PIANO RIFIUTI, RIFONDAZIONE: "NON BRUCIAMOCI IL FUTURO"
Calò e Verdi alla Provincia di Firenze: "La via dell'incenerimento è devastante"
Piano Interprovinciale Rifiuti: inceneritori e discariche. "10 anni di gestazione, nessuna sostanziale novità e nessuna disponibilità a considerare le alternative. Una maggioranza cieca e sorda blinda le sue sciagurate scelte". Rifondazione Comunista invita a "mettere in primo piano la salute dei cittadini, la tutela ambientale e la razionalizzazione delle risorse. Non bruciamoci il futuro! ". i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi hanno rilasciato la seguente nota:
"Il Gruppo Consiliare di Rifondazione Comunista, in piena coerenza con il percorso intrapreso da oltre 10 anni in Provincia di Firenze, ha espresso un voto contrario sul Piano Interprovinciale dei Rifiuti Ato Toscana Centro.
Una contrarietà legata al netto rifiuto delle scelte inceneritoriste, un no ad una logica di gestione dei rifiuti che non vuole prendere in considerazione le alternative basate su veri e cospicui investimenti su pratiche di riduzione, differenziazione riutilizzo, che porterebbero ad una situazione gestibile con modalità compatibili con la tutela dell'ambiente e la salute dei cittadini.
Ci samo assunti la responsabilità politica di condividere e sottoscrivere gli indirizzi dell'Aterpiano a combustione zero elaborato e presentato dal Coordinamento dei Comitati di Firenze, Prato e Pistoia, e abbiamo contribuito a redigere quello presentato dalla Rete dei Comitati Valdisieve, Valdarno Fiorentino e Aretino.
Lasciamo al Pd e alla sua traballante maggioranza in Provincia la sciagurata assunzione di responsabilità di adottare un Piano obsoleto (mera sommatoria dei tre vecchi Piani Provinciali), economicamente insostenibile (oltre 191 milioni di euro per gli inceneritori), nocivo (per le emissioni inquinanti e cancerogene) e in aperta violazione delle normative europee e nazionali (volte a dare priorità a prevenzione, riutilizzo e riciclaggio).
Prendiamo atto di chi invece non ha voluto per convenienza assumersi alcuna responsabilità in modo pilatesco: alla non partecipazione al voto di IDV e SEL si è aggiunta quella dell'UDC che si è dichiarata pronta a votare il piano nell'adozione definitiva e a fare da ruota di scorta nel caso in cui si prospettassero possibilità di cambi di maggioranza.
Con forza ribadiamo che la via dell'incenerimento è devastante: può e deve essere evitata. Le esperienze fatte in un numero sempre maggiore di comuni e di territori (anche della nostra Provincia) dimostrano che la dichiarata inevitabilità degli impianti di incenerimento rappresenta solo un pretesto che cela una precisa scelta politica e che allo stesso tempo rischia di diventare la pietra tombale delle buone pratiche nella gestione dei rifiuti.
Laddove si è realmente investito nei sistemi di raccolta differenziata spinta le percentuali raggiunte dimostrano che la questione dei rifiuti può essere affrontata puntando alla minimizzazione della parte residua da smaltire.
I contesti nei quali si è scelta la strada dell'incenerimento (come Brescia) invece parlano di un percorso, dal quale non si torna indietro, di disincentivazione della raccolta differenziata e di aumento della produzione dei rifiuti.
D'altronde si sa che i nuovi inceneritori sono macchine costose che impongono per il loro funzionamento una quantità minima “garantita” di rifiuti da bruciare sotto la quale non si può scendere per non rimetterci da un punto di vista economico.
Il Gruppo di Rifondazione Comunista proseguirà in modo coerente la propria opposizione agli indirizzi del Piano Interprovinciale dei Rifiuti utilizzando tutti gli strumenti di cui potremo disporre: dalle osservazioni da presentare fino alla rivendicazione di una corretta e oggettiva Valutazione di Impatto Ambientale per Case Passerini e della Vas.
Al contempo proseguiremo il nostro lavoro politico al fianco del fronte anti-inceneritorista e di chi propone un modello alternativo.No inceneritori. Non bruciamoci il futuro".