VALDARNO E PENDOLARI BLOCCATI, "LA MANUTENZIONE 'GHIACCIATA' DA TRENITALIA"
RIFONDAZIONE: "IMMEDIATA APERTURA DI UN CONFRONTO TRA COMITATI E AMMINISTRAZIONI"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista dettagliano la situazione "dopo il disservizio prevedibile di martedì mattina" e richiedono una comunicazione della Giunta in apertura della prossima Assemblea di Palazzo Medici Riccardi
Emergenza pendolari. Il gruppo provinciale di Rifondazione comunista chiede al Consiglio provinciale di intervenire su quanto accaduto nella mattinata di martedì 17 gennaio, come "segno di attenzione nei confronti della insostenibile situazione vissuta dai pendolari".
Per i consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi si tratta di "un dramma annunciato". Una ventina di treni in circolazione sulla linea Firenze-Arezzo sono rimasti bloccati nella mattinata di martedì 17 gennaio fra le 6,50 e le 8,40. Interessati i convogli delle linee Chiusi, Foligno e Roma da e per Firenze. La causa, ha spiegato Trenitalia, sarebbe un guasto ad uno scambio dovuto al ghiaccio.
Migliaia di pendolari in circolazione su quelle tratte della Valdichiana e del Valdarno Fiorentino e Aretino "per l’ennesima volta hanno dovuto farsi carico di una situazione insopportabile e insostenibile".
Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai pendolari, ritiene che quanto è accaduto "è il frutto di una scarsa attenzione da parte di Trenitalia che non investe sulla manutenzione, né sugli organici, lasciando il trasporto locale in uno stato totale di abbandono".
La Provincia di Firenze, chiedono Calò e Verdi, "intervenga nei confronti della Regione Toscana e Trenitalia per rivendicare interventi immediati sul versante delle manutenzioni e della sicurezza delle tratte ferroviarie del territorio, sollecitando l’apertura di un confronto tra Amministrazioni locali e rappresentanze dei pendolari". In una domanda d'attualità i consiglieri rendono conto di una serie di osservazioni e richieste, compresa quella di una comunicazione dell'assessore provinciale ai Trasporti Stefano Giorgetti in apertura del Consiglio provinciale di lunedì prossimo. Di seguito il testo del documento.
"Una ventina di treni in circolazione sulla linea Firenze-Arezzo bloccati nella mattinata di martedì 17 gennaio fra le 6,50 e le 8,40. Interessati i convogli delle linee Chiusi, Foligno e Roma da e per Firenze che sono rimasti fermi in coda in località Olmo, a pochi chilometri da Arezzo. La causa, spiega Trenitalia, è un guasto ad uno scambio dovuto al ghiaccio. Migliaia di pendolari in circolazione su quelle tratte della Valdichiana e del Valdarno per l’ennesima volta hanno dovuto farsi carico di una situazione insopportabile e insostenibile.
I ritardi sono andati oltre i 90 minuti arrivando anche ai 140 tutti drammaticamente vissuti sulla pelle di persone schiacciate e stipate come sardine dentro i convogli, al ghiaccio o in attesa ai marciapiedi delle stazioni,e soprattutto con l’incubo di arrivare tardi al proprio lavoro, a scuola, all’università o quant’altro.
Una situazione prevedibile, ipotizzabile e/o intuibile visto che da diverse giorni l’inverno presenta punte molto alte di abbassamento siderale delle temperature?
Oppure è la solita modalità approssimativa con la quale Trenitalia gestisce le linee lente regionale con scarsa attenzione, nessun investimento sulle manutenzioni degli scambi (e dei sistemi antigelo degli stessi) e al minimo di dotazioni organiche per mantenere in modo dignitoso e decoroso la gestione di strutture (con riferimento a RFI) ad alto impatto sociale?
Ciò che è accaduto ieri sicuramente catturerà l’attenzione dell’opinione pubblica, viste le dimensioni dell’evento, ma vorremmo ricordare che proprio queste linee sono tutti giorni oggetto di guasti, ritardi soppressioni, cancellazioni senza che l’utenza possa essere adeguatamente informata e tutelata.
Il dramma del giorno 17 gennaio era stato preceduto da un’altro accadimento, sempre nel Valdarno, quando la mattina del 13 gennaio il treno 11668 che parte da Arezzo alle 7,20 con arrivo previsto a Firenze Smn alle 8,54 improvvisamente scompare, irrintracciabile perfino dai monitor delle stazioni che segnalavano l’organizzazione del servizio.
Centinaia di viaggiatori,in attesa del convoglio 11668 alle 8 di mattina hanno appreso di un ritardo di circa 20 minuti e passa dai monitor delle stazioni di Figline, Incisa, Rignano, Sant'Ellero, e nelle altre a seguire verso Firenze, superata la comunicazione ricevuta, il treno improvvisamente scompare dai monitor fino a non dar più segni di vita lasciando attoniti un migliaio di pendolari. Insieme al treno anche in quel caso sono poi scomparse ogni tipo di informazioni e comunicazioni da parte dell’ente gestore, impedendo così agli ignari cittadini di Incisa Valdarno e Rignano di potersi organizzare in qualche modo, magari utilizzando la propria auto.
Nel caos più totale e nello sconcerto generale alle 8,42 a Figline è arrivato il 6712, il regionale da Chiusi che ha raccolto i viaggiatori di tutte le stazioni della "lenta", fermando anche a Compiobbi e Rovezzano, che normalmente salta. A tutt’oggi Trenitalia non ha ancora dato notizie del treno scomparso.
Sta di fatto che i continui eventi che segnano duramente il diritto alla mobilità continuano a lasciare a piedi ogni giorno centinai di pendolari.
Comprensibili e condivisibili sono le prese di posizione del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Comitato pendolari Arezzo, Comitato dei pendolari della Valdichiana che unitamente avanzano l’ennesima protesta contro Trenitalia, segnalando alla regione Toscana, a tutte le Amministrazioni Locali ( Province e Comuni) lo stato di abbandono del trasporto pubblico e i continui disservizi sulle linee ferroviarie che quotidianamente ci sono, nonostante che aumentino i costi dei biglietti e degli abbonamenti.
La Regione Toscana chiamata nuovamente in causa dai pendolari fa sapere che questi “…. ritardi saranno conteggiati nelle penali a Trenitalia e tradotte in bonus per i pendolari della linea…”.
Bene questo provvedimento, ma basta? E’ sufficiente contro un gestore che continua ad agire indisturbato privilegiando solo il profitto e il fare cassa su un bisogno sociale come è il trasporto su ferro?
E non sarebbe importante un confronto concreto fra Regione Toscana, Amminstrazioni Locali e le rappresentanze dei pendolari, per individuare misure e interventi per affrontare i problemi del trasporto ferroviario?
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere la piena solidarietà ai pendolari del Valdarno Fiorentino/aretino e della Valdichiana per l’ennesimo disservizio prodotto da Trenitalia sulle linee lente, nel ritenere inaccettabile che il trasporto locale sia degradato, abbandonato e non adeguatamente riqualificato (creando quotidiane incertezze e problematicità per tutti quei pendolari che vedono negato il diritto ad una mobilità efficiente e sicura),
nel richiedere che il Consiglio provinciale del 23 gennaio, come segno di attenzione sulla questione dei disagi e delle problematiche legate al pendolarismo, si apra con una comunicazione dell’Assessore Giorgetti sui fatti accaduti e sulle modalità con le quali la Provincia di Firenze intenda intervenire nei confronti di Trenitalia ( e di RFI ) e della Regione Toscana a tutela dei diritti dei pendolari. Infine , alla luce dei continui disservizi e malfunzionamenti sul trasporto ferroviario nelle tratte del nostro territorio e delle conseguenze degli stessi sul sistema di mobilità,
chiediamo se non si ritenga opportuno rivendicare con forza un piano straordinario di interventi sulla manutenzione e sulla riqualificazione delle linee e dei materiali rotabili, realizzando un confronto concreto fra Regione Toscana, Amministrazioni Locali e le rappresentanze dei pendolari, per individuare misure e interventi per affrontare i problemi del trasporto ferroviario".