CERAMICHE BRUNELLESCHI, BALDINI (PDL): "MANCANO NOTIZIE CHIARE"
Il capogruppo del Pdl in Provincia presenta un'interrogazione alla Giunta di Palazzo Medici Riccardi
Fallimento della fabbrica Brunelleschi di Pontassieve. Come interviene la Provincia nel paventato ultima atto dell’azienda? Il capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale Samuele Baldini pone una serie di quesiti alla Provincia. Di seguito il testo della sua interrogazione.
"Il sottoscritto consigliere provinciale
premesso che la Fabbrica di Ceramiche Brunelleschi del gruppo Margheri, che ha rappresentato dal 1774, anno della fondazione da parte dei conti Albizi, una realtà economica dinamica nella Valdisieve e riferimento per la fabbricazione di ceramiche, ha vissuto un tormentato periodo di tempo nel quale si sono verificati alcuni passaggi che si sono dimostrati fondamentali e decisivi per il futuro della storica azienda di ceramiche della Valdisieve.
Ricordato infatti che
- Il gruppo Margheri, proprietario della Brunelleschi, già dalla fine del 2008, nel tentativo di risollevare le sorti della produzione e porre le basi per l’uscita da un lungo periodo di crisi, prospettava, con un protocollo d’intesa che coinvolgeva anche i comuni di Pontassieve e Pelago e presentato ufficialmente in conferenza stampa, un progetto di trasferimento della fabbrica dalle Sieci alla Massolina nel comune di Pelago. Furono così avviati i lavori per la realizzazione del nuovo stabilimento a Pelago che, nonostante fossero stati investiti 12 milioni di €., non è mai entrato in funzione a causa della fine dei finanziamenti da parte degli istituti di credito;
- a causa della crisi strutturale e finanziaria dell’azienda, i 34 lavoratori sono da oltre due anni in cassa integrazione straordinaria, con una insolvenza aziendale su una parte degli stipendi;
ricordato che il Tribunale di Firenze, non avendo accettato la richiesta da parte di T.E.C. tesa ad un rinvio dell’istanza di messa in mora da Toscana Energia Clienti, che vantava nei suoi confronti dell’Azienda un credito di 100 mila euro di bollette non pagate, venerdì 7 ottobre 2011 dichiarava il fallimento dello storico stabilimento delle Sieci.
tenuto conto dei diversi tavoli istituzionali e delle loro risultanze, che si sono succeduti nel corso dell’ultimo anno, ai quali la Provincia di Firenze ha partecipato, in parte anche dedicati a trovare una soluzione per il salvataggio del marchio, unico strumento rimasto al curatore fallimentare, perché potesse essere acquistato da imprese interessate che ne possano permettere il riutilizzo nella zona e quindi dare una concreta possibilità di impiego ai 34 lavoratori;
considerato il silenzio assordante che è sceso sulla questione Brunelleschi, dopo la dichiarazione del fallimento in ottobre ad oggi;
appreso dalla stampa (estratto dalla pag. 15 de Il Nuovo Corriere di Firenze del 28.01.2012):
che da alcuni giorni sarebbero visibili sui cancelli i sigilli apposti dal curatore fallimentare e che, nel caso non si arrivi ad una soluzione in tempi brevi, si prospetta l’amara ipotesi che anche il marchio, con il magazzino ed un paio di impianti, possano finire all’asta a prezzi decisamente ribassati, e che invece, per ironia della sorte, esiste il nuovo impianto alla Massolina, per il quale la proprietà aveva investito oltre dodici milioni di euro, che è praticamente pronto ad essere messo in funzione;
appreso inoltre dalla stampa che avrà luogo in queste ore l’udienza al tribunale fallimentare proprio nel momento in cui il Gruppo Margheri sembrerebbe in trattativa con le banche per risanare il debito;
per quanto sopra esposto,
chiede
1) Quali notizie ha in merito la Provincia;
2) Quali sono le iniziative che la Provincia ha già attivato e quali intenda ancora attivare a tutela dei lavoratori, attualmente in cassa integrazione straordinaria, anche alla luce della riforma proposta dal governo sulla crescita e lo sviluppo del mondo del lavoro".