8 MARZO, IL PUNTO SUL LAVORO FEMMINILE. I DATI DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
L'Assessore Simoni: “Il tavolo del Governo discuta ora le politiche in favore dell’occupazione delle donne”
Sono quasi 100mila gli avviamenti femminili al lavoro a Firenze e provincia nel corso del 2011. Nei 12 mesi dello scorso anno i rapporti lavorativi registrati nei Centri per l’impiego sono stati per la precisione 98.178, rappresentando il 51% del totale degli avviamenti, oltre 3.800 in più rispetto agli uomini. A livello provinciale per le donne osserviamo un incremento di 2.767 rapporti di lavoro rispetto al 2010 (95.411), con un aumento percentuale del 2,9%. In termini di persone fisiche, si parla di 54.132 donne avviate al lavoro, rispetto alle 48.931 del 2010.
Resta il problema della qualità del lavoro in termini contrattuali per le donne: è vero che diminuiscono di 1.600 unità i rapporti di lavoro a tempo determinato (passano da 31.723 a 30.133), mentre gli indeterminati aumentano di 1.400 unità (ossia da 7.446 a 8.854). Sono però ancora molto numerosi i rapporti di lavoro intermittenti a tempo determinato (erano 3.252 nel 2010, sono 4.966 nel 2011), quelli interinali a tempo determinato (10.992 contro i 10.574 del 2010 erano), gli avviamenti a progetto (9.116 nel 2011 a fronte degli 8.602 nel 2010).
Tra i dati più critici anche la durata effettiva dei rapporti di lavoro: nel 2011 38.403 contratti hanno avuto durata inferiore a un mese, 17.197 tra uno e quattro mesi (nel 2010 rispettivamente 40.048 e 16.152). Scendendo ancora più nel dettaglio si può dire inoltre che 3.782 rapporti di lavoro hanno avuto una durata compresa tra 4 e 7 giorni, 4.988 tra gli 8 e i 20 giorni.
"E’ innegabile la marginalità delle donne nel mercato del lavoro – commenta Elisa Simoni, Assessore a Lavoro e Formazione della Provincia di Firenze – Quando, e se, una donna trova un impiego è normalmente meno pagato, ha una tipologia contrattuale polverizzata, per lo più interinale a tempo determinato, e una durata brevissima: un lavoro frammentato”.
“Avere parità di diritti non significa essere tutti uguali: bisogna accettare che esiste un fattore di genere in ambito economico e lavorativo. Il lavoro femminile ha bisogno di politiche speciali: deve esser trattato al pari di quello giovanile. Nel caso dell’occupazione femminile, il welfare del lavoro deve essere integrato con quello familiare e mi pare che il luogo chiamato a discutere di questi temi debba essere il tavolo di Governo per la riforma del mercato del lavoro. E’ fondamentale trovare una soluzione integrata per i temi sociali e a quelli lavorativi”.
Considerando le macroaree d’impiego, le donne nel 2011 hanno trovato un impiego prevalentemente nei settori di servizi di alloggio e ristorazione (26.577 avviamenti), attività manifatturiere (9.994), commercio all’ingrosso e al dettaglio (9.292), servizi di supporto alle imprese (7.554) e sanità/assistenza sociale (4.066). Nello specifico delle varie qualifiche professionali, gli avviamenti femminili riguardano: cameriere (12.485), commesse (4.606), addette all’assistenza personale a domicilio (3.595), addette ai servizi di igiene e pulizia (3.000).
Le donne straniere. “Donne e lavoro” significa anche occupazione di donne immigrate: la componente dei lavoratori stranieri continua a crescere, passando dal 26,6% del 2010 al 37,9% del 2011. In valore assoluto gli avviamenti di donne straniere sono 26.984. Le comunità più numerose sono quella rumena (6353 i rapporti di lavoro femminili nel 2011 contro i 4539 del 2010), albanese (3.004 del 2011 contro 2.580 del 2010) e cinese (2.050 contro 1.616).
''Alcuni servizi di orientamento al lavoro e alla formazione offerti dai Centri per l’impiego provinciali''
'''CARTA ILA'''. Nei corso del 2011, 266 donne del territorio provinciale hanno usufruito della “Carta Ila”, una carta ‘di credito’ per sostenere spese legate alla formazione di circa 2.000 euro ciascuna, assegnata a disoccupati iscritti al Centro per l'impiego, persone iscritte nelle liste di mobilità e cassa integrazione. Globalmente sono state distribuite 423 Carte Ila, per un totale di un milione di euro di risorse FSE: ciò significa che la componente femminile rappresenta il 62% dell’utenza. Nel 2010 le Carte distribuite sono state 325, di cui 186 a donne (57%) per un finanziamento totale di oltre 700mila euro.
'''SPORTELLO DONNA'''. 270 le donne che nel corso del 2011 hanno usufruito dello “Sportello donna” servizio presente nei CPI che svolge attività di orientamento specialistico, analisi dei bisogni, stesura curriculum e molto altro. Il tipo di consulenza maggiormente richiesta in sede di colloquio ha riguardato normalmente la necessità di migliorare le proprie competenze professionali e di acquisire strumenti pratici ed efficaci per l’autopromozione ai fini di aumentare la propria occupabilità. Tra i servizi ad alto tasso di gradimento, i corsi di orientamento sulle trasformazioni del mercato del lavoro al femminile, le tecniche di ricerca del lavoro, l’analisi delle competenze, gli strumenti della formazione che vengono organizzati con cadenza mensile.
'''ABC PER LA FAMIGLIA'''. Lo sportello nasce per incrociare la domanda e l’offerta di lavoro in ambito domestico. Nel 2011 i lavoratori iscritti al servizio ABC Famiglia sono stati 646 (il campione è quasi interamente costituito da donne). 76 di loro hanno trovato un lavoro grazie a questo servizio che gestisce l’incontro tra domanda e offerta. Le famiglie in cerca di lavoratori domestici possono usufruire del servizio per definire le caratteristiche della figura professionale richiesta e attivare la ricerca. Gli operatori, sulla base dei requisiti richiesti, convocano e preselezionano, tramite colloquio, uno o più candidati disponibili da segnalare alla famiglia, che poi provvede direttamente a contattarli. L'utente tipo del servizio è donna, straniera, di mezza età (45-55), con esperienza di lavoro in ambito domestico, senza formazione specialistica, senza patente, che parla un buon italiano.
'''SPORTELLO CREAIMPRESE'''. Avviato nell’estate 2011, lo sportello dedicato all’autoimprenditoria ha già gestito oltre 500 contatti, offrendo prima accoglienza e informazioni, percorsi di orientamento e formazione individuale e di gruppo di accompagnamento alla creazione d’impresa. Lo sportello piace molto alle donne, che rappresentano il 74,33% dell’utenza che finora ha usufruito dei suoi servizi, tutti gratuiti.