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CHAMPION A SCANDICCI, SITUAZIONE "SOSPESA"
Il punto in Consiglio provinciale di Firenze. L'assessore al Lavoro Simoni risponde a tre domande d'attualità di Lega, Rifondazione e Pdl

Champion a Scandicci. La ditta di abbigliamento sportivo nasce a New York nel 1919. L’azienda è presente in 60 paesi tra Europa, Africa e Medio Oriente con 200 negozi. Il Gruppo Champion Europe, formato da 4 aziende, ha tre sedi nelle quali sono impiegati 800 dipendenti. A Modena e Carpi vengono realizzati i prototipi (poi prodotti in Bielorussia ed in Vietnam) mentre a Scandicci opera il centro design, sviluppo prodotto (ideazione prototipi) e sourcing. Firenze ha rappresentato finora il cervello del Gruppo. Il Consiglio provinciale si era interessato della situazione inerente l’azienda nel febbraio del 2010. In quel frangente la Champion aveva deciso di aprire una procedura di Mobilità per 57 addetti a livello nazionale (23 a Scandicci) a causa della crisi e della perdita di importanti commesse. Nel 2011 scadeva il contratto di affitto della sede fiorentina. L’azienda ha deciso di trasferire i reparti di Scandicci nella sede di Carpi.
Champion occupa circa 40 lavoratori. La caratteristica prevalente della manodopera è quella di essere femminile (soprattutto donne con figli) e giovane. Nei mesi scorsi in due tranche sono stati trasferiti a Carpi 12 addetti (di cui 6 lavoratori dello strategico reparto dedicato allo sviluppo del prodotto). Nessuno di loro ha accettato il trasferimento (5 lavoratrici si sono dimesse). Negli ultimi giorni l’azienda ha confermato due tempi determinati. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto all’azienda di utilizzare gli ammortizzatori sociali ma Champion si è rifiutata. Le relazioni industriali tra le parti sono ferme. I sindacati chiederanno comunque un incontro all’azienda e si rivolgeranno al Comune di Scandicci. L’Unità di crisi non è stata coinvolta nella vertenza, tuttavia "la Provincia di Firenze effettua un monitoraggio continuo della situazione, preoccupata in particolare per le donne dipendenti con figli", ha spiegato l'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni rispondendo a tre domande d'attualità di Lega Nord, Rifondazione comunista e Pdl.
"Il comparto della moda - ha commentato il consigliere della Lega Nord Marco Cordone - è il settore produttivo che regge l'economia del Comune di Scandicci. Il trasferimento in provincia di Modena ferisce questo tessuto. Credo che la Provincia debba sollecitare senza aspettare, fare qualcosa di più, e per questo insisteremo con gli strumenti a nostra disposizione".
Andrea Calò, per Rifondazione comunista, rileva che "la temuta delocalizzazione paventata nel 2010 ha preso avvio. E' una decisione grave e inopportuna perché mette a serio rischio la tenuta dei livelli occupazionali. Allora allertammo le amministrazioni locali non tanto per monitorare ma intervenire sulla vicenda perché si annunciava la dismissione di uno stabilimento. Profilo basso dell'azienda, ma è anche il Comune di Scandicci ad essere deficitario. Il tavolo di confronto non c'è mai stato. Oggi prese di posizione giuste ma tardive".
Erica Franchi, capogruppo del Pdl, registra come "la situazione per questa azienda sia veramente molto grave. Per chi conosce il territorio di Scandicci e sa quanto ha pagato il costo della crisi e della delocalizzazione in termini di perdita di posti di lavoro, la Champion evidenzia difficoltà per le quali le istituzioni devono essere impegnate al massimo per trovare una qualche soluzione".".

28/02/2012 16.02
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze