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FIRENZE, INFORTUNI SUL LAVORO. IL PUNTO IN PROVINCIA
L'assessore al lavoro Simoni sui dati Inail e l'incidente di San Colombano. Rifondazione: "Mestieri precarizzati dalla competizione e confinati nella solitudine"

Infortuni mortali sul lavoro, rapporto regionale Inail e malattie professionali. Su questi aspetti erano state presentate in Provincia due domande d'attualità del gruppo di Rifondazione comunista in Provincia con i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi, facendo riferimento anche a un episodio accaduto a San Colombano dove un operaio di 45 anni, dipendente della ditta Troni Omilde e Figli, si è infortunato gravemente sul lavoro nel pomeriggio del 28 novembre. L’uomo, che sarebbe stato impegnato nella ristrutturazione della Chiesa di San Colombano, ha subito un trauma cranico ed è stato ricoverato presso l’Ospedale del Nuovo San Giovanni di Dio a Torregalli. La prognosi ovviamente è riservata. La dinamica - ha spiegato l'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni che ha risposto alle due domande d'attualità - è in accertamento. Sembra che l'incidente sia avvenuto nell’area esterna al cantiere dove svolgeva un’opera da capocantiere e stava probabilmente operando in alto su una plafoniera di un lampione. Nello svolgere l’operazione il lavoratore è precipitato da un’altezza di 4 metri. Sono accorsi oltre il 118 anche l’ispettorato al lavoro, la Asl e quindi tutti gli organismi di competenza in questi casi. Per quanto attiene l’azienda i sindacati, al di là del caso specifico, attestano che normalmente svolge una propria attività in conformità con le norme. L’indagine è in corso.
Circa l'aspetto più generale dell'infortunistica, la Provincia risponde in rapporto a una competenza specifica, che è quella della formazione. "Ricordo le parole del Presidente della Repubblica che ha sottolineato come non è possibile pensare a questi casi come a inevitabili fatalità - ha sottolineato Simoni - Inoltre i dati Inail che registrano una diminuzione dei casi devono essere guardati con grande attenzione. È evidente in termini proprio assoluti che in un momento in cui vi è una diminuzione degli occupati i casi statisticamente diminuiscono perché c’è meno probabilità. In più vi è una parte di lavoro che probabilmente non è più in trasparenza e che può generare anche una non denuncia dei casi stessi". La Provincia ha stabilito un finanziamento di più di un milione di euro per 'Impresa sicura': sono stati presentati 40 progetti e ne sono stati finanziati 21. La maggior parte delle imprese sono imprese hanno meno di 15 dipendenti. E' un dato importante perché a quel livello di solito non viene fatta formazione alla sicurezza. Simoni ha ricordato anche una determinazione dirigenziale con la quale la Provincia di Firenze ha stanziato 610 mila euro per progetti specifici sulla sicurezza. Presentate 179 domande, ne sono state finanziate 57. Sono state poi 50 a portare a conclusione il percorso di formazione perché 7 appunto sono rimaste escluse per dinamiche di tempi. Sono state, dunque, coinvolte 50 imprese per 326 dipendenti.
"Noi abbiamo espresso la nostra vicinanza alla famiglia dell'ennesimo lavoratore ferito. Questo stillicidio è dovuto principalmente alla scarsa sicurezza e a una cultura della prevenzione che viene solamente fino ad oggi praticata spesso nelle intenzioni di pochi - ha commentato Calò - Prendo atto anche che le indagini in corso non hanno ancora rivelato le dinamiche e la responsabilità. Il rapporto regionale del 2010 presentato da Inail va letto attentamente. Il primo dato che emerge è che purtroppo non diminuisce l’andamento infortunistico e le malattie professionali. Faccio riferimento all’azione della Commissione Lavoro che ha ascoltato il Procuratore Generale di Firenze. Rimangono totalmente invariati gli infortuni mortali che accadono in itinere dal posto di lavoro a casa. L’età media dei lavoratori che purtroppo muoiono sul lavoro è un’età media preoccupante perché è salita dai 45 anni del 2009 ai 48 anni del 2010 e forse questo sta a testimoniare un altro elemento che è quello di un mercato del lavoro che è meno giovane. Gli infortuni sul lavoro in Toscana sono pari a quelli che sono accaduti nell’anno precedente, con un lieve decremento pari a poche percentuali. Infine c’è un dato preoccupante ed è quello che si registra sulle malattie professionali, con un forte incremento sull’intero territorio nazionale. Credo che sia determinante il fatto che il report venga acquisito da tutte le Amministrazioni locali". La competitività "sta aggredendo le condizioni di lavoro: si aumentano gli orari e i turni, diminuendo le pause, immettendo ancora più flessibilità e più precarietà. Non solo vanno contrastati i fenomeni di sfruttamento, ma va tolto il lavoro da quell’angolo di solitudine in cui è stato confinato".

16/12/2011 10.58
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze