RICHARD GINORI, RIFONDAZIONE: "VERGOGNOSA TELENOVELA"
"L'azienda continua a non pagare gli stipendi"
Nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulla Richard Ginori per il fondo di salvataggio e la moratoria dei debiti. "Mentre nello stabilimento di Sesto Fiorentino continua la vergognosa telenovela sul corretto pagamento degli stipendi - attaccano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - la proprietà oltre a non onorare gli impegni sottoscritti a livello sindacale e convenuti con le istituzioni sulla presentazione del piano industriale, rilancio delle attività produttive, investimenti e tenuta dei livelli occupazionali, continua a non pagare gli stipendi". Una modalità "scorretta e irresponsabile giocata sulla compressione e violazione dei diritti". Rifondazione Comunista esprime ancora forte preoccupazione circa "l’inattendibilità del Cda e per il forte clima di precarizzazione aziendale e di violazione dei diritti e chiama le Amministrazioni locali, tra cui la Provincia di Firenze, a mantenere alta l’attenzione e il livello di iniziativa a sostegno della vertenza".
"Il CdA Richard Ginori 1735 SpA ha reso noto che Lunedì 27 febbraio presso il Ministero dello Sviluppo Economico avrà luogo il secondo incontro del tavolo istituzionale per verificare le condizioni sul ricorso alla legge 512/ 1982, la cosiddetta legge Guttuso con la quale “…è possibile pagare i debiti tributari mediante cessione allo Stato di beni che abbiano un valore artistico attestato dal Ministero dei Beni Culturali…”.
In questo contesto è bene ricordare che nel primo incontro ministeriale, la proprietà Richard Ginori aveva richiesto un interessamento sul fondo di salvataggio e una moratoria dei debiti, ricevendo a parole, disponibilità ministeriali ad interessarsi alla velocizzazione dei tempi per accedere al fondo e alla rateizzazione dei debiti verso lo Stato.
Secondo quanto riportato dalla stampa la società estinguerà i propri debiti con lo Stato tramite la cessione del Museo della Porcellana di Doccia una operazione che consentirebbe alla società di “…ottenere in cambio l'azzeramento dei debiti fiscali e previdenziali di Ginori e costituire un sostanzioso credito d'imposta da utilizzare nel prossimo quinquennio…”.
Diverse sono le valutazioni che vengono fatte sulla rilevanza dell’incontro del 27 Febbraio, che ha detta del Presidente di Richard Ginori, dovrà avere una concreta operatività “…dopo che nel primo incontro abbiamo verificato una significativa convergenza di intenti e ottenuto la disponibilità dei creditori pubblici, Agenzia delle Entrate, Inps e Equitalia, a questo tipo di procedura…”.
Una dichiarazione da dover prendere con le necessarie cautele dato che spesso le esternazioni della proprietà vengono smentite dai fatti.
La situazione per ora rimane complessa e fluida anche in relazione al fatto che la settimana precedente in Piazza Affari, era stato sospeso il titolo Ginori per eccesso di rialzo e era stata resa pubblica la forte irritazione della Consob, l’autorità di borsa, , per il modo in cui Ginori, società quotata, aveva diffuso la notizia di un prossimo accordo.
Oltre ai movimenti presso il ministero ci sono quelli che vengono effettuati nei livelli delle Amministrazioni Locali, Regione Toscana, Provincia di Firenze e nei tavoli che sono stati costituiti presso i quali la società Richard Ginori 1735 SpA continua ad essere mancante su diversi impegni, piano industriale, stabilizzazione dei debiti, assetti societari, investimenti e rilancio delle attività produttive, tenuta dei livelli occupazionali, rispetto dei diritti individuali e collettivi dei lavoratori a partire dagli stipendi. Così come sia la Regione Toscana che la Provincia di Firenze devono ancora precisare quanto a suo tempo è stato dichiarato di un loro intervento a “sostegno del Museo della Porcellana”.
Sul fronte dei lavoratori, continua il tiremmolla sugli stipendi, tra bonifici annunciati e non effettuati, tra gli inaccettabili ritardi nel pagamento in tranche dei salari dovuti, tra comunicazioni aziendali che spesso contraddicono il volere della proprietà. Sembra che la strategia dell’azienda punti ancora e solo nel differimento stipendiale. Una modalità insolita, di basso profilo e socialmente iniqua poiché ignora che i lavoratori da parte loro hanno già dato. Continua dunque il clima di forte incertezza e precarietà che sta trovando giuste resistenze sindacali e un clima di ostilità tra i lavoratori: “…intanto si avvicina la scadenza del mese e per la terza volta nell'ultimo trimestre i lavoratori di Ginori non riscuoteranno lo stipendio nei tempi normali. Le retribuzioni di febbraio slitteranno di alcuni giorni e inizialmente saranno pagate solo al 50 per cento, così come è avvenuto per quelle di gennaio….”.
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere forte preoccupazione per quanto sta accadendo ai lavoratori della Richrad Ginori in merito al corretto pagamento degli stipendi e per il clima di forte precarietà nel qual sono costretti a vivere a causa di una costante inattendibilità da parte della proprietà, che ad ogni occasione, trova il modo di non onorare alcun impegno assunto in sede sindacale e istituzionale,
nel ribadire la piena solidarietà e sostegno ai lavoratori, in relazione al nuovo incontro previsto in sede Ministero dello Sviluppo Economico per il 27 febbraio
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire dettagliatamente gli esiti dell’incontro in merito alla moratoria dei debiti e agli impegni di consolidamento e rilancio delle attività produttive. Altresì chiediamo di sapere gli impegni che la proprietà intende realizzare per la tenuta dei livelli occupazionali, compresi i lavoratori precari, il piano industriale e il rispetto dei diritti individuali e collettivi a partire dagli stipendi. Infine chiediamo di sapere gli aggiornamenti del tavolo interistituzionale aperto in Regione Toscana con la provincia di Firenze, Comune di Sesto Fiorentino, proprietà e sindacati sulle questioni a tutt’oggi rimaste in sospeso e come si intende intervenire per interrompere il vergognoso differimento degli stipendi tutto giocato sulla pelle dei lavoratori".