LA PROVINCIA DI FIRENZE PROPONE UN RATING PUBBLICO PER AIUTARE LE AZIENDE ALLE PRESE CON LA BUROCRAZIA
E' un progetto sperimentale dell'assessorato all'Agricoltura, in collaborazione con Linea Comune
che premierà la qualità amministrativa le imprese virtuose, e ne faciliterà i rapporti con le altre aziende
Il miglior rating per un’impresa? E' quello composto da Regioni, Province e Comuni, che potrebbero fornire alle aziende virtuose un “certificato di qualità amministrativa”, utilizzabile per alleggerire il peso burocratico, per chiedere finanziamenti in banca, o per facilitare i rapporti con imprese, fornitori e clienti.
E' il senso del progetto “Sistema di rating amministrativo”, di cui è capofila l'Assessorato all'Agricoltura della Provincia di Firenze, e che verrà presentato il 14 novembre a Lucca durante il convegno “Innovazioni di governance e procedurali per lo sviluppo rurale”. Un progetto che rientra nel programma “Elistat”, a cui aderiscono 31 Province italiane, e che è portato avanti in collaborazione con Linea Comune, la società a intera partecipazione pubblica che supporta gli Enti locali dell'area fiorentina per i servizi di servizi on-line.
Pensato per le imprese agricole, il Sistema di rating amministrativo è potenzialmente estendibile ad altri settori. L'idea è creare un unico database di tutte le informazioni che gli Enti pubblici detengono di un’azienda (certificazioni, versamenti di tasse, risultati di accertamenti e controlli, convenzioni con la pubblica amministrazione, iscrizioni ad albi, ecc.) e sulla base di questi dati definire la qualità amministrativa dell'impresa attraverso alcuni indicatori. L'utilizzo di questi parametri di qualità sarebbe su base volontaria, dunque ogni azienda sarebbe libera di comunicarli o meno.
Il sistema, per ora in fase sperimentale, si ispira alle classificazioni di rating (AAA, AA, B, eccetera) e può essere spiegato con due esempi.
Prendiamo il caso di un'azienda sottoposta ad una serie di controlli, condotti da uno o più dei numerosi organismi pubblici competenti, supponiamo inoltre che gli esiti di tali verifiche siano tendenzialmente positivi: oggi tale “affidabilità amministrativa” non produce sostanziali effetti, mentre, tradotto con un buon valore di rating, potrebbe costituire un “plus” per l’impresa stessa, da un accorciamento dei tempi di istruttoria a una minore probabilità di disturbo per i controlli di altri enti. Ma spingendo oltre il ragionamento, si potrebbe porre il caso in cui l’azienda debba chiedere un finanziamento per coprire le spese sostenute per un investimento specifico: la banca avrebbe a disposizione molti dati, certificati dalla Pubblica Amministrazione, per valutare al meglio l'affidabilità del progetto che le viene chiesto di finanziare e dell'azienda stessa. Ancora, una piccola impresa che vuole stringere un contratto con una realtà della grande distribuzione potrebbe facilmente dimostrare di essere certificata come biologica, di essere stata oggetto di una serie di controlli e di aver avuto accesso, con esito positivo, agli aiuti a premio dell'Unione Europea.
Un sistema di rating amministrativo, quindi, che consentirebbe di semplificare le procedure burocratiche relative all'agricoltura, un settore che tende alla “multifunzionalità” e in cui si sovrappongono molte attività (dall'allevamento all'eco-turismo, all’agroenergia) e che proprio per questo deve rispettare tante normative diverse. Un’esigenza di semplificazione amministrativa che è sentita in tutta Italia e in particolar modo nella provincia di Firenze, dove le aziende agricole sono perlopiù di piccole dimensioni (in media 10 ettari) e l'età media degli imprenditori è alta, circa 60 anni.