SCUOLE FIORENTINE, FRANCHI (PDL): "VERIFICARE PRESENZA DI AMIANTO"
"Dopo la sentenza di Torino chiediamo un censimento in tutti gli istituti provinciali, soprattutto quelli costruiti negli anni Settanta e Ottanta"
“La sentenza appena emessa dal Tribunale di Torino a conclusione del processo Eternit riaccende i riflettori su una questione da sempre esistente e mai definitivamente superata”. Dal Consiglio provinciale di Firenze i consiglieri provinciali Erica Franchi, Samuele Baldini, Manola Aiazzi e Carla Cavaciocchi sottolineano che “è impensabile come possano essere ancora oggi utilizzate moltissime costruzioni ed intere aree sia private che pubbliche che risultano non bonificate e dove la pericolosità di contaminazione da amianto sarebbe altissima: “Se pensiamo che in Toscana sono ancora presenti due milioni di tonnellate di amianto e che ben 1.145 sono i siti sicuramente contaminati in aree aperte al pubblico, crediamo non più procrastinabile un intervento delle Istituzioni".
I consiglieri Pdl considerano necessario un coinvolgimento di tutto il sistema istituzionale e per questo presenteranno una domanda di attualità in Consiglio provinciale per richiedere con urgenza un monitoraggio degli edifici pubblici a rischio, "nella fattispecie gli edifici scolastici costruiti negli anni Settanta e Ottanta (quando ancora dell’amianto si conoscevano solo le caratteristiche di leggerezza economicità e resistenza agli sbalzi termici) e pervenire quindi ad una mappatura più precisa che coinvolga comuni e province aggiornando i censimenti fermi al 2007".
Si chiedono all’Amministrazione Provinciale lumi sull’attività di controllo e monitoraggio sugli edifici scolastici di cui la Provincia di Firenze è competente, che sia stata effettuata nel corso dell’ultimo quinquennio, dopo il 2007, anno a cui risale l’ultimo sondaggio.
"In caso negativo – conclude la Consigliera Franchi promotrice dell’iniziativa – chiediamo se l ’amministrazione provinciale di Firenze, alla luce di tali fatti e dati, abbia intenzione di promuovere un censimento dei siti che potrebbero risultare pericolosi, partendo proprio dagli edifici scolastici frequentati quotidianamente da migliaia di operatori e studenti, e concorrere quindi all’eliminazione del fattore amianto tramite lo smaltimento della fibra, in rispetto dei tempi tecnici necessari”.