PENDOLARI E BIGLIETTI DEI TRENI, "BLOCCARE GLI AUMENTI DELLE TARIFFE"
Protesta dal Circondario Empolese Valdelsa, Mugello e Valdarno. Rifondazione: "Da domani provvedimenti iniqui, ingiusti e antipopolare"
Dal 1 febbraio "in vigore aumenti indiscriminati sui prezzi dei biglietti dei treni lo rilevano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - Partono le proteste dei pendolari dei territori del Circondario Empolese Valdelsa, del Mugello e del Valdarno Fiorentino". Si tratta di "provvedimenti iniqui, ingiusti e antipopolari". Rifondazione Comunista esprime la propria contrarietà "allo smantellamento del sistema pubblico di trasporto e alle stangate nei confronti dei viaggiatori e chiede il blocco immediato delle tariffe". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Da domani gli utenti dei treni toscani dovranno subire un cospicuo aumento, pari al 20%, del costo dei biglietti e scenari poco rosei si prospettano anche per gli abbonati visto che da tempo si ipotizzano incrementi di pari entità degli stessi a partire dal prossimo luglio.
Il costo maggiore per i viaggiatori è dovuto al mancato trasferimento di risorse necessarie: l’attuale governo Monti ha dato alle Regioni 1,6 miliardi di euro che però garantiscono solo le annualità 2011 e 2012.
Oltre a ritenere del tutto inaccettabile che i tagli operati dal governo siano fatti ricadere interamente sulle spalle dei pendolari, vista anche la pessima qualità del servizio che sempre più spesso sono costretti a tollerare, appare discutibile che tali aumenti vengano introdotti a pochi mesi dalla riorganizzazione complessiva del sistema di trasporto regionale che, stando proprio alle dichiarazioni dell'assessore Ceccobao, dovrebbe portare a razionalizzazioni e riduzioni dei costi.
Non si capisce il motivo per il quale si chieda ai pendolari un esborso economico tale da coprire ciò che il governo non garantisce più se già dal prossimo gennaio il costo complessivo del sistema dei trasporti dovrebbe ridursi e quindi “costare” meno alla Regione Toscana.
Tali aumenti rischiano a nostro avviso di compromettere definitivamente la situazione del trasporto pubblico locale schiacciato tra le riduzioni delle corse, gli aumenti tariffari e i tagli operati sulle corse degli autobus e il malfunzionamento e gli aumenti tariffari operati sul ferro. Da due anni la tanto declamata integrazione tra ferro e gomma si sta rivelando in realtà come un mero strumento di riduzione dei costi, peggioramento dei servizi, aumenti per i pendolari e in definitiva come una complessiva disincentivazione all'uso dei mezzi pubblici con conseguenze che rischiano di essere devastanti dal punto di vista ambientale e della mobilità territoriale.
Ciò premesso gli scriventi consiglieri provinciali, nel ribadire la loro netta contrarietà ai nuovi aumenti tariffari a carico dei pendolari e degli utenti del trasporto ferroviario e nel denunciare l'inaccettabile situazione di incertezza e di approssimazione con la quale si sta procedendo alla riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico, chiedono al Presidente della Giunta e all'Assessore competente di riferire:
quale sia la posizione della Giunta provinciale sugli aumenti previsti nella tariffazione dei biglietti del trasporto ferroviario;
se siano stati effettuati in merito incontri con la regione Toscana;
quali siano gli indirizzi della Regione Toscana rispetto alle modalità previste riguardo agli annunciati aumenti degli abbonamenti del trasporto ferroviario (eventuale utilizzo della certificazione Isee e criteri di applicazione);
Inoltre chiediamo che la Provincia di Firenze si faccia interprete presso la Regione Toscana dell’immediato blocco delle tariffe sull’intero territorio Regionale;
Infine chiediamo e di sapere quali iniziative intende attivare la Provincia di Firenze per difendere e qualificare il sistema della mobilità locale su ferro e per tutelare i pendolari sul piano dei servizi, dei costi e della qualità garantendo per tutti il diritto alla mobilità".