OSPEDALE SERRISTORI, CALO': "PIANO INTEGRATO SOCIOSANITARIO? NESSUN TAGLIO!"
Interviene il capogruppo di Rifondazione in Provincia sul presidio di Figline Valdarno: "Deve continuare a restare ospedale di primo livello per acuti e pronto soccorso sulle 24 ore". Le Amministrazioni Locali, prima fra tutte la Regione Toscana, "non smantellino nulla: rafforzino piuttosto le risposte necessarie alla salute dei cittadini"
Ospedale Serristori. Dura presa di posizione del capogruppo di Rifondazione comunista in Provincia Andrea Calò e di Carlo Fei, capogruppo del Prc a Reggello. Di seguito il testo della loro dichiarazione.
"La Giunta della Regione Toscana ha già licenziato il nuovo piano integrato socio-sanitario, - attualmente l'atto di programmazione è in IV^ Commissione Consiliare per le consultazioni di merito - la discussione e l'approvazione del Consiglio regionale è prevista per metà marzo. Nel proposta di piano viene attivata una riorganizzazione della rete ospedaliera regionale la cui configurazione e la sua valenza sarà oggetto di una classificazione delle strutture ospedaliere per tre tipologie ( A,B,C,) di cui varranno i posti letto e le prestazioni effettuate. Se questo è l'iter istituzionale previsto per l'approvazione, lo slogan sui cui viene determinato l'atto di programmazione sarà focalizzato sul diritto alla salute della persona ruotando attorno alle parole chiave: accessibilità, equità, etica, sostenibilità e prossimità. Va da qui che il Presidio Ospedaliero Serristori di Figline Valdarno quale ospedale per acuti di 1° livello, collocato funzionalmente nella rete integrata dei servizi socio sanitari del territorio del Valdarno fiorentino, con il suo pronto soccorso sulle 24ore, la sub intensiva e il complesso delle sale operatorie già qualificate e ammodernate a seguito di un finanziamento regionale di 6 milioni di euro non dovrà essere né depotenziato né declassato né ridotto ad un ospedale per comunità.
Il 16 novembre 2011 l'assessore regionale alla Sanità Scaramuccia in visita all'Ospedale Serristori dichiarò che “...l'ospedale non è mai stato messo in discussione e non c'è l'intenzione di chiudere il presidio del Valdarno F.no...”a seguito di questa dichiarazione precisò che “... in realtà il vero problema è il taglio delle risorse e quindi la necessità di una loro riorganizzazione complessiva....”.
Rifondazione Comunista ribadisce quanto ha sempre sostenuto a difesa dell'Ospedale, della sua funzione e vocazione nel complesso del sistema di protezione sociale e della sua capacità di dare risposta ai bisogni di salute. Ci opporremo in tutte le sedi politiche e istituzionali se la nuova programmazione dovesse cancellare l'attuale natura dell'Ospedale in nome di risparmi, razionalizzazioni e compatibilità economiche, non si cancella ciò che serve poiché sul diritto alla salute non si scherza".