CHIANTI, VAL D'ELSA, VAL DI PESA, "TPL DEVASTATO"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista su "soppressioni e penalizzazioni"
"Aumenta la protesta dei pendolari dei territori chiantigiani, della Val d'Elsa e della Val di Pesa": per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi i tagli draconiani attivati dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze "devastano la tenuta del trasporto su gomma e soprattutto l’efficienza e la qualità dei servizi". Sarebbero stati azzerati "collegamenti strategici nelle zone di San Casciano, Tavarnelle, Cerbaia, Ginestra, Montelupo; eliminate molte tratte, soppresse linee e ridotte le percorrenze senza che fosse realizzata la necessaria integrazione tra ferro e gomma". "Assordante", poi, "il silenzio degli Enti Locali sulle ricadute delle soppressioni e sulle penalizzazioni che queste creano sulle fasce sociali più deboli". Rifondazione Comunista chiede alla Provincia di Firenze di "fermare la logica dei tagli" e di "chiarire se dal I marzo saranno previste ulteriori soppressioni di bus, linee e tratte nel Chianti Fiorentino, Val di Pesa, Val d'Elsa, quali sono le linee più a rischio e i criteri utilizzati". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Lo avevamo già evidenziato con una nostra interrogazione del 20 gennaio quello che stava accadendo nel Chianti Fiorentino sul trasporto pubblico locale in relazione ai tagli, ridimensionamenti e soppressioni di tratte e linee invitando tutte le Amministrazioni Locali a valutare attentamente la pesante ricaduta che la razionalizzazione avrebbe avuto proprio sui diritti alla mobilità, soprattutto in uno degli snodi più rilevanti dei territori chiantigiani quello riguarda S.Casciano per i collegamenti con i Comuni dell’Empolese Valdelsa e quelli sempre di S. Casciano con i Comuni della Valdipesa vedi Tavarnelle, Barberino ecc.
Bene, il richiamo alle cautele rivolto agli Enti Locali e soprattutto a decisioni ponderate, concordate e partecipate tese a salvaguardare la tenuta e la qualità del trasporto su gomma non ha prodotto i risultati auspicati e richiesti dalle popolazioni, anzi il pregresso sistema di protezione sociale è stato devastato e stravolto, penalizzando le fasce sociali più deboli ed emarginando alcuni territori.
Siamo al dramma poiché sono stati azzerati alcuni collegamenti strategici, eliminate molte tratte, soppresse linee e ridotte le percorrenze senza che fosse realizzata la necessaria integrazione tra ferro e gomma.
Il bollettino di guerra delle soppressioni dei bus ci regala un quadro allarmante e poco edificante “…soppressa la corsa feriale delle 6,15 da Cerbaia a Montelupo. Soppressa quella delle 7 da San Casciano a Empoli (c'è, al suo posto, quella limitata 7,15 Cerbaia-Montelupo). Soppressa quella delle 9,05 Montelupo-Cerbaia. Soppressa quella delle 12,05 Ginestra-Montelupo. Ancora: il bus "Sita" via Cassia in partenza da Firenze alle 9 per San Casciano (9,35) e Poggibonsi ora si ferma a Barberino. Volatilizzata la corsa della mattina, ore 7,35, Tavarnelle-San Casciano. Levata di mezzo anche quella delle 7 sulla stessa tratta….”.
Così come non ha funzionato il rapporto tra Amministrazioni Locali e cittadini nelle modalità della comunicazione, informazione e ascolto. Inevase decine e decine di richieste e sollecitazioni, ignorati persino i suggerimenti anche quelli più convincenti e soprattutto non è stata attivata alcuna iniziativa di tutela e di salvaguardia dei diritti.
Due esempi: “…un pendolare sancascianese di 47 anni che, per i tagli sulla linea 36 della Valdipesa, ha protestato con lettere a Più Bus (il consorzio che sulla bassa valle interagisce con Sita) e al sindaco Massimiliano Pescini: gli è stato risposto che dal primo marzo potrebbero esserci altre cancellazioni…”;
una signora di Tavarnelle lasciata vergognosamente sola ad affrontare la pesantezza dei tagli ha così protestato e commentato "…come a suo tempo spiegato sia alla Provincia, sia ai Comuni, è inutile che si dica che le corse vengono tolte perché sono vuote oppure con solo 2 persone. Il problema è che quelle frequentate le hanno già tolte, come quella delle 7,35 da Tavarnelle a San Casciano. Vi sembra un servizio degno di questo nome? Mio figlio che non ha patente, con handicap, ora va al lavoro alle 8 a San Casciano solo per bontà di una collega, che tutte le mattine lo porta, altrimenti tutti i giorni avremmo dovuto portarlo io o mio marito. Tutta la gente che prendeva quella corsa ha dovuto fare acrobazie per essere al lavoro fruendo di altri mezzi…."
Il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista
nel prendere atto che i tagli compiuti stanno continuando a colpire in modo drastico tratte ad alto impatto sociale, mettendo in crisi collegamenti, percorrenze e soprattutto un certo tipo di mobilità sulla quale si sono riversati disagi e criticità di ogni sorta rendendo di fatto irrealizzabile ogni ipotesi di interconnessione con altri mezzi di trasporto,
nell’evidenziare che sono state ignorate da tutte le Amministrazioni Locali – prima fra tutte la Provincia di Firenze - le richieste dei cittadini e pendolari del Chianti fiorentino di non ridurre la qualità e la quantità del trasporto su gomma,
in considerazione del fatto che i Comuni, interessati ai tagli draconiani al Tpl su gomma non hanno vigilato attentamente sulla salvaguardia del diritto alla mobilità
a fronte delle decine di proteste dei cittadini/pendolari dei territori chiantigiani e delle altre zone – S.Casciano, Tavarnelle, Cerbaia, Ginestra, Montelupo
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire dettagliatamente sui tagli di Bus effettuati da S.Casciano per i collegamenti con i Comuni dell’Empolese Valdelsa e quelli sempre di S. Casciano con i Comuni della Valdipesa vedi Tavarnelle, Barberino ecc. e sulle ricadute che questi hanno avuto per le persone.
Altresì chiediamo di sapere quali sono stati i criteri utilizzati nelle soppressioni e i motivi per i quali non si è ancora realizzata alcuna integrazione fra ferro e gomma così come era stata annunciata dalla Regione Toscana.
Se corrisponde a vero che dal 1 marzo 2012 sono previste ulteriori soppressioni di bus, linee e tratte nel Chianti Fiorentino/Valdipesa/Valdelsa, quali sono quelle più a rischio e i criteri utilizzati
Infine chiediamo di sapere quali iniziative verranno intraprese dalla Provincia di Firenze e dai Sindaci per coinvolgere e informare gli utenti del servizio sulla riorganizzazione effettuata e di quella in essere e soprattutto su possibili alternative fruibili da quei pendolari che nel giro di pochi giorni hanno visto scomparire autobus utilizzati per raggiungere i loro luoghi di lavoro, di studio e più in generale dei servizi tutelare le fasce più deboli (anziani, disabili ecc)".