LA PROVINCIA PRECISA “ARVAL ESCLUSA DALL’AUMENTO IPT”
Lepri:“Il problema nasce da una legge di dubbia costituzionalità delle Province di Trento e Bolzano che mantiene la tariffa unica”
“Gli aumenti dell’Ipt decisi dalla Provincia di Firenze non c’entrano niente con la decisione di Arval di traslocare altrove le immatricolazioni” dice l’Assessore al Bilancio della Provincia di Firenze, Tiziano Lepri, commentando le dichiarazioni polemiche rilasciate da un consigliere regionale di opposizione. “Ormai dovrebbe essere noto a tutti, visto che è stato scritto e riscritto dai giornali, che alcune categorie come gli autonoleggiatori con o senza autista, gli autotrasportatori e i tassisti sono stati volutamente esclusi dagli aumenti dell’imposta di trascrizione”.
“In realtà - precisa Lepri - il problema nasce da una legge provinciale di dubbia costituzionalità varata in fretta e furia dalle Province di Trento e Bolzano, le quali, approfittando della possibilità di legiferare garantita dalla loro autonomia, hanno varato una norma che conferma fino al 2016 la tariffa unica dell’Ipt invece della tariffa proporzionale prevista dalla legge statale”.
“Questa disposizione - spiega l’Assessore al Bilancio - di fatto vanifica quelle contenute nel decreto legge del 6 dicembre varato dal Governo Monti, che proprio alla luce delle disparità che si verificavano nelle Province autonome, intendeva estendere a tutto il territorio nazionale l’obbligo di applicare in modo progressivo l’Ipt, scaglionata in base ai kilowatt delle autovetture”.
“A questo punto - conclude l’Assessore Lepri - sarebbe auspicabile un ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Governo, al fine di ristabilire quella parità di trattamento sull’Ipt più volte espressa dal Governo centrale e sempre elusa con qualche ‘escamotage’ legislativo dalle Province autonome”.