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RICHARD GINORI, RIFONDAZIONE: "CERAMICA IN PREDA ALLA SPECULAZIONE?"
"Altro che difficoltà di accesso al credito. L'azienda spieghi i numerosi contenziosi e lodi che rischiano di compromettere sviluppo e tenuta occupazionale. Sempre più opaco il destino dello stabilimento"

Oggi sono stati convocati il Presidente e l'Amministratore dlegato di Richard Ginori al tavolo di crisi aperto al Ministero per lo sviluppo economico. "Dietro la mancanza di liquidità del gruppo e sulle difficoltà di accesso al credito - spiega il capogruppo di Rifondazione comunista in Provincia Andrea Calò - tornano sempre più evidenti i veri motivi della crisi aziendale: terreni e possibili speculazioni". Nel frattempo, oltre ai contenziosi e lodi con il Ministero delle Entrate, Richard Ginori "ne ha altri con la società immobiliare Trigono che rischiano davvero di pregiudicare il futuro, lo sviluppo e soprattutto l’occupazione". Rifondazione Comunista, con i consiglieri Calò e Lorenzo Verdi, chiede "ancora una volta di far luce sulla gestione dello stabilimento sestese e soprattutto chiede alle Amministrazioni Locali (Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Sesto Fiorentino) di vigilare anche sul tema delle speculazioni immobiliari "al fine di consentire lo sviluppo e salvaguardare l’occupazione". Presentata una domanda d'attualità in Provincia. Di seguito il testo.

"Apprendiamo che questa mattina 11 gennaio Presidente e Amministratore Delegato di Richard Ginori, sono stati convocati al tavolo di crisi aperto al Ministero per lo sviluppo economico, alla presenza del direttore generale Castano.
L'oggetto dell'incontro investe molteplici aspetti della vicenda Richard Ginori il primo sembra essere quello di trovare una soluzione alla mancanza di liquidità del gruppo (oggetto di controversie anche per mancanza di trasparenza sui dati ) e “... reinnescare la leva dei crediti....” una strategia analoga a quella seguita dalla Regione Toscana che si è dichiarata “....disponibile ad intervenire, anche se non a utilizzare Fidi Toscana e lo strumento dei prestiti partecipativi....”, il secondo riguarda una serie di contenziosi fiscali o lodi : ognuno dei quali vale 6 milioni di euro e ognuno dei quali sembra essere in grado di ipotecare il futuro di Richard Ginori 1735 SpA.
Un percorso ad ostacoli che da ragione a quanto abbiamo più volte affermato sui motivi che stanno sullo sfondo molto opaco sulla crisi dell'azienda che non è solo riconducibile ad un problema di liquidità.
L'Azienda sostiene di attraversare un momento di crisi di liquidità e, pur avendo ottenuto risultati positivi in termini di fatturato nell'anno 2012 e soprattutto essendo in possesso di ordinativi pari a 47 milioni di euro per il 2012 con una conseguente previsione di crescita per lo stesso anno, di non trovare nel sistema bancario l'appoggio finanziario necessario e sufficiente per superare questa fase e potersi concentrare nel consolidamento e il rilancio dell'attività.
Si è venuto così a formare un quadro, a nostro parere ben orchestrato, in cui tutte le responsabilità della gravità della situazione e delle possibili tragiche conseguenze sono state attribuite alle Banche, in cui Richard Ginori si è ritagliata il ruolo della vittima e agli istituti di credito attribuito quello del carnefice. Oggi alla luce dei nuovi fatti siamo in grado di dimostrare che questo non è vero.
Sui primi contenziosi e lodi.
Richard Ginori “….ha vinto in primo e secondo grado una delle due liti, con l'agenzia delle entrate che ha presentato ricorso in Cassazione.
La seconda lite è finita peggio, in appello il giudice ha dato ragione al fisco, anche se con carenza di motivazioni. L'azienda ha presentato appello, il pagamento dei 6 milioni è sospeso e il 18 gennaio la Cassazione dovrà decidere se annullare la sentenza d'appello o no. C'è un altro lodo che pesa sul futuro, quello sui terreni. Gli arbitri hanno dato torto alla Ginori per la mancata valorizzazione dell'area, facendo vincere la componente immobiliare. Ci sono 8 milioni che ballano, c'è un'asta sui terreni il 18 gennaio e un provvedimento esecutivo che farebbe crollare le speranze…”.
Come vediamo ogni problema ci riporta al punto di partenza che riguarda i terreni e le possibili speculazioni, aspetti questi che proviamo ad esemplificare in tre punti, ricordando che il 50% è di proprietà di Richard Ginori e il restante è della società Trigono :
1. sappiamo che Richard Ginori 1735 SpA per risiedere sulla parte dei terreni che non sono di sua proprietà ma della società Trigono, paga un affitto molto oneroso di cui è in arretrato per insolvenza;
2. la società immobiliare Trigono, tempo fa, ha avviato una azione legale nei confronti di Richard Ginori accusando la medesima di aver impedito una serie di investimenti sull’area: il Tribunale ha condannato in primo grado Richard Ginori ad un risarcimento verso Trigono di 8 mil di euro.
3. sull’asta dei terreni è vox populi che ci siano grandi probabilità che vada deserta vista l’onerosità della base di partenza dell’asta.
Questi nuovi tasselli rendono più espliciti i motivi per i quali le banche non concedono liquidità e quindi l’apertura di crediti, dunque quell’opacità da noi denunciata e più volte evidenziata dai Cobas trova finalmente delle conferme.
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista in riferimento ai nuovi sviluppi che sta assumendo la vicenda di Richard Ginori circa i numerosi contenziosi e lodi aperti con il Ministero dell’Entrate e con la società immobiliare Trigono e a fronte di una scarsa attendibilità e autorevolezza del gruppo che non fa ancora chiarezza sui motivi della crisi chiedono al Presidente della provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo in sede Ministeriale e sul fronte giudiziale, altresì chiediamo di sapere tutte le novità in merito alla questione dell’accesso al credito ivi compreso gli atti e i comportanti messi in essere dalla Regione Toscana e Provincia di Firenze sul tema dei prestiti partecipativi. Infine chiediamo di sapere cosa le Amministrazioni Locali ( Comune di Sesto Fiorentino, Provincia di Firenze, Regione Toscana) hanno intenzione di fare per rispondere alla richiesta di intervento dei sindacati al fine di salvaguardare le attività produttive, il lavoro, l’occupazione e tutelare i diritti".

11/01/2012 11.58
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze