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PROVINCIA, IL PUNTO SULLE CASSE D'ESPANSIONE E IL MONITORAGGIO DELLA REGIONE
L'assessore all'Ambiente risponde alla domanda d'attualità di Rifondazione comunista su Fibbiana, Pizziconi, Restone e la frana di Tosi

La Regione Toscana sta effettuando un monitoraggio sui ritardi in corso per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse strategico regionale. "Dove l'attività di monitoraggio evidenzi inadempienze o ritardi - hanno rilevato in una domanda d'attualità i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - la Giunta regionale provvede, previa diffida, alla revoca dei finanziamenti e al recupero dell’eventuale quota erogata". Dai primi rilievi "sembra che i ritardi per i quali la Regione potrebbe chiedere il commissariamento dell'ente attuatore di opere pubbliche finanziate con i soldi regionali ci siano: le Casse di espansione di Fibbiana (Circondario Empolese Valdelsa), le Casse d'espansione Pizziconi e Restone (Comune Figline Valdarno), consolidamento del dissesto franoso in località Tosi - 2° stralcio - (Comune di Reggello). Si tratta di opere che riguardano la difesa del suolo, la prevenzione e messa in sicurezza dei territori". Con la domanda Rifondazione Comunista aveva chiesto "di acquisire l’elenco completo dei ritardi e l’esito dell’incontro regionale, proprio perché sull’osservanza della prevenzione si possono evitare disastri e calamità". Ai quesiti ha risposto in Consiglio l'assessore provinciale all'Ambiente Renzo Crescioli.
Il monitoraggio aveva l’obiettivo di individuare una serie di infrastrutture ritenute strategiche e quindi di procedere tramite vari tipi di strumenti a un’accelerazione della loro realizzazione. In effetti la Regione Toscana ha effettuato, a quello che risulta alla Provincia, una ricognizione di cui ha dato in qualche modo notizia prima in maniera informale, successivamente sono uscite alcune notizie sulla stampa, poi la Regione Toscana ha comunicato l’intenzione di attuare alcuni commissariamenti rispetto a questo tipo di opere, senza però fornire fino ad oggi un preciso elenco formale.
Le opere prevalentemente di cui si parla nella domanda di Rifondazione riguardano la messa in sicurezza idraulica o idrogeologica. Circa la cassa di espansione dei Renai il commissariamento è precedente a questa operazione perché il Comune di Signa ha ritirato la propria disponibilità ad essere ente attuatore. Quindi seguendo le procedure normali della'ccordo di programma si è stato a diffida e successivamente alla nomina di un commissario ad acta, nella persona del dirigente del genio civile dell’area vasta. Per quello che riguarda invece la questione di Figline Valdarno, alla Provincia risulta essere ancora aperta. La Provincia non è ente attuatore di Figline. Le casse sono in realtà quattro, di cui una parte in esecuzione, una parte a tutt’oggi in fase di progettazione (Prulli e Leccio). Quindi l’interesse potrebbe essere quello relativo a Prulli "di cui però noi non siamo ente attuatore e non siamo stati strettamente coinvolti".
Viceversa la Provincia è direttamente coinvolta nella variante alla strada regionale 69 perché in un pezzo questa variante costituisce argine della cassa di espansione. Su questi aspetti la Provincia aveva dato tutte le informazioni alla Regione: "Non si procederà al commissariamento perché non ha senso - ha spiegato Crescioli - essendo l’opera in gara e avendo una tempistica predefinita. A quello che ci risulta la Regione ci farà un invito a rispettare i tempi che abbiamo indicato e di questo noi ne prendiamo atto".
Circa invece la frana di Tosi, i lavori hanno come ente attuatore il Comune di Reggello. A quello che risulta la fase di progettazione è conclusa e sono solo state avviate le procedure per l’affidamento dei lavori.
"Al di là o meno dell’efficacia - ha commentato in replica Andrea Calò - il fatto stesso che la Regione Toscana, nelle prerogative di mandato e d’intervento che essa ha, riapra un monitoraggio su larga scala sui ritardi in corso che ci sono per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse strategico è un fatto. E' una sottolineature su opere che riguardano la difesa del suolo, la prevenzione e la messa in sicurezza dei territori, dopo le tragedie che ci sono state e che hanno comunque anche riguardato pezzi dellla provinciai. C'è un segnale preciso per superare i ritardi che ci sono e che spesso e volentieri non dipendono dalle strette del patto di stabilità o della carenze di risorse.
Ora vedremo le singole istruttorie che la Regione Toscana ha avviato che sono quelle che riguardano le casse di espansione di Fibbiana, nel Circondario Empolese-Valdelsa, ci sono le casse di espansione di Pizzicone e Restone nel Comune di Figline, e c’è poi l’elemento del consolidamento franoso in località Troghi. Intanto mi domando che senso ha rafforzare la Protezione Civile quando non si dà forza invece agli strumenti legati alla prevenzione e alla tutela del territorio". Quindi Rifondazione plaude all'iniziativa della Regione "e la invitiamo a comunicarci l'esito del monitoraggio e, nel caso, a rimuovere ritardi e commissariare gli enti perché sul rischio idrogeologico e sul rischio idraulico non si scherza perché anzi, delle volte, si può morire".

16/12/2011 10.02
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze