"IL MAGGIO MUSICALE NON HA BISOGNO DI TAGLIATORI DI TESTE"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista invitano Palazzo Medici Riccardi a intervenire
Per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi la Soprintendente del Maggio Musicale Fiorentino "continua a collezionare pessime performance gestionali, fino a ventilare l’assunzione di un 'tagliatore di teste' al costo di 60.000 euro l'anno". Rifondazione Comunista chiede alla Giunta provinciale di riferire "quante risorse economiche la Giunta Provinciale si è impegnata a aumentare affinché si salvi l’attività dell’Ente Culturale" e richiede anche che "ci sia un vincolo sul rilancio delle corrette relazioni sindacali, per le quali il cda non si sottragga alla presa di responsabilità dirette per il rispetto dei ruoli e del diritto del lavoro e dello Statuto dei Lavoratori". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Nonostante il recente taglio sul tfr dei lavoratori la Soprintendente del Maggio Musicale Fiorentino continua collezionare pessime performance gestionali, fino a ventilare l’assunzione di un “tagliatore di teste” al costo di 60.000 euro l'anno. Nel momento in cui la crisi finanziaria del teatro è tale da far chiedere pesanti sacrifici a tutti i lavoratori si pensa forse che dopo aver spremuto il massimo da questi preparare un piano di 'incentivi all'esodo' che potrebbero diventare esuberi e licenziamenti con l’ausilio di una professionista esterna.
Gravissimo è il fatto che Il Maggio è una Fondazione pubblica che proprio in questi giorni ha visto la Giunta Provinciale impegnata oggi a aumentare, compatibilmente con il bilancio, il contributo alla Fondazione e altrettanto hanno fatto gli altri Enti Locali –Regione e Comune-. Non può pensare la Soprintendente di usare i soldi pubblici come un Bancomat e dilapidare le già magre risorse di denaro pubblico senza che ci sia un profilo alto di solidarietà sociale e di responsabilità, nel corretto rapporto con l’Istituzioni stesse e con le organizzazioni sindacali, rappresentative dei lavoratori.
Rifondazione Comunista accoglie con soddisfazione l’impegno economico che la Provincia e gli altri Enti Locali hanno prodotto affinché si salvi l’attività dell’Ente Culturale, con il patrimonio di maestranze e di lavoratori che sono il vero valore del Maggio, ma vorremmo che gli Enti pagatori esercitassero un maggiore potere nelle scelte gestionali e non si relegassero al ruolo di spettatori.
Soprattutto non vorremo che una Soprintendente, di cui abbiamo già chiesto le dimissioni, continui ad esercitare un potere che segue logiche aziendalistiche, che male si addicono al ruolo e al profilo di un’Istituzione che richiede ai lavoratori e ai cittadini dei sacrifici per salvare il Maggio. Questo lo può fare solo chi con umiltà e onestà intellettuale condivide i problemi, percorsi e le possibili soluzioni con tutti i soggetti interessati a partire dai lavoratori.
Altresì chiediamo che ci sia un rilancio del confronto delle relazioni sindacali e dove il CdA non si sottragga alla presa di responsabilità dirette con un recupero di autorevolezza e coerenza con il mandato di un’Istituzione pubblica.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista da tempo impegnati a sostenere politicamente e istituzionalmente la vertenza dei lavoratori del Maggio Musicale chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire e quante risorse economiche la Giunta Provinciale si è impegnata a aumentare, compatibilmente con il bilancio, il contributo al Maggio. Se tale aumento sarà vincolato ad un maggiore impegno a verificare attraverso il CdA del Maggio che si instaurino corrette relazioni sindacali di informazione e trasparenza sulle politiche del personale. Se e quali impegni sono stati assunti con le parti sociali sulla Fondazione e se verrà richiesto e preteso dalla Fondazione e dallo stesso CdA il rispetto dei ruoli e del diritto del lavoro e dello Statuto dei lavoratori".