AZIENDE DEL VALDARNO E PREPENSIONAMENTI
La questione affrontata dall'assessore al Lavoro Simoni in Consiglio provinciale. Rifondazione: "Continueremo a vigilare"
La questione dei prepensionamenti che tocca le aziende del Valdarno, "è generale e non riguarda un unico territorio o un unico settore". L'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni ha provveduto a fare estrarre agli uffici competenti i dati utili ad avere una misura del fenomeno; sono stati estratti i nati nel 1952, l'anno più sfortunato, iscritti in lista di mobilità in Provincia di Firenze e risulta che siano 185 uomini e 157 donne per un totale di 342 persone.
Una sorta di radiografia è stata effettua in Consiglio provinciale dall'assessore Simoni che ha risposto sul tema a una domanda d'attualità dei consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi.
Non è stato possibile “salvare” i lavoratori nati nel 1952 dalla riforma Fornero. Ma, come anticipato dal ministro, c'è stata un'"attenuazione" della misura che li riguarda. L'attesa di 6 anni per raggiungere l'agognata pensione si ridurrebbe, con le modifiche apportate pochi giorni fa, di due anni. Questo quanto trapelato dopo gli emendamenti apportati in Commissione Bilancio e Finanze al decreto legge "Salva Italia".
Com'è noto, gli "sfortunati" del 1952 - quelli cioè che nel 2011 hanno 59 anni e contavano di andare in pensione nel 2012, avendo raggiunto i requisiti di età e i 36 anni contribuzione - la "quota 96" - , si sono visti con la riforma allungare l'attesa per lasciare il mondo del lavoro. Mentre con le vecchie regole delle finestre mobili , infatti, avrebbero dovuto attendere solo 12 mesi (18 se autonomi), con le modifiche introdotte dal ministro del Lavoro avrebbero invece dovuto maturare 42 anni e tre mesi di contributi e 66 anni di età.
L'emendamento accorcia i tempi, anche se di poco, portando l'età minima, per costoro a 64 anni (il requisito necessario è avere maturato un'età contributiva di 36 anni e avere 60 anni di età al 31 dicembre 2012 oppure 35 anni di contribuzione e 61 anni di età).
Chi invece è stato salvato, nel senso che per loro le regole restano quelle del passato sono i lavoratori in mobilità. Il nuovo testo del decreto chiarisce che le nuove regole pensionistiche non si applicano ai lavoratori collocati "in mobilità lunga" (quelli, cioè, in attesa del pensionamento) per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre; ai lavoratori che, al 4 dicembre, sono titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore (si tratta degli esuberi bancari, assicurativi, ecc.). La platea degli interessati sale a 65.000 persone.
Secondo quanto trapelato sin dai primi momenti dagli uffici tecnici, dovrebbero restare fuori entro un massimo di 50mila persone, quei lavoratori che, pur maturando i requisiti dopo il 31 dicembre 2011, hanno concluso il rapporto di lavoro prima del 31 ottobre 2011. Si tratta dei i doppiamente sfortunati che negli anni scorsi sono entrati in mobilità in seguito a un licenziamento collettivo e sulla base di accordi sindacali stipulati prima del 31 ottobre 2011.
Beneficiano dell'esenzione anche i lavoratori collocati in mobilità lunga, sempre per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 31 ottobre 2011, e i lavoratori che a quella data erano già titolari di una prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore.
"Abbiamo portato all'attenzione del Consiglio provinciale - ha commentato Calò - la preoccupazione dei sindacati. Il profilo tenuto da Monti è a nostro avviso antipopolare e recessivo e alimenta l'ansia. Nel territorio di Figline, in particolare, insiste una serie di aziende rilevanti per le quali si sono raggiunti accordi sindacali che prevedono forme di accompagnamento dei lavoratori vicini alla pensione. 20 dipendenti della Sims e 50 alla Boehringer sono toccati da questo problema. Noi richiediamo uno sforzo alla Provincia di Firenze per andare al i là della riforma e trovare gli strumenti di sostegno a questi lavoratori. Continueremo a vigilare, con particolare attenzione sugli effetti pratici che le misure avranno sulle aziende del territorio valdarnese".