COMUNICARE: METTERE AL CENTRO I CITTADINI
Convegno promosso dalla Provincia. Nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi comunicatori, docenti e politici a confronto sul tema della ‘Comunicazione tra società e politica’
La “comunicazione” pubblica è un servizio. Quando le Istituzioni mettono al centro se stesse si rischia la manipolazione dell’informazione, me se “mettiamo il cittadino e non l’istituzione al centro del processo comunicativo, tutto va al suo posto”, ha detto il Presidente della Provincia Michele Gesualdi aprendo il lavori del convegno dedicato a ‘La comunicazione fra società e politica’, nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi.
Il convegno, organizzato dalla Provincia di Firenze in collaborazione con l’Università di Firenze, vede coinvolti i maggiori esperti del settore della comunicazione e delle nuove tecnologie della comunicazione, ha come obiettivo quello di approfondire il ruolo della comunicazione nella società contemporanea, in particolare guardando da due punti di vista: quello del cittadino e del suo rapporto con le istituzioni, e che, è emerso, dovrebbe basarsi essenzialmente sulla buona comunicazione, intesa come forma prima di buon governo, giacché solo attraverso la buona comunicazione si può ricevere e offrire un buon servizio; quello del mondo dei giovani, i quali, secondo il Presidente della Provincia, “stanno vivendo una riforma della scuola in cui il grande assente continua ad essere l’attenzione proprio per la comunicazione, e cioè, in una società della comunicazione, il diritto primo per essere cittadini”. Gesualdi ha racconto la sua esperienza come allievo di don Lorenzo Milani, a Barbiana, una frazione di Vicchio di Mugello dove “il priore fu mandato in esilio ecclesiastico e dove organizzò per i figli di quella montagna una scuola”. Al centro di quella singolare scuola vi era l’insegnamento della lingua italiana, della lingua straniera, la lettura del giornale, l’arte dello scrivere, “il tutto per comunicare contenuti e cose belle e giuste: l’eliminazione delle ingiustizie che tengono emarginati e nella miseria popoli interi, di ingiustizie e differenze tra persone e persone, tra classe e classe, tra etnie e etnie, tra figli e figli, come uscire dai problemi. “Uscirne insieme – ripeteva don Lorenzo è la politica. Uscirne da soli è egoismo”. Tutti coloro che hanno seguito don Lorenzo, le sue opere e gli interventi pubblici “riconoscono che il suo stile di comunicazione è segnato da una grande efficacia. Anche i critici, gli oppositori con le loro reazioni, testimoniano la capacità di don Lorenzo di colpire, scuotere, provocare alla riflessione e alla presa di posizione sui problemi”.
Dopo il saluto di Michele Gesualdi, i lavori, coordinati da Massimo Lucchesi (Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana), sono proseguiti con gli interventi di Giovanni Mari, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione, e Marino Livolsi, docente della Libera università di lingue e comunicazione, che ha illustrato il rapporto tra comunicazione e politica, mentre Mario Morcellini, docente della Sapienza di Roma, quello tra comunicazione e questioni sociali. ‘La nuova comunicazione fra politica e società’, invece, è il tema affrontato da Giovanni Bechelloni, presidente del corso di laurea ‘Media e giornalismo’ dell’ateneo fiorentino. Quindi l’intervento di Nicola Cariglia, direttore della sede regionale Rai.
Nel pomeriggio una tavola rotonda sul tema ‘Formare alla comunicazione: studenti e cittadini fra riforma della scuola ed e-government’, introdotta e moderata da Mario Ricciardi, docente di Teoria e tecniche dei nuovi media dell’università di Torino e Presidente del Museo nazionale del cinema di Torino. Intervengono Alberto Abruzzese (docente di Sociologia delle comunicazioni di massa, ‘La Sapienza’ di Roma), Omar Calabrese (docente di Semiotica, Università di Siena), Franco Cambi (direttore del dipartimento di Scienze dell’educazione e dei processi culturali e formativi, Università di Firenze), con Stefania Fuscagni (Presidente di Indire, Firenze), Franco Ghilardi (direttore editoriale Petrini-De Agostini), Claudio Giua (direttore generale di Kataweb) e Raimondo Strassoldo di Graffembergo (docente di Sociologia del’arte, università di Udine). Le conclusioni affidate a Luca Toschi, presidente del corso di laurea specialistica ‘Teorie della Comunicazione’, dell’Università degli Studi di Firenze.