STANZE SEGRETE, RACCOLTE PER CASO
Seconda puntata. I Medici "Santi" e gli arredi celati. 26 marzo - 26 settembre 2004
Stanze Segrete. Raccolte per caso. I Medici “Santi” e gli arredi celati è la seconda tappa dell'itinerario attraverso le collezioni mai viste di palazzo Medici Riccardi, iniziato nella primavera del 2003 grazie all'Assessorato alla Cultura della Provincia di Firenze. Il progetto, curato da Cristina Giannini, scava nel passato mediceo e riccardiano del palazzo e nella sua più recente vita istituzionale, per offrire al pubblico due 'insiemi' inediti, esposti in altrettante sezioni: 'I Medici Santi' e 'Gli arredi celati'.
Cosimo il Vecchio aveva ottenuto dal pontefice Martino V il permesso - cosa eccezionale per i tempi - di realizzare nella sua residenza una cappella privata ove celebrare le funzioni liturgiche, e ne affidò la decorazione a Benozzo Gozzoli. La 'Cavalcata dei Magi' dipinta dall'artista lungo le pareti della cappella rappresenta la prima galleria di ritratti di casa medici ed un raro esempio di 'ritratto di gruppo'.
Di qui è nata l'idea di studiare l'iconografia medicea sotto un aspetto nuovo: si sa che il ritratto è sempre forma di autocelebrazione, messaggio di potere, anche quando il personaggio è rappresentato come semplice donatore ai margini di un affresco. I medici osarono molto di più. Si fecero rappresentare come Santi!
La mostra propone una scelta di dipinti di grande 'appeal', che vanno dalle due tavole di Giorgio Vasari con 'Cosimo il Vecchio come San Cosma' e 'Cosimo I come San Damiano', protettori della medicina, del 1588, ai dipinti di Giusto Suttermans che ritrae le donne di casa Medici come Sant' Agnese, santa Margherita e Maddalena, arrivando a trasformare il tema della Sacra famiglia in 'Ritratto come Sacra Famiglia'. La sezione si chiude con una rivelazione: due delle tre versioni del dipinto con la 'Morte della Vergine' eseguite da Carlo Sacconi per Maria Luisa, Elettrice Palatina, sottoposte ad un delicatissimo restauro ed esposte per la prima volta, saranno collocate quasi ad altezza d'uomo in posizione centrale, in modo di vederne il tergo, ove sono appesi i cartellini sui quali il pittore aveva scritto il nome delle persone ritratte.
Gli arredi celati. Un nuovo, straordinario recupero di opere d'arte 'segretamente conservate' fra le pareti di Palazzo Medici Riccardi: una galleria sconosciuta di sculture provenienti dalle collezioni riccardiane e una piccola quadreria.Si tratta di un nucleo di marmi in parte destinati all'arredo dell'appartamento prefettizio e in parte 'riscoperti' nei sotterranei del palazzo; le opere, come le altre restaurate per la mostra con il generoso contributo della Provincia, rappresentano una pagina speciale della collezione Riccardi: furono restaurate dai grandi maestri del Seicento, Giovan Battista Foggini e i suoi collaboratori, o addirittura copiate nel XVIII secolo da esemplari romani, a testimoniare la fortuna della statuaria classica in epoca barocca.
Accanto alle sculture appaiono altri arredi, dipinti, che una volta confluiti a palazzo, hanno formato 'per caso' nuove raccolte perché fra gli oggetti che convivono entro le mura di una casa, per quanto grande essa sia, nasce un dialogo e si creano nuovi legami, che una sorte comune trasforma in leganti. Dall' 'Allegoria del cattivo inizio', una danza di 17 puttini, al tema biblico dell' 'Abbraccio di Giacobbe ed Esaù', alle tavole e ai rilievi evangelici che alludono alla redenzione, si costruisce un percorso percettivo fatto di dipinti inediti e inattesi. Vi si accede attraverso una porta segreta, costruita e lavorata a 'toppo' nel Quattrocento, ingiustamente dimenticata. E' l'ultima concrezione intatta dell'arredo del Palazzo al tempo dei Medici Vecchi.
La Mostra è stata realizzata con i contributi di Cassa di Risparmio di Firenze, APT e AXA ART
STANZE SEGRETE-RACCOLTE PER CASO. - I MEDICI "SANTI" E GLI ARREDI CELATI
26 marzo - 26 settembre 2004 Palazzo Medici Riccardi- Firenze, via Cavour 3
Orario: 9.00-19.00 - Chiusa mercoledì - Per informazioni: tel 055.2760.340
Ingresso Euro 4 (ridotto Euro 2,50 ) include visita al percorso museale di P. Medici Riccardi
Catalogo Casa Editrice Olschki, italiano/inglese.
Ufficio Stampa: Studio Maddalena Torricelli tel 055.211828-211489 studio.torricelli@flashnet.it
STANZE SEGRETE. RACCOLTE PER CASO.
I Medici "Santi" e gli arredi celati
Firenze, Palazzo Medici Riccardi 26 marzo - 26 settembre 2004
Enti Promotori
OPIFICIO DELLE PIETRE DURE DI FIRENZE
PROVINCIA DI FIRENZE
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL POLO MUSEALE FIORENTINO
Da una idea di : Cristina Giannini
Comitato Scientifico
Cristina Acidini Luchinat
Alessandro Belisario
Cristina Giannini
Silvia Meloni Trkulja
Antonio Paolucci
Vincenzo Saladino
Maria Sframeli
Organizzazione della mostra
Assessorato alla Cultura della Provincia di Firenze
Segreteria organizzativa
Marinella Grassi, Carolina Musante
Consulenza per le ricerche
Delfina Scalzitti
Catalogo
Casa Editrice Olschki, italiano/inglese a cura di Cristina Giannini
Prestatori
Provincia di Firenze, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino (Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, Galleria Palatina ), Università degli Studi di Firenze (Villa La Quiete )
Progettazione dell'allestimento e comunicazione visiva : Perla Gianni - Studi Uniti
Realizzazione dell'allestimento: C.I.P. arredamenti
Collaborazioni all'allestimento: Ditta Fiumi , Ditta Professional Security, Ditta Risso,
Studio Giovanni De Stefano.
Documentazione fotografica: Studio Quattrone
Referenze fotografiche: Studio Quattrone, Gabinetto Fotografico della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico della provincia di Arezzo.
Le altre foto sono state fornite con squisita cortesia dagli autori o dai proprietari.
Restauro opere in mostra : Rita Alzeni, Laura Caria, Loredana Gallo, Luisella Pennucci, PT Color di Fabio Falciani, Studio Tempesta, Lisa Venerosi Pesciolini, Silvia Verdianelli
Direzione dei restauri: Mirella Branca, Stefano Casciu, Rosanna Morozzi, Antonio Natali,
Fausta Navarro, Maria Sframeli, Maria Grazia Vaccari
Visite Guidate: Cooperativa Sigma Firenze
Trasporti: Arteria
Assicurazioni: AXA art
Uffici stampa:
Provincia di Firenze, Studio Torricelli
Un particolare ringraziamento per l'accoglienza e la collaborazione alla Prefettura e all'Ufficio Gabinetto della Provincia di Firenze e alla Banca CR Firenze s.p.a., all'Agenzia per il Turismo di Firenze e alla compagnia assicurativa AXA ART per il prezioso contributo all'esposizione.
Presentazione
Conservare, valorizzare e far conoscere al pubblico i tesori nascosti della città legati a Palazzo Medici Riccardi attraverso un lavoro di ricerca, restauro ed un ciclo di mostre per riportare alla luce un patrimonio che appartiene alla collettivita’. E’ questo l’obiettivo del progetto triennale Stanze Segrete, giunto alla seconda edizione, voluto, realizzato e promosso dalla Provincia di Firenze che soltanto per il restauro delle opere in mostra ha investito oltre euro 70.000. Il progetto intende svelare le tracce gelosamente conservate da un palazzo che è stato nei secoli la casa dei Medici, dei Riccardi e, infine, sede della Provincia e della Prefettura. L’edizione di quest’anno si articola in due sezioni :
1- I Medici Santi 2- Gli arredi celati.
La prima sezione ci racconta l’evoluzione di una “politica dell’immagine” nella quale i Medici rappresentarono la potenza della loro famiglia con un approccio di grande modernità. Tutto comincia nel 1459 quando Benozzo Gozzoli fu chiamato a dipingere nella cappella del palazzo il Viaggio dei Magi, un soggetto al confine fra narrazione evangelica ed esigenze mondane dei committenti. Sulle tre pareti dell'aula scorrono, infatti, i ritratti dei personaggi di casa Medici, dei loro soci e dei loro alleati con i quali il pittore creò il primo esempio di "ritratto di gruppo". I dipinti in mostra, in gran parte inediti e sconosciuti, depositati nei magazzini o in percorsi inaccessibili di palazzi fiorentini, ci raccontano la storia di una casata che, dalla fine del XV secolo in poi “osò farsi rappresentare nelle vesti di Santi, personaggi cui per tradizione si dovevano solo, devozione e reverenza. Quale altra dinastia di potenti creò uno strumento di propaganda più "diabolico"?
La seconda sezione della mostra - "Gli arredi celati"- costituisce invece un percorso attraverso un nucleo sconosciuto di sculture riccardiane "gemme" della collezione che arredano da sempre gli appartamenti prefettizi e da busti marmorei "riscoperti" nei sotterranei del palazzo.
Alcuni di questi sono stati restaurati dai grandi maestri della scultura del Seicento che si mettevano in competizione con l’originale intepretandolo con una libertà inventiva di gusto barocco.
Ai marmi si affiancano dipinti ed altri arredi arrivati nel corso del tempo a palazzo che hanno formato 'per caso' nuove raccolte legate da un comune destino.
Sezioni
I Medici "Santi"
Questa sezione rappresenta uno sviluppo dell'indagine sull'iconografia medicea che, lo scorso anno, proponeva una selezione di ritratti in serie (dipinti, incisioni, medaglie) che la dinastia fece approntare nei secoli per fissare la propria immagine a scopo politico, decorativo o di memoria.
In questa mostra si è voluto, in particolare, svelare un aspetto assai più segreto del "culto della personalità" dei vari membri della famiglia, maschi e femmine: il farsi rappresentare come santi. Da Papa Clemente VII nelle vesti di un grande papa o del vescovo protettore della città, all'Elettrice Palatina (Anna Maria Luisa De Medici) come santa del suo primo nome, Anna, attraverso sante trionfanti come l'imperatrice Elena (nome per esteso) o penitenti come Maria Maddalena e santi pietosi come Giuseppe: fu devota superbia o superba devozione?
Gli arredi celati
Questa sezione presenta due nuclei di arredi del palazzo, ricomposti nell'allestimento secondo una lettura percettiva e di restituzione filologica.
Una serie di busti e di statue, provenienti dalla collezione Riccardi, restaurate nel Seicento da scultori di grande fama, come Giovan Battista Foggini, autore dello scalone che ci porta alla cappella di Benozzo Gozzoli. A quel tempo restaurare significava rendere omaggio all’antico ma anche mettersi in competizione con l’originale, integrarlo o reinvertarlo. CosÏ la testa di un satiro appare sul corpo di un Apollo, la scultura raffigurante la Vittoria è interpretata come allegoria della Fama, la Vittoria si trasforma nella "fanciulla che balla", un marmo cosÏ famoso da essere ricordato dai visitatori di Firenze nei loro diari di viaggio....
Queste opere si confrontano e si confondono in mostra con un gruppo di dipinti che sono confluiti a palazzo in epoche diverse, sicché l'occhio del visitatore scorre dal Quattrocento alla fine del Settecento. Hanno in comune il soggetto, sacro, e un destino controverso, che le ha viste di volta in volta, desiderate o dimenticate dai propri committenti. Sono tutte inedite e ciascuna di loro rivela un'artista o una tendenza nuova.
La sezione si chiude con una porticina “segreta” e “dimenticata” fra i tanti ambienti del palazzo: è opera del Quattrocento, è intarsiata con la tecnica o del toppo, è una dei pochi oggetti rimasti intatti del primo arredo mediceo del palazzo.
Le sale
1. I Medici come “Santi”
Questa Sala raccoglie pitture, fino ad ora mai esposte al pubblico, dove i Medici s’identificano nei Santi. Così Cosimo I de’ Medici, fondatore delle fortune granducali, chiese al Vasari di ritrarlo come S. Cosma e minsieme al suo quadrisavolo Cosimo il Vecchio, nelle vesti di S. Damiano, entrambi santi guaritori. Altri membri della casata ne seguirono l’esempio come l’Elettrice Palatina che fece rappresentare la madre Marguerite-Louise d’Orleans, cugina del Re Sole e scontenta moglie di Cosimo III, come protagonista per tre volte di una Morte della Vergine, circondata dai parenti acquisiti in veste di apostoli. Lei stessa fu poi effigiata come Sant’Anna in un’Educazione della Vergine che fu collocata sull’altare della cappellina privata di villa Montalve alla Quiete, dove amava andare in ritiro, .
2. La presunzione continua nelle gran dame
Nel Seicento la presunzione di raffigurarsi come santi è soprattutto delle granduchesse, Maria Maddalena d’Austria e Vittoria della Rovere, e delle figlie come Claudia di Ferdinando e Margherita di Cosimo II a Parma, sposate in Austria e a Parma. Si identificano: con sante trionfanti come Elena madre di Costantino (lo faranno anche due regine di Francia); benefiche come Margherita protettrice della maternità; penitenti come la Maddalena, martiri come Cristina. Ma giungeranno anche a proporsi come Madonna, con l’erede come Bambino Gesù.
3. L’inconsistenza del piacere
Sin dall’antico, dal Rinascimento ed oltre, danza e divinità s’intrecciano manifestando il presagio che “adolescenza e piacere” sono vani. Ecco l' "Allegoria del cattivo inizio": diciassette puttini danzanti che reggono strumenti musicali come il tamburello, si legano l'uno con l'altro, mentre in primo piano giacciono i loro giochi, i fiori, la palla, la banderuola, il flauto. Di fronte a loro una scultura che rappresenta Bacco, il dio del vino, chiamato dai poeti Libero e Dioniso dai greci, simbolo dell'ebbrezza, della gioia di vivere, e anche allusivo alla perdizione...
4.Le sculture celate
Nel XVII sec i Riccardi trasferirono in Palazzo Medici Riccardi, loro nuova residenza, una collezione di sculture “"Antiche e fatte a meraviglia" oggi collocati in vari ambienti del Palazzo.
Non tutte sono però visibili dal grande pubblico perché “celate” negli appartamenti prefettizi e nei sotteranei del Palazzo. Un torso di Apollo completato con una testa di satiro che non gli appartiene, una Vittoria, o Nike, a lungo confusa con la Fama, colei che diffondeva le notizie relative ai successi ottenuti da sovrani e condottieri, recando corone e talora aiutandosi con una tromba... una Ballerina "di sottilissimi panni vestita" e "con tal maestria lavorata" che "sotto gli abiti lo gnudo tutto si riconosce". Sculture testimoni della storia e di un pensiero spesso mutato, ma sempre per amore dell'antico.
5. Raccolte per caso
Mutano nel corso del tempo, in maniera curiosa e bizzara, l’apprezzamento per i soggetti e il formati dei quadri:dipinti amatissimi in epoca barocca o nel Settecento, nel secolo scorso sono finiti nei magazzini o concessi per l'arredo di sedi di rappresentanza.
E’ il destino della piccola "Visitazione" di Giovanni Maria Morandi, un rame di gusto intimistico; delle vedute con soggetti evangelici, come il "Ritorno del Figliol prodigo", traduzione iconografica di una delle parabole della Misericordia e del Perdono narrate nel Vangelo di Luca; dell' "abbraccio di Giacobbe e Esa" di Giuseppe Piattoli, opera di squisita fattura che rivela la mano di un grande maestro ma... difficile e inquietante perché Giacobbe, è il figlio che tradisce il padre e il suo gemello, Esaù. Per secoli ha sorvegliato le alterne vicende del gusto una porticina “segreta” e “dimenticata” fra i tanti ambienti del palazzo, uno oggetto rimasto intatto del primo arredo mediceo. E’ opera del Quattrocento, intarsiata con la tecnica del toppo.
Intervento dell’Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze
Elisabetta Del Lungo
Con la mostra “Stanze Segrete - Raccolte per caso” si realizza la seconda tappa di un ciclo espositivo, felicemente iniziato l’anno scorso, che indaga sulla funzione di Palazzo Medici Riccardi nel contesto cittadino, dalla sua nascita sino ad oggi, sui rapporti con le altre istituzioni e sulla sua proiezione nella vita culturale ed artistica.
Il ciclo si concluderà con due mostre programmate per il prossimo anno: quella in primavera renderà omaggio ai maestri del barocco e del tardo barocco fiorentino che hanno lavorato nel palazzo, quella in autunno proporrà invece i bozzetti della Sala di Luca Giordano, attualmente in deposito, presso la National Gallery di Londra.
Queste iniziative, insieme a quelle realizzate a partire dal 2001, credo abbiano fortemente contribuito a dare a Palazzo Medici Riccardi un preciso ruolo nel panorama degli spazi espositivi fiorentini ed a rafforzare la sua identità di percorso museale ove le mostre si integrano in maniera coerente con le bellezze artistiche che le circondano.
La mostra “Stanze Segrete - Raccolte per caso” vuole proporre al pubblico la “riscoperta” di alcuni aspetti particolari, curiosi e stimolanti relativi a Palazzo Medici Riccardi.
La sezione “I Medici Santi” rivelerà, infatti, un aspetto affascinante e poco conosciuto fra i non addetti ai lavori : il tradizionale ritratto, cui fu dedicata la mostra dello scorso anno, che si traduce in propaganda religioso - dinastica in continuità con un percorso artistico ed una tradizione iniziata con la Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli.
La sezione “Gli arredi celati” proporrà invece sculture e busti presenti in vari ambienti del Palazzo non accessibili al pubblico, a conferma del fortunato filone, appunto le stanze segrete, che contrassegna il carattere peculiare di questo ciclo espositivo.
La mostra sarà, infine, completata da arredi e dipinti che testimoniano la vocazione “nobiliare” del Palazzo- fra queste una porticina quattrocentesca in legno di noce intarsiata che, nascosta al primo piano, rappresenta uno delle poche tracce dell’arredo originario - e ci consentono di immaginarne la sua storia.
Voglio anche sottolineare che la mostra propone sia opere “nascoste” attualmente presenti nel Palazzoche opere in prestito, in molti casi restaurate a spese della Provincia, in un progetto organico e coordinato che si è avvalso di una positiva collaborazione del Polo Museale, delle Gallerie Fiorentine, dell’Opificio delle Pietre Dure e di tutti i vari soggetti che hanno dato il loro contributo alla piena riuscita dell’iniziativa.
Voglio infine soffermarmi sul fatto che questa mostra viene inaugurata in momento di grande importanza per Palazzo Medici Riccardi che vede, in questi mesi, la concreta attuazione dei vari interventi, anche con il decisivo contribuito della Regione Toscana, finalizzati al potenziamento del percorso espositivo e museale, a testimonianza di una reale volontà della Provincia di mettere in atto ogni azione che possa contribuire ad una sua piena valorizzazione.