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APPROVATA MOZIONE CONTRO I LADRI DELL’ADOLESCENZA
Chiesto il coinvolgimento delle istituzioni per cancellare lo sfruttamento del lavoro minorile in Provincia

(23 marzo 2004) – Approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale la mozione dei consiglieri Avezzano Comes, Bevilacqua e Bertini (FI) contro lo sfruttamento del lavoro minorile. “Una mozione che il gruppo di Forza Italia aveva presentato prima di quello che è stato definito un blitz delle forze dell'ordine presso dei laboratori di imprese presenti sul nostro territorio. Noi avevamo avuto sentore di una situazione per noi intollerabile – ha detto il capogruppo di Forza Italia Carlo Bevilacqua – laddove si andava a verificare che in alcuni capannoni delle zone di San Donnino e di Campi Bisenzio vi erano la presenza in piccoli laboratori artigianali di imprese di cittadini cinesi che, nella migliore delle ipotesi, erano costretti a vivere nell'ambito dello stesso laboratorio. Compito della Provincia di Firenze monitorare è far sì che questi ladri della giovinezza, ladri dell'adolescenza, cessino di coinvolgere questi bambini nelle loro attività. Dovremmo coinvolgere altre istituzioni, quali l'Ispettorato del Lavoro, l'Inps, e l'ufficio per la tutela dei minori della Questura di Firenze”. Per Parotti (Prc) lo sfruttamento del lavoro minorile è una realtà che purtroppo viviamo costantemente. “Occorre lavorare sui diritti del lavoro e sui diritti di cittadinanza perché non si può solo ed esclusivamente colpire il reato ma bisogna lavorare perché i bambini, o cinesi, o marocchini, o tunisini o di qualsiasi razza, abbiano la possibilità di avere il diritto alla salute, il diritto all'istruzione, il diritto a tutta una serie di cose che i nostri figli hanno e in un modo o in un altro sono elusi nei confronti dei cittadini extracomunitari”. Anche per Barone (Ds) “Il coinvolgimento delle bambine e dei bambini nell'esperienza lavorativa precoce e in condizioni lavorative pesanti arreca un grave danno alla loro crescita, perché li priva di risorse come il gioco, la socialità, l'educazione, il rispetto della loro salute e dei loro tempi di crescita”. Rimane un ostacolo: quantificare la reale dimensione di questo fenomeno, che è un fenomeno sommerso, che si esplica soprattutto in attività commerciali o artigianali che hanno la caratteristica di essere anche a conduzione familiare e pertanto fortemente frammentate e facilmente sfuggente ai controlli”. Massai (An) ha ribadito che “non ci sono giustificazioni allo sfruttamento del lavoro minorile o all'eliminazione dei diritti che i bimbi hanno, che sono quelli di giocare, di studiare, di imparare, di crescere in salute”. Per Marconcini (PdCI) la questione dello sfruttamento del lavoro minorile è mondiale. “È uno dei prodotti del capitalismo mondiale, è uno dei prodotti della logica del profitto in un mondo che viaggia sempre di più a compartimenti stagni. Il capitalismo sta mostrando i propri limiti in maniera ormai palese. Non sa guardare avanti all'innovazione e proporre modelli di sviluppo che migliorano la vita”. Avezzano Comes (FI) ha spostato l’attenzione sugli enti locali: “Sul territorio della nostra provincia esistano decine e decine di capannoni in cui i lavoratori cinesi vengono sfruttati dai loro stessi connazionali. Ma gli uffici per il sociale del Comune di Campi, del comune di Sesto, del Comune di Prato se vogliamo spingerci più in là, ma che cosa fanno? Dove sono le assistenti sociali? Allora noi ci domandiamo: prima di scomodare il governo perché gli enti locali non si assumono la responsabilità di quello che accade sul loro territorio? Perché ignorare le condizioni di vita e di lavoro di queste persone? Perché gli Enti Locali non operano questo controllo, vorrei sapere qualcosa sull'Ici di queste aziende, vorrei sapere qualcosa riguardo gli scarichi sanitari, che se non sbaglio riguarda gli Enti Locali”. Per Nistri (An) “Tutti possano fare di più nella lotta contro lo sfruttamento minorile, contro il lavoro nero, contro la mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro. Don Momigli ha detto i cinesi hanno un'altra mentalità, un'altra cultura, hanno quella che una volta si chiamava la centralità della fabbrica, nel laboratorio, nel magazzino festeggiano i compleanni, mangiano, quindi non esiste quello che esiste per noi tra vita lavorativa e momento ludico e momento familiare. Ora, il problema che si pone, è questo: io capisco che altri popoli abbiano altre etiche del lavoro, abbiano un'altra concezione della famiglia, però noi dobbiamo renderci conto che si vive in Italia col diritto positivo italiano e dobbiamo imporre la convinzione che il bambino fino a 15 anni è adolescente e non deve essere sottratto al momento ludico, non deve essere sottratto al momento dello studio, al momento della crescita fisica e morale da un impegno di lavoro”. Per Panerai (Ds) “L'immigrazione cinese, nella realtà di San Donnino, che è forse la frazione più grossa di Campi Bisenzio, tra la fine degli Anni Ottanta e i primi Anni Novanta, è stata affrontata dal comune che si fece promotore di un rapporto tra tutti i soggetti interessati con grande difficoltà. A San Donnino si è sviluppata un'azione molto forte e devo segnalare come, sul piano culturale, sia stata importante la presenza di un parroco come Don Momigli che ha aiutato moltissimo nel capire i problemi, nel farli comprendere, nel portare avanti un certo tipo di ragionamento e la cosa ha dato notevolmente i suoi frutti”. Infine Corsinovi (Udc): “La comunità cinese è ulteriormente cresciuta e sono ulteriormente cresciuti i problemi sul territorio di Campi, di Calenzano, di Sesto Fiorentino e di là, anche nel territorio fuori dalla nostra provincia, Prato e anche nell'Empolese Valdelsa. Serve una presa di posizione forte della provincia di Firenze contro questi fenomeni di sfruttamento vergognoso dei bambini cinesi che vengono utilizzati in sottosuoli e sottoscale, quasi murati vivi a lavorare di nascosto di giorno e di notte, creando delle condizioni di produzione assolutamente fuori dalle regole, fuori dalle norme e fuori dalla civile convivenza che invece in questa provincia dovrebbe essere primo compito”.

23/03/2004 15.27
Provincia di Firenze