RENAI, "SI SCAVA MA SENZA OPERE DI URBANIZZAZIONE"
Rifondazione comunista preoccupata chiede alla Provincia di riferire in Consiglio
La cassa di espansione dei Renai mai realizzata "è parte di un accordo di programma, tra Autorità di Bacino, Regione, Provincia e Comuni di Signa, Campi e Firenze. La Procura ha aperto un’inchiesta sull’inerzia di sette anni di attese", osserva il consigliere provinciale di Rifondazione comunista Andrea Calò. Rifondazione, "preoccupata della situazione di dissesto idrogeologico e cementificazione selvaggia", chiede alla Provincia che venga riferito sull’indagine in corso e se essa intende ridiscutere l’accordo di programma e "richiamare agli impegni e responsabilità la società 'Progetto Renai Srl' che continua l’escavazione senza che vengano corrisposte le opere di urbanizzazione concordate".
"Apprendiamo che un intervento prioritario per la sicurezza dell'Arno in una zona ad alto rischio idraulico da sette anni attende di essere realizzato. Infatti la cassa di espansione dei Renai è parte di un accordo di programma del 2004, tra Autorità di Bacino, Regione, Provincia e Comuni di Signa, Campi e Firenze, che prevede che i titolari dell'area, un gruppo di imprenditori impegnati nel campo delle escavazioni, si facessero carico di parte delle opere di urbanizzazione in cambio di poter continuare l'opera di estrazione di rena. Così si è continuato a scavare nell'alveo del fiume con l’effetto che il rischio esondazioni per colpa del "terreno fragile" aumentasse. La procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta sulla cassa d'espansione mai realizzata dal Comune di Signa, in quanto Ente attuatore. Quello che risulta evidente è lo scivolamento in secondo piano della realizzazione della cassa d'espansione sull'Arno, che una volta realizzata metterà definitivamente in sicurezza una buna parte di Firenze. Sembra che gli Enti preposti e in particolare il Comune di Signa abbia favorito l’insediamento di bar, pizzerie, piscine e laghetti vari, piuttosto che mettersi in sicurezza da rischio alluvione.
La Regione Toscana , nelle (…poche…) riunioni del Collegio di Vigilanza ha sottolineato con forza la priorità dell'opera a causa del rischio idraulico presente su un territorio fortemente urbanizzato.
Rifondazione Comunista, considerato quanto sta avvenendo nel nostro territorio a causa del forte dissesto idrogeologico, la cementificazione selvaggia e senza criterio -se non quello di fare cassa o profitto- rilancia l’allarme sul pericolo alluvione sul territorio Fiorentino. Infatti una delle opere che parzialmente , ma in maniera significativa , potrebbero evitare un’altra alluvione come quella del 1966 è proprio la cassa d’espansione nella zona dei Renai.
La «Progetto Renai Srl» continua la propria opera di escavazione di materiali inerti che poi vengono rivenduti con margini di guadagno molto elevati da parte della società gestrice con una «scarsa sorveglianza dei controlli volumetrici periodici». Negli ultimi quattro anni gli scavi sono continuati senza sosta , autorizzati dal Comune, ma apparentemente non controllati dallo stesso ente locale di Signa che ignora quindi la reale situazione.
Il Gruppo Provinciale di Rifondazione Comunista esprime preoccupazione per gli assetti idrogeologici della provincia di Firenze chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su detta indagine informando il Consiglio provinciale per quanto riguarda le competenze della Provincia per gli aspetti di salvaguardia e tutela del patrimonio idrogeologico, se sono stati presi provvedimenti atti a rimuovere comportamenti d’inerzia evidenziati dall’Ente attuatore del progetto e come mai si è lasciato che si favorisse a scapito della realizzazione della cassa d’espansione dei Renai opere di valorizzazione turistica che sarebbero dovute venire senz’atro al completamento delle opere di sicurezza.
Se la Provincia di Firenze intende ridiscutere l’accordo di programma e richiamare alle propri impegni e responsabilità la società «Progetto Renai Srl» che continua l’escavazione senza che vengano corrisposte le opere di urbanizzazione concordate".