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ACQUA, "APPLICARE A FIRENZE I RISULTATI DEL REFERENDUM"
Rifondazione comunista presenta un mozione in Consiglio provinciale

Adesione, sostegno e condivisione della manifestazione nazionale promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua del 26 novembre condividendo le ragioni della campagna nazionale 'Obbedienza civile'. E' questo l'invito che il gruppo provinciale di Rifondazione comunista fa alla Provincia, con una mozione che dovrà essere discussa dall'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi. "Il risultato referendario - dicono i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi - deve essere rispettato e trovare immediata applicazione. Invitiamo il Presidente della Provincia di Firenze ad attivarsi per rispettare la volontà popolare e, in maniera immediata, a sollecitare, tramite tutte le forme consentite di ridurre le tariffe dell'acqua, l'eliminaazione della remunerazione del capitale investito, a partire dal giorno di pubblicazione dei risultati ufficiali dei referendum sulla Gazzetta Ufficiale". Di seguito il testo della mozione.

"Premesso che
il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua promuove per IL 26 NOVEMBRE a Roma una manifestazione nazionale
“Per l’acqua i beni comuni e la democrazia per il rispetto dell’esito referendario e per un’uscita alternativa della crisi”
evidenziato che
il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l'uscita dell'acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico.
Un voto netto e chiaro, con il quale 27 milioni di donne e uomini, per la prima volta dopo decenni, hanno ripreso fiducia nella partecipazione attiva alla vita politica del nostro paese e hanno indicato un'inversione di rotta rispetto all'idea del mercato come unico regolatore sociale.
Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua continua a giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli enti locali - ad eccezione del Comune di Napoli - proseguono la gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto i profitti dalla tariffa.
In riferimento ai quesiti referendari concernenti le modalità di affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, la remunerazione garantita dei capitali, la costruzione di nuove centrali nucleari ed il legittimo impedimento preso atto che ai suddetti referendum hanno prevalso i si in tutti i quesiti ovvero 95,35% di si al primo quesito, 95,80% al secondo quesito, 94,05 al terzo quesito, 94,62% al quarto quesito".
Rilavato che a seguito del risultato referendario sul quesito sulla remunerazione del capitale investito il Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 Norme in materia ambientale,risulta così modificato: La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell'entità dei costi di gestione delle opere, e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonché di una quota parte dei costi di funzionamento dell'Autorità d'ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio chi inquina paga. Tutte le quote della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo'. Pertanto la remunerazione del capitale investito in materia di tariffe del servizio idrico integrato non è più prevista dall'ordinamento italiano.
Grave è il fatto che con l’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale Europea, il Governo ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra estiva, una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici locali, addirittura riproponendo il famigerato “Decreto Ronchi” abrogato dal referendum.
Governo e Confindustria, poteri finanziari e lobbies territoriali, resisi conto che il popolo ha votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di abolire il popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di democrazia:
il risultato referendario deve essere rispettato e trovare immediata applicazione.
Considerato che, il movimento per l’acqua lancia la campagna nazionale “Obbedienza civile”, ovvero una campagna che, obbedendo al mandato del popolo italiano, produrrà in tutti i territori e con tutti i cittadini percorsi auto organizzati e collettivi di riduzione delle tariffe dell’acqua, secondo quanto stabilito dal voto referendario.
Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. Un sistema insostenibile è giunto al capolinea. I poteri forti invece di prenderne atto invertendo la rotta, ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la continua restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito e dai patti di stabilità, la consegna dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del lavoro anche attraverso l'art. 8 della manovra estiva, la precarizzazione dell’intera società e la conseguente riduzione degli spazi di democrazia.
Indietro non si torna. Dalla crisi non si esce se non cambiando sistema, per vedere garantiti: il benessere sociale, la tutela dei beni comuni e dell’ambiente, la fine della precarietà del lavoro e della vita delle persone, un futuro dignitoso e cooperativo per le nuove generazioni.
Un altro modello di società è necessario per l’intero pianeta. Insieme proveremo a costruirlo anche nei prossimi appuntamenti internazionali, come la conferenza sui cambiamenti climatici di Durban di fine novembre e a Marsiglia nel Forum Alternativo Mondiale dell'acqua a Marzo 2012.
Siamo vicini ai popoli che subiscono violenze, ingiustizie e vengono privati del diritto all’acqua come in Palestina, di cui ricorre il 26 novembre la Giornata internazionale di solidarietà proclamata dall’Assemblea della Nazioni Unite.
Il Consiglio Provinciale di Firenze
Aderisce, sostiene e condivide le ragioni della manifestazione nazionale promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua del IL 26 NOVEMBRE a Roma e la campagna Nazionale“Obbedienza civile”,
Il Consiglio Provinciale di Firenze invita
Il Presidente della Provincia di Firenze a rispettare la volontà popolare e, in maniera immediata, a sollecitare, tramite tutte le forme consentite, l'ATO, al fine di ridurre le tariffe dell'acqua, eliminando la remunerazione del capitale investito a partire dal giorno di pubblicazione dei risultati ufficiali dei referendum sulla gazzetta ufficiale, permettendo ai cittadini di risparmiare il 7% nella bolletta dell'acqua".
ad attivare tutte le sollecitazioni necessarie presso i Comuni della Provincia di Firenze ad adottare gli atti necessari affinché la gestione del servizio idrico integrato torni sotto la gestione interamente pubblica".

08/11/2011 13.20
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze