LASTRA A SIGNA, INCIDENTE SUL LAVORO. "LO STILLICIDIO CONTINUA"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista insistono sulla prevenzione
Nuovo infortunio sul lavoro. Un operaio precipita da un'altezza di due metri e mezzo mentre montava un traliccio a Lastra a Signa. "Non si arresta - denunciano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - il quotidiano stillicidio di morti e infortuni sul lavoro, delle invalidità e delle malattie professionali dovute all’inosservanza delle norme sulla sicurezza e al fenomeno del lavoro nero, grigio e marginale". Rifondazione comunista chiede un maggiore impegno delle Istituzioni "nel rilanciare la cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro e tutte le iniziative di contrasto contro le stragi sul lavoro". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Nuovo infortunio sul lavoro, un operaio precipita da un'altezza di due metri e mezzo mentre montava un traliccio a Lastra a Signa.
L’operaio è stato ricoverato in condizioni molto gravi all'ospedale di Torregalli. Da una prima ricostruzione sommaria l'operaio sarebbe caduto da una scala e avrebbe riportato un grave trauma addominale con sospetta lesione interna. Da accertare la dinamica dell'infortunio. Sul sinistro oltre al 118, è intervenuta anche la Polizia.
Anche questa volta non sappiamo se l’infortunio non si sia trasformato in tragedia, nonostante che l’operaio sia in grave condizioni.
Prosegue inarrestabile il quotidiano stillicidio di morti e infortuni sul lavoro, spesso dovuti alla scarsa sicurezza ne e ad una cultura della prevenzione che viene solo praticata nelle intenzioni di pochi.
Stando alle cronache non diminuiscono gli infortuni, le morti, le invalidità e il dimenticato fenomeno delle malattie professionali.
Pur essendo in corso i rilievi degli organi inquirenti che sono intervenuti sul posto per ricostruire la dinamica sul nuovo infortunio, rimane difficile convenire con chi sostiene che tutto sia dovuto al caso o al solito destino cinico e baro.
Attraverso anche questa ennesima drammatica vicenda ci chiediamo per quale barbaro meccanismo la vita di un uomo o un pezzo del suo corpo non sia pienamente tutelato e salvaguardato, poiché le leggi ci sono così come gli strumenti per reprimere e sanzionare le inosservanze . Per questo motivo occorre sottrarre alle righe dei giornali (che per fortuna né riportano la loro esistenza) le vittime per incidenti sul lavoro, che spesso sono senza voce, relegate nel silenzio, della negligenza e della distrazione e rese visibili nei palazzi della politica e del governo anche locale.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la propria vicinanza all’operaio precipitato da un traliccio nel Comune di Signa, le cui condizioni sono ancora gravi,
nel ribadire la nostra preoccupazione sul il continuo ripetersi di episodi infortunistici nei luoghi di lavoro dovuti sempre più alla omissione dei dispositivi di prevenzione e tutela, nel riaffermare l’invito alla massima attenzione e mobilitazione delle Istituzioni al contrasto delle “stragi sul lavoro” chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sul nuovo infortunio sul lavoro e se la dinamica di questo nuovo evento infortunistico è data dalla riduzione e/o inosservanza delle misure di prevenzione o dall’omissione di quelle di protezione e sicurezza. Altresì chiediamo di sapere gli esiti delle indagini da parte dell’Ispettorato del lavoro, della ASL e degli altri organi intervenuti.
Altresì chiediamo di sapere quale è il lavoro sino ad oggi fatto dall’Amministrazione Provinciale sul tema della sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro".