'LE CIVETTE', "DISMESSA LA RAGIONEVOLEZZA"
Il gruppo provinciale di Rifondazione comunista a fianco della protesta dei familiari e dei lavoratori
Continua la protesta dei familiari e dei lavoratori delle Rsa e del Centro diurno Alzheimer 'Le Civette' per contrastare la dismissione. Una decisione "grave, irresponsabile e di basso profilo socio sanitario - è la critica dei consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - poiché cancella l'esperienza di una struttura qualificata che da tempo si occupa di anziani, persone con malattie psichiatriche e Alzheimer. Inquietante è la modalità di sfratto utilizzata dalla Asl 10 verso pazienti e lavoratori". Rifondazione Comunista, nel sostenere i motivi della protesta, chiede alla Provincia di Firenze di "chiarire tutti i risvolti inerenti la tenuta del sistema socio sanitario, il rispetto dei diritti dei pazienti e degli stessi lavoratori contrastando la cura dei tagli e delle false razionalizzazioni". Presentata in Provincia una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Continua la protesta dei familiari e dei lavoratori delle Rsa e del Centro diurno Alzheimer «Le Civette per contrastare l'annunciata dismissione delle strutture da parte della ASL 10.
La Rsa ospita circa 67 pazienti (tra anziani residenziali e in cura alzheimer) ed occupa una 70 lavoratori (diversi operatori socio-sanitari, fisioterapisti, animatori, addetti alle pulizie, alla portineria, al centralino) che hanno sempre contestato la dismissione e più in generale la logica di spacchettamento prevista dall'azienda.
Una decisione miope, irresponsabile e di basso profilo socio sanitario, poiché cancella l'esperienza di una struttura qualificata che da tempo si occupa di anziani, persone con malattie psichiatriche e Alzheimer. E' opportuno ricordare che la residenza era stato oggetto di notevoli investimenti finanziari al fine di adeguarla funzionalmente ai servizi offerti, particolare che non va sottaciuto poiché la dismissione getta alle ortiche centinaia di migliaia di euro di risorse pubbliche.
Grazie ad una mobilitazione dei lavoratori, dei familiari dei pazienti e di un cartello molto articolato di associazioni l'annunciata chiusura per i primi di ottobre è stata rimandata, mentre emerge con chiarezza che il piano di smistamento e ricollocamento dei pazienti in altre strutture, che doveva essere concertato, non viene gradito dai familiari. Oscura è la sorte dei lavoratori della coop Quadrifoglio che ha in gestione la residenza per anziani non autosufficienti all'interno dell'ex ospedale psichiatrico.
Lo sfratto delle persone avviene dunque con una modalità discutibile tanto da rafforzare i nostri sospetti verso i due principali attori di questa sconcertante vicenda: l'ASL 10 Regione Toscana & Quadrifoglio nonché le organizzazioni sindacali confederali che avendo condiviso la dismissione non avevano previsto la grande opposizione sociale a questa scelta e soprattutto le pesanti ricadute in termini di prestazioni sanitarie e occupazionali, in un contesto dove permane una situazione critica delle liste d'attesa per l'inserimento in RSA.
“...Cosa sta succedendo, chiedono in una lettera i rappresentanti di Cub, Adina, Avo, Medicina Democratica, fondazione Pellicanò e il comitato dei familiari Oro? «Manca chiarezza. Per questo motivo chiediamo a Quadrifoglio e Asl di smentire le voci che generano solo insicurezza e ansia...”.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel condividere le proteste espresse dai lavoratori, della CUB sanità, delle famiglie degli ospiti e delle varie Associazioni contro la dismissione e i piani di smistamento previsti dalla ASL 10 & Quadrifoglio, alla luce di quanto nuovamente emerso dalla dismissione realizzata solo per ottenere risparmi sulla pelle dei lavoratori e dei pazienti,chiedono al Presidente della provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo alla Rsa e del Centro diurno Alzheimer Le Civette, se le strutture chiuderanno e quando e dove verranno ricollocati i pazienti e gli stessi lavoratori.
Altresì chiediamo di sapere cosa intende fare la Provincia di Firenze per salvaguardare la tenuta del sistema socio sanitario, la dignità dei pazienti e delle loro famiglie, la tenuta dei livelli occupazionali e soprattutto l'impoverimento del servizio sanitario fiorentino".