquisita da General Electric. Illustrata la situazione dall'assessore Di Fede. Calò (Rifondazione): "Qui non si deve fare come pare alle multinazionali"
Ge Oil & Gas, cinque posti a rischio a Firenze. L'assessore per i Rapporti con il Consiglio provinciale Giovanni Di Fede ha risposto a una domanda d'attualità dei consiglieri di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Questo il quadro della situazione.
La società Dresser Inc., importante società a livello mondiale operante nel settore delle infrastrutture energetiche, i cui azionisti di maggioranza sono costituiti da fondi gestiti da Riverstone Holdings Llc e First Reserve Corporation, è stata acquista nel marzo scorso dalla multinazionale General Electric (proprietaria di Nuovo Pignone) e collocata dallo scorso primo ottobre nella divisione Oil & Gas.
Fra l’altro il reparto fiorentino di Dresser – impegnato nella produzione di distributori di metano e nel quale sono impiegati 25 dipendenti – faceva parte di Nuovo Pignone. Nell’agosto scorso, G.E. Oil & Gas ha aperto una procedura di Mobilità per 9 addetti (di cui 5 a Firenze) a causa della perdita della commessa Eni relativa al servizio di call center che gestisce la riparazione dei distributori.
Nel corso della trattativa, le organizzazioni sindacali avevano individuato un percorso finalizzato alla trasformazione della procedura di Mobilità in Cassa integrazione straordinaria per un anno. Al momento della sottoscrizione dell’intesa, presso il Ministero del Lavoro, l’azienda ha posto come elemento irrinunciabile l’esigenza della certezza del licenziamento dei lavoratori.
Questa scelta ha prodotto un verbale di mancato accordo che consentirà all’azienda di collocare i 9 lavoratori in Mobilità. Le organizzazioni sindacali fanno notare come General Electric abbia fatto pervenire una lettera ai dipendenti delle aziende acquisite in cui si smentisce ogni ipotesi di esubero garantendo la ricollocazione all’interno del Gruppo. In questo caso, però, sembra che non vi fossero le condizioni per una soluzione positiva.
Il 19 ottobre i lavoratori hanno svolto un volantinaggio davanti alla sede fiorentina di Nuovo Pignone. I sindacati adiranno le vie legali. L’Unità di Crisi della Provincia non è stata interessata della vertenza.
"Siamo di fronte a una multinazionale che in una sede ministeriale, dove si cerca di trovare una conciliazione per salvaguardare l'occupazione, decide comunque di procedere in modo unilaterale - commenta Calò - Registriamo il fatto che è talmente tanta l'arroganza che ci si ritiene al di sopra delle parti. Soluzioni potevano essere trovate nel piano inudistriale, ma l'Italia viene tratta come un Paese di conquista. Penso che intanto la solidarietà sia un atto dovuto nei confronti di tutti i lavoratori costretti ad opporsi a questa situazione di mercato. Quindi l'invito alle Istituzioni a interloquire con Assindustria: non si può agire a proprio piacimento a Firenze. Esiste, peraltro, in Provincia una Commissione Lavoro che può diventare soggetto di rafforzamento e interlocuzione nelle vertenze, qualla di Ge Oli & Gas compresa".