"NO ALLA TASSA DI SOGGIORNO AGGIUNTIVA PER GLI IMMIGRATI"
Il Consiglio provinciale di Firenze interviene con una mozione sui permessi di soggiorno. "Porre rimedio ai disagi che gli extracomunitari sono costretti a sopportare per espletare le procedure di rilascio e rinnovo presso la Questura"
No alla tassa di soggiorno aggiuntiva per i cittadini immigrati che, sulla base del decreto Tremonti-Maroni, può raggiungere anche 200 euro da sommare ai costi, pari a 72 euro, che già oggi gli stranieri devono sostenere per ogni permesso di soggiorno da rinnovare. Il Consiglio provinciale ha approvato a questo scopo una mozione predisposta dalla Commissione Immigrazione e illustrata dal Presidente Giuseppe Carovani. L'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi fa appello al Ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri e al Ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione Andrea Riccardi, "affinché sia sviluppata un'approfondita riflessione sulle effettive ricadute" del decreto Tremonti-Maroni (che prevede importi per i permessi soggiorno fino a 200 euro) sulla comunità immigrata, per giungere piuttosto ad "una cancellazione di questo odioso balzello aggiuntivo". Si chiede anche che si dia corso ad una semplificazione delle procedure e ad una riduzione dei tempi di rinnovo dei permessi, procedendo al passaggio delle competenze ai Comuni.
Con la mozione, approvata da Pd, Idv e Rifondazione (contrari Pdl e Lega Nord), il Consiglio fa appello al Prefetto di Firenze "affinché sia posto rimedio ai gravi disagi che sono costretti a sopportare i migranti che devono espletare le procedure di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno presso la Questura". Le condizioni logistiche della Questura di Firenze "non consentono un'accoglienza dignitosa".
Si invita il Presidente della Provincia a intraprendere specifiche iniziative attivando i necessari contatti affinché i contenuti della mozione siano attentamente considerati dalle autorità competenti.
"L'importo versato, peraltro - spiega il presidente della Commissione Carovani - non corrisponde ad un efficiente servizio reso ai cittadini immigrati, che sono costretti non solo ad aspettare per la risposta un tempo superiore a quello stabilito per legge, ma anche a vedere la propria domanda finire spesso inevasa". Lo dimostrano i dati sul decreto flussi del 2010. Su 430 mila domande sono stati rilasciati solo 12 mila permessi di soggiorno. 5500 domande sono state respinte per assenza dei requisiti. Ciò significa che non si hanno riscontri per oltre il 90 per cento.