EASY GREEN, "LUCI, OMBRE E DELOCALIZZAZIONI: CHIARIRE"
Le richieste del gruppo provinciale di Rifondazione comunista
Troverebbe conferma la delocalizzazione delle attività produttive di En-Eco da Easy Green, stabilimento di Scandicci, in un altro territorio della provincia di Firenze, mentre ancora "non c’è alcuna traccia del piano industriale né tanto meno di un rilancio e di uno sviluppo a 360° delle attività che dia futuro, certezze e stabilità ai 375 lavoratori, da anni impegnati in una durissima vertenza sindacale". Per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, Rsu e sindacati "confermano il presidio all’esterno dello stabilimento mentre si riaffaccia un clima di delusione tra i lavoratori costretti a subire precarietà e ambiguità imprenditoriali e debolezza nelle azioni delle Amministrazioni Locali". Rifondazione Comunista, con una domanda d'attualità, chiede alla Provincia di Firenze "di chiarire i troppi punti oscuri che ancora ci sono sulla vicenda di Easy Green". Tutta la cordata che fa capo alla proprietà ora "deve chiarire cosa vuol fare e la politica e le istituzioni devono pretendere il massimo della responsabilità sociale soprattutto sul riassorbimento di tutti i lavoratori".
Presentata una domanda di attualità. Di seguito il testo.
"Trova conferma la delocalizzazione delle attività produttive di En-Eco da Easy Green stabilimento di Scandicci in un altro territorio della provincia di Firenze mentre ancora non c’è alcuna traccia del piano industriale né tanto meno di un rilancio e di uno sviluppo a 360° delle attività che dia futuro, certezze e stabilità ai 375 lavoratori, da anni impegnati in una durissima vertenza sindacale.
La delocalizzazione riaccende dunque la delusione tra i lavoratori e riconferma la necessità di continuare il presidio all’esterno dello stabilimento.
Questa è l’unica novità emersa dopo l’incontro interistituzionale avvenuto in Regione Toscana l’11 gennaio 2012 tra Amministrazioni Locali – la stessa Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Scandicci – con la RSU , le organizzazioni sindacali provinciali e di categoria, e FIDI. Una novità che non viene valutata positivamente dalla dal sindacato, a parte il fatto che l’Ad di En-Eco Moretti “….confermi gli impegni presi, soprattutto per quanto riguarda l'occupazione di 75 lavoratori…”.
Ci sono ancora troppe nubi sulla ripartenza e soprattutto su un rilancio vero e consistente delle attività una sensazione che trova conferma nelle dichiarazione della RSU Fiom CGIL “…diciamo solo che il progetto sulle energie rinnovabili sarebbe stato sicuramente più forte se la En-eco rimaneva dentro il sito di Scandicci…” e pensare che solo la scorsa settimana – il 12 gennaio 2012 - il Consiglio di amministrazione della società ha dato il via libera all'aumento di capitale ribadendo l'obiettivo di rispettare l'impegno assunto con il curatore fallimentare di Isi entro il 7 febbraio.
Dunque l’obiettivo posto è ancora lontano ovvero la ripartenza di Easy Green mentre vengono nuovamente criticati gli atti e le azioni intraprese dalle Istituzioni che non hanno saputo dissuadere il colosso En-Eco ad andarsene e soprattutto non c’è ancora traccia del fatidico piano industriale.
Appare dunque più che motivata la preoccupazione in campo sindacale sullo sbocco della vicenda, sui tempi, sul rispetto degli impegni e sulla necessità di stringere la proprietà, anche perché la dipartenza di En-Eco può in qualche modo rischiare di pregiudicare il progetto sul quale tutti avevano convenuto attestarsi.
Abbiamo l’obbligo di interrogarci e indagare fino in fondo quello che sta accadendo anche perché non vorremmo che la “solida cordata” che a rilevato l’ex ISI si frantumasse ed ognuno trovasse altre soluzioni, lasciando i lavoratori con il cerino in mano a presidiare uno stabilimento che progressivamente si svuota di attività. Quello che fa En-Eco lo sappiamo ma cosa faccia ancora Easy Green è ancora un mistero.
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista
nel riconfermare il proprio impegno politico e istituzionale a sostegno della vertenza dei lavoratori di Easy Green e del presidio sindacale in essere sullo stabilimento di Scandicci,
convinti che vada rafforzato l’impegno di tutti i soggetti coinvolti nel progetto a partire dalle Amministrazioni Locali, affinché si dia gambe alla ripartenza delle attività e siano chiariti senza alcun indugio le intenzioni di tutti i soci della cordata
fortemente preoccupati per la scelta di En-Eco di delocalizzare la produzione
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire quello che sta accadendo all’ stabilimento di Easy Green, sul piano industriale, sulla ripartenza e sugli impegni occupazionali.
Altresì chiediamo di sapere gli esiti dei tavoli con Easy Green e En-Eco annunciati alla fine dell’incontro interistituzionale del’11 gennaio 2012 nonché il puntuale resoconto degli impegni che le società intenderanno attivare per onorare gli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali.
Infine chiediamo di sapere la situazione dei lavoratori e degli strumenti di sostegno ai redditi e al lavoro attivati dalle Amministrazioni Locali".