CORRE LA PROTESTA SULLA LINEA 18, TRA QUERCETO E COLONNATA
I consiglieri di Rifondazione comunista rilanciano in Provincia di Firenze
Non si ferma, secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, la protesta dei cittadini dei quartieri Querceto, Colonnata e Camporella del Comune di Sesto Fiorentino per la soppressione della linea 18. Nel denunciare "il fallimento" del tavolo tecnico delle direzioni che si occupano di mobilità a cui partecipano il Comune di Sesto Fiorentino e la Provincia di Firenze, per ripristinare la linea soppressa e per salvaguardare il trasporto pubblico sociale, si rivolgono al Presidente della Regione Toscana e all’Assessore Regionale ai trasporti. "Inaccettabile è l’indisponibilità di tutti gli attori a raccogliere ogni indicazione utile fornita dai cittadini per contrastare la cura draconiana che sopprime una linea ad alta valenza popolare e sociale" e Rifondazione Comunista, nel ribadire il proprio sostegno alle richieste avanzate dai cittadini, chiede un ripensamento alle scelte fatte: troppe sono "le ricadute negative che la soppressione del 18 ha creato sul territorio, insopportabili sono i disagi e le criticità che le fasce sociali più deboli devono sopportare sul piano dei trasporti e dei diritti.
"Non si ferma la protesta dei cittadini dei quartieri Querceto, Colonnata e Camporella del Comune di Sesto Fiorentino per la soppressione della linea 18.
A fronte dei tagli sul tpl e soprattutto della linea Ataf 18 si erano già tenute due clamorose proteste popolari sotto il Comune di Sesto Fiorentino, una il 5 marzo e l’altra il 30 aprile proprio per contrastare scelte inique e ingiuste, prese sopra la testa delle fasce più deboli alle quali viene cancellato il diritto alla mobilità e la possibilità di utilizzare un servizio pubblico integrato e funzionale ai bisogni sociali.
Ciò che esaspera di più la popolazione è la modalità miope con la quale le istituzioni e ATAF continuano a sostenere la soppressione della linea 18, una linea che collegava questi pezzi di territorio sestese ai servizi pubblici essenziali, Ospedali, ASL, distretti e scuole senza prevedere mezzi di mobilità alternativa e valida.
Così come continua ad essere allucinante il percorso di ritorno dei cittadini che da Firenze rientrano a Querceto, Colonnata e Camporella.
Alla luce dei fatti, e a distanza di 8 mesi dalla soppressione della linea 18 , nessuna proposta avanzata dai cittadini a tutt’oggi è stata presa in considerazione tanto è vero che i cittadini si sono organizzati in un comitato PRO 18 e hanno promosso manifestazioni, appelli, raccolte firme per riottenere un adeguato trasporto pubblico sociale.
Al posto della linea 18 è stata prevista una proposta “…alternativa, quella della linea 64, che non è certo alla pari, visto che si dovrebbe cambiare autobus a un certo punto del percorso, aspettare le coincidenze, e perdere molto più tempo… A cittadini andrebbe bene che il 18 tornasse attivo anche con solo due corse al giorno, per iniziare, ma lo rivogliano…”.
Spiegano dal Comitato “…oggi gli utenti della vecchia linea 18 sono costretti a fare 2 km per rag
giungere viale Gramsci e, una volta preso il 2 o il 28, scendere in piazza Dalmazia e poi, a piedi, andare in viale Morgagni, sia sotto la calura estiva che con tutte le intemperie che comporta la brutta stagione. Sui volantini della protesta si legge quindi che a Careggi non c'è un night club, ma un ospedale, e anche se spesso gli autobus della linea 18 potevano esser vuoti, continuavano a rappresentare un servizio di primaria importanza che oggi la popolazione richiede indietro….”.
Infine dal Comitato concludono che “…si potrebbe modificare la linea 2 istituendo la linea 2A e 2B, così tornerebbe in servizio il vecchio 18 e noi abitanti di Querceto, Colonnata e Camporella non potremmo che trame dei grandi vantaggi…” su queste richieste hanno rivolto un appello al Presidente della Regione Toscana e all’Assessore Regionale ai Trasporti.
Sta di fatto che allo stato attuale della “vertenza sociale” in corso continuiamo a registrare superficialità e approssimazione di ATAF, l’inconsistenza di una rappresentazione istituzionale coerente alle richieste popolari e adeguata ai bisogni espressi in materia di trasporti pubblici, al famoso tavolo tecnico delle direzioni che si occupano di mobilità a cui partecipano il Comune di Sesto Fiorentino e la Provincia di Firenze. Inaccettabile è l’indisponibilità di tutti gli attori gestore/istituzioni a raccogliere ogni indicazione utile fornita dai cittadini per contrastare la cura draconiana che sopprime una linea ad alta valenza popolare e sociale.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire il proprio sostegno alle richieste avanzate dai cittadini dei quartieri di Querceto, Colonnata e Camporella del Comune di Sesto Fiorentino contrari allo smantellamento della linea 18 dal loro territorio soprattutto per le ricadute che tale soppressione produce sul diritto alla mobilità,
nell’evidenziare i disagi e le criticità che tale soppressione ha comportato per la popolazione proprio per il raggiungimento di servizi pubblici essenziali quali Ospedali, ASL, distretti e scuole e per il ritorno nei quartieri di cui sopra nel richiedere nuovamente un concreto ripensamento delle decisioni assunte da Ataf, Comune di Sesto Fiorentino, Provincia di Firenze sulla soppressione della linea 18 invitando semmai queste amministrazioni locali ad onorare gli impegni assunti a difendere e riqualificare il trasporto pubblico locale nelle zone fortemente penalizzate dal punto di vista della mobilità
nel ritenere dannose le scelte fino ad ora fatte al tavolo tecnico delle direzioni che si occupano di mobilità
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di
riferire e chiarire i motivi che a tutt’oggi non hanno portato il tavolo tecnico e istituzionale a ripensare la soppressione della linea 18 e a non attivare, come proposto dai cittadini di Sesto Fiorentino, la rimodulazione del servizio stesso magari con due corse al giorno.
Altresì chiediamo di sapere i motivi per i quali, a fronte di tanta arroganza e indisponibilità anche istituzionale, con la soppressione della linea non si è provveduto ad attivare servizi con adeguate integrazioni e penetrazioni nelle zone sulle quali insiste un bisogno sociale diffuso di trasporto pubblico efficiente.
Poiché i cittadini continuano a ribadire che la soppressione della linea 18 non è stata valutata attentamente sul piano delle ricadute sociali chiediamo di sapere quale ruolo intende adottare la Provincia di Firenze di fronte ad una scelta così dannosa e ingiusta verso la quale la mobilitazione popolare continua a rivendicare il rispetto dei diritti (mobilità, trasporti, bisogni sociali) e su quali è stato rivolto un appello alla Regione Toscana perché intervenga magari con una scelta di sinistra".