VALDISIEVE E PENDOLARI, "PREZZI PIU' ALTI, SERVIZIO PIU' CORTO"
Il gruppo provinciale di Rifondazione comunista per una "mobilità efficiente e sostenibile"
Protesta dei pendolari della Valdisieve. "Il trasporto ferroviario peggiora - rilevano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - ma il chilometraggio e i prezzi dei biglietti sono più alti del servizio reso. Gli Enti locali intervengano per la tutela del diritto alla mobilità efficiente e sostenibile". Presentata in Provincia una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"La riorganizzazione degli orari dei treni nei tratti Firenze - Arezzo, Chiusi e Borgo San Lorenzo, continua sollevare proteste nei cittadini pendolari.
Continua frequente la soppressione improvvisa dei treni e la nuova gestione delle coincidenze risulta impossibile per i lavoratori e cittadini che si vedono costretti a perdere le ore nelle stazioni e a trovarsi in difficoltà sui posti di lavoro costringendo così ad un uso sempre maggiore di mezzi privati, con aggravio di costi per gli utenti e un maggiore inquinamento per l’ambiente.
Sulla questione della riorganizzazione degli orari, i comitati di pendolari avevano manifestato la richiesta di un ripristino di 14 treni tagliati o rimodulati sulla linea lenta Firenze-Arezzo della fascia oraria 13-17,3o e il confronto con la Regione sulla riorganizzazione attuale e futura dei treni. Richieste risultate al momento vane. Parimenti anche tra gli abitanti della Valdisieve sulla questione degli orari, i comitati di pendolari avevano manifestato la richiesta di un ripristino di 14 treni tagliati o rimodulati sulla linea lenta Firenze-Arezzo della fascia oraria 13-17,3o e il confronto con la Regione sulla riorganizzazione attuale e futura dei treni.
Indignazione anche tra gli abitanti della Valdisieve che all’ora di pranzo c'è una distanza enorme tra un treno e l’altro. Essendo il servizio non tra i migliori ciò che desta stupore e fa infuriare i pendolari sono anche i costi del medesimo.
Se i chilometri tra Pontassieve e Firenze SMN sono 19,650, mentre sono addirittura 14 quelli fino a Campo di Marte, troviamo giusta e motivata la protesta dei pendolari costretti dalle ferrovie a comprare un biglietto da 30Km e quindi a pagare per un servizio superiore rispetto a quello effettivamente fruito.
Sono cose che nessuno ha avuto la volotà di chiarire, un deciso intervento dei Comuni della zona non in regola col chilometraggio reale della tratta potrebbe essesre l’avvio della soluzione almeno sul versante di equità economica dei biglietti e abbonamenti. In questo contesto evidenziamo che tutti i problemi legati ad una corretta gestione sono stati prontamente segnalati alle autorità e agli Enti competenti senza però ricevere risposte alcune.
Ricordiamo che a gennaio scorso l’Amministrazione Provinciale (unitamente alle altre Amministrazioni Locali) si era impegnata pubblicamente a trovare soluzioni positive effettuando laddove era necessario interventi risolutivi e pretendendo il rispetto degli accordi sottoscritti negli anni per ottenere nuovi investimenti al fine di recuperare la qualità del servizio.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista alla luce di questi nuovi disservizi accaduti nelle linee ferroviarie del Mugello e Valdisieve, nel sostenere le azioni di protesta dei pendolari e del Comitato del Mugello a rivendicare il diritto ad una mobilità e a un servizio efficiente, confortevole, puntuale, sicuro ed economicamente sostenibile, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di
riferire sui continui ritardi e guasti nella tratta da e per il Mugello e per la Valdisieve; quali sono state le azioni fatte nei confronti di RFI e Trenitalia per migliorare le condizioni di viaggio dei pendolari, e quali iniziative si intendano adottare affinchè si risolva il problema dei costi dei biglietti, e il loro chilometraggio, per tutti quegli utenti pendolari costretti ingiustamente a pagamenti tariffari superiori alle pretazioni fruite sulla tratta Pontassieve –Firenze.
Infine chiediamo di sapere quali altre iniziative ha attivato la Provincia di Firenze per difendere e qualificare il sistema della mobilità locale su ferro, tutelando i pendolari proprio sul piano dei diritti, dei prezzi e tariffe e soprattutto per esigere condizioni di viaggio più decenti in termini di frequenza, puntualità, sicurezza e comfort".