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IPPODROMI, "DISSEQUESTRARE PER PAGARE DIPENDENTI"
La vicenda degli impianti fiorentini esaminata nel Consiglio provinciale di Firenze

Della vicenda degli Ippodromi Fiorentini - su cui l'assessore ai Rapporti con il Consiglio provinciale Giovanni Di Fede è intervenuto rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista - l'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi si era già occupata nel novembre del 2009. In quel momento l'azienda aveva manifestato l'intenzione di aprire una procedura di mobilità per 18 addetti. La procedura venne poi effettivamente avviata nel corso del successivo mese di dicembre.
La vertenza che ne scaturì venne conclusa con un accordo fra le parti, raggiunto presso il Tavolo procedurale, per una cassa integrazione straordinaria in deroga per 40 addetti con mobilità volontaria, per il periodo 1 aprile-31 dicembre 2011. La cassa è stata successivamente prorogata dall'1 gennaio al 31 dicembre 2012.
Recentemente il Tribunale del riesame ha respinto il ricorso della società riguardo il dissequestro dei beni relativo a quanto disposto dall'autorità giudiziaria in relazione ad un esposto querela, finalizzato al sequestro cautelativo, presentato da un ex socio.
Il blocco dei conti correnti bancari avrebbe comportato la mancata retribuzione degli stipendi dei dipendenti. Risulta infatti che non siano state pagate due mensilità e la tredicesima ai 38 dipendenti diretti, ai 22 della società partecipata al 100 per cento e ai circa 10 lavoratori dell'indotto.
Relativamente al paventato rischio fallimento, esso non dipenderebbe solo dalla vicenda giudiziaria ma anche dalla situazione economica della società che avrebbe visto gli ultimi due esercizi in perdita con una ricapitalizzazione da parte dei soci.
Va ricordato il momento di gravi crisi dell'intero settore ippica (montepremi e risorse in calo del 45 per cento).
I sindacati si sono rivolti al Giudice per il indagini preliminari per chiedere il dissequestro anche parziale. Ferme restando le esigenze cautelari, i sindacati hanno sottolineato la necessità di salvaguardare le spettanze dei lavoratori e l'attività aziendale realizzata, fra l'altro, all'interno di un bene pubblico.
A questo proposito, il Piano di riorganizzazione della società, concordato con il Comune, punta su una nuova infrastrutturazione che prevede: lo spostamento dell'attività di trotto nell'ippodromo del Visarno, avvalendosi di una pista più funzionale (mille metri contro gli attuali 400), collegandosi all'attività del galoppo; la riconsegna dell'Ippodromo delle Mulina al Comune di Firenze.
Tornando all'istanza sindacale nei confronti del Gip, lo stesso ha risposto di non essere l'organo competente, trasferendo la richiesta al Pubblico ministero.
Si resta dunque in attesa del pronunciamento della Procura della Repubblica, che detiene il potere di dissequestro.
Rispetto alla convenzione tra Comune di Firenze e Ippodromi Fiorentini, in data 14 gennaio 2011 è stato sottoscritto l'atto di transazione nel quale è stata prevista la risoluzione del precedente atto sottoscritto il 20 gennaio 2009, di durata ventennale, e l'assegnazione in concessione degli ippodromi per un periodo di 3 anni a decorrere dal primo gennaio del 2011. L'Unità di crisi della Provincia di Firenze non è stata coinvolta nella vicenda.
"E' necessario il dissequestro di una parte dei conti per pagare gli stipendi - ha commentato per Rifondazione Andrea Calò - La Provincia rafforzi la filiera sindacale per una risposta di natura salariale. Non si stia all'angolo da spettatori".

31/01/2012 14.06
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze