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'LAVORWASH' DI BARBERINO, DISMISSIONI?
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista intervengono contro "il gravissimo profilo della proprietà"

Lavorwash di Barberino di Mugello dichiara di dismettere lo stabilimento: a rischio il posto di lavoro di 22 operai. La Fiom Cgil convoca un'assemblea dei lavoratori con un primo sciopero. "Gravissimo - dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - è il profilo utilizzato dalla proprietà il cui interesse è fare profitto, desertificando il territorio e ignorando i danni al lavoro e all'occupazione". Il Sindacato richiede l'istituzione dell'Unità di Crisi della Regione Toscana. Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori e chiede interventi immediati di tutte le istituzioni per fermare la delocalizzazione e difendere il lavoro. Presentata a riguardo una domanda d'attualità in Provincia. Di seguito il testo.

"Lavorwash a rischio di chiusura:la proprietà intenzionata a trasferire la produzione lasciando per strada i 22 dipendenti dell'azienda di Barberino di Mugello.
Senza nessun preavviso e senza nessuna comunicazione l'azienda, che produce lavasciuga industriali, ha deciso di intraprendere la procedura di mobilità per i dipendenti, ignari delle motivazioni e sorpresi dal fatto che, fino ad oggi nello stabilimento si era lavorato senza nessun segno di elementi di difficoltà o di riduzione delle commesse.
I rappresentanti della Fiom-Cgil insieme ai lavoratori erano a conoscenza del fatto che il gruppo, con sede a Pegognaga (Mantova), aveva avviato da tempo la concentrazione di alcune attività nella sede centrale ma mai nessun segnale era arrivato loro sull'intenzione di chiudere lo stabilimento di Barberino.
Una violazione delle corrette relazioni tra parte datoriale e lavoratori che, come al solito, ricadrà interamente sulle spalle di questi ultimi con l'aggravante data dal fatto che con la volontà di aprire immediatamente la procedura di mobilità si preclude ogni possibilità di avviare la cassa integrazione e quindi di consentire ai lavoratori di beneficiare degli ammortizzatori sociali e della possibilità di evitare di rimanere senza stipendio nella fase di ricerca di nuova collocazione.
Un fatto del tutto inaccettabile e che viola i diritti e le prerogative dei lavoratori che con forza chiedono un incontro urgente alla proprietà per capire quali siano le cause oggettive della scelta che si sta per compiere, se esista un progetto per lo stabilimento di Barberino o se si intenda lasciare 23 persone letteralmente per strada.
A fronte di una situazione complessiva che non aveva dato adito a nessun segnale di difficoltà per l'azienda, la scelta di dismettere il sito produttivo a Barberino di Mugello pare essere detttata da una loigica meramente di profitto, da qui la scelta di basso profilo di concentrare tutte le attività in un unico stabilimento schiacciando e calpestando diritti, lavoro e occupazione.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali, nell'esprimere piena solidarietà ai lavoratori della ditta Lavorwash a rischio chiusura e nel dichiarare il proprio impegno politico e istituzionale a sostegno della vertenza, appreso che il 19 dicembre è prevista l'attivazione dell'Unità di crisi della Regione Toscana chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire sulla vertenza in atto. Altresì chiediamo di sapere se l'Amministrazione provinciale per quanto di sua competenza è stata interessata della vicenda dalla Fiom Cgil e cosa intende fare unitamente al Comune di Barberino di Mugello per scongiurare la dismissione e la conseguente perdita del lavoro.
Infine chiediamo se le Amministrazioni Locali hanno intenzione di attivare strumenti di sostegno ai lavoratori".

16/12/2011 15.12
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze