LAZZI E POSTI LAVORO, "RICATTI INACCETTABILI"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi presentato una domanda d'attualità in Provincia
Lazzi dismette a Firenze. A rischio l'occupazione dei 20 lavoratori delle officine: l'azienda avrebbe dichiarato di voler spostare l'attività a Lucca. "A rischio licenziamento anche una parte dei dipendenti di Lazzi Turismo", lamentano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi per i quali "si tratta di un ricatto inaccettabile che le amministrazioni locali debbono contrastare con tutti i mezzi". Presentata una domanda d'attualità in Provincia di Firenze. Di seguito il testo.
"Smentendo le ipotesi avanzate nel corso delle trattative in corso, Lazzi dichiara di voler trasferire a Lucca tutti gli operai delle officine di Firenze. Un ricatto inaccettabile per i lavoratori che denunciano una totale mancanza di certezze riguardo al loro futuro occupazionale.
A seguito delle recenti arbitrarie scelte compiute dalla società Lazzi, la vendita di Lazzi Turismo a Toscana Bus e la vendita della sede di via Mercadante, le prospettive dei lavoratori apparivano già a forte rischio. L' ipotesi inizialmente avanzata, sulla quale i sindacati erano disposti a trattare, prevedeva una ricollocazione dei lavoratori presso la newco Cap-Lazzi ma la nuova posizione espressa dalla proprietà rimette in discussione tutto il percorso fino ad oggi compiuto.
Manca, a detta dei sindacati, chiarezza sulla direzione che l'azienda vorrà intraprendere e ciò apre scenari inquietanti per i lavoratori che vedono oggi a forte rischio il loro futuro occupazionale dato che, per molti, la richiesta di trasferimento a Lucca risulta oggettivamente inaccettabile.
E la preoccupazione non riguarda soltanto i meccanici rimasti a Firenze ma anche i lavoratori di Lazzi Turismo minacciati dallo spettro degli esuberi dalla nuova proprietà di Toscana Bus che, proprio di recente, nel negare il riconoscimento degli integrativi per i 38 dipendenti provenienti da Lazzi, avrebbe così commentato la vicenda dell'assorbimento dei lavoratori: “era un'azienda in perdita e noi la dobbiamo ristrutturare. Dei 38 dipendenti, una decina sono impiegati. E' ovvio che qualche esubero ci sarà, ma il numero è ancora da definire”.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista, da tempo impegnati a contrastare i tagli e ridimensionamenti sul Tpl e le conseguenti ricadute negative sui pendolari e sull'occupazione, a fronte di politiche aziendali che ridisegnano i propri assetti a discapito dei lavoratori e dello stesso lavoro, nell'esprimere la piena solidarietà ai lavoratori delle officine Lazzi e agli ex dipendenti di Lazzi Turismo, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire sulla dismissione annunciata da Lazzi e sulle pesanti ricadute occupazionali nonché sulla vicenda riguardante i preannunciati esuberi da parte di Toscana Bus. Chiedono altresì di sapere se sulla vicenda sia stata investita l'amministrazione provinciale e cosa essa intenda fare per tutelare i diritti e il lavoro contrastando i processi di accentramento e razionalizzazione che guardano solo al mercato e al profitto".