CERAMICHE BRUNELLESCHI, RIFONDAZIONE: "NON ROTTAMATE IL BRAND"
Calò alla Provincia di Firenze: "Nell'incuria, la fabbrica derubata di attrezzature materiali"
Sopralluogo del curatore fallimentare nello storico stabilimento delle Ceramiche Brunelleschi alle Sieci. Nella più "totale incuria e mancanza di controlli la fabbrica è stata derubata di attrezzature materiali": i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, nell'esprimere la piena solidarietà ai lavoratori, invitano la Provincia di Firenze "a farsi parte attiva nella tutela del marchio 'Ceramiche Brunelleschi' e dei diritti dei lavoratori ancora in cassa integrazione". Presentata una domanda d'attualità in Provincia di Firenze.
"Sopralluogo del curatore fallimentare e dei responsabili dell'istituto vendite giudiziarie nello storico stabilimento delle Ceramiche della Brunelleschi alle Sieci. Tra pochi giorni , si conoscerà la data dell'asta, che dovrebbe tenersi a fine marzo, a seguito del fallimento delle Ceramiche. Nel bando verranno inseriti quasi sicuramente i vecchi impianti, i magazzini e tutti i macchinari di proprietà Brunelleschi,che nella verifica fatta ieri è stato scoperto che lasciati all’incuria e all’abbandono sono stati derubati di attrezzature e materiali, nella più completa mancanza di controlli.
Ma grande è la preoccupazione anche per il destino dei 30 lavoratori ormai da anni in cassa integrazione e nel quale era stato richiesto alla cordata delle banche e alla stessa proprietà il massimo della responsabilità sociale sia per consolidare il debito sia per rilanciare le attività di uno stabilimento che sul mercato continua a rappresentare a tutt'oggi un prodotto di qualità.
Infatti le banche stanno prendendo tempo sulla ristrutturazione del debito, dal quale dipende il futuro della società che è proprietaria, oltre che della Brunelleschi, anche del nuovo impianto della Massolina (mai entrato in funzione) e dei preziosi terreni delle Sieci, nell'area della vecchia fornace esiste un appetito speculativo della proprietà a realizzare un cospicuo complesso abitativo fino ad ora bloccato da un vincolo sull'area posto dall'Amministrazione Comunale di Pontassieve.
Ed è proprio il nuovo stabilimento di Pelago e il celebre marchio “Ceramiche Brunelleschi”, i due elementi che potrebbero permettere il rilancio delle attività da parte di nuovi imprenditori. Rifondazione Comunista si chiede quali sono le intenzione della proprietà in relazione a questi due elementi, in particolare la proprietà del marchio?
Vorremmo capire se anche lo storico marchio finirà subito al miglior offerente o si tenterà di reinvestirlo come garanzia di un rilancio produttivo sul territorio?
Il gruppo provinciale di Rifondazione Comunista nell'esprimere la piena solidarietà ai 30 lavoratori della Brunelleschi che da anni sono nell’incertezza e precarietà della cassa integrazione, nel ribadire il proprio sostegno politico e istituzionale alla complessa vertenza chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire su quali sono gli scenari che si prospettano quando tra pochi giorni si aprirà l’asta giudiziaria a seguito del fallimento delle Ceramiche Brunelleschi. Quali sono le garanzie per i lavoratori a tutt’oggi in cassa integrazione e cosa intende fare l'Amministrazione Provinciale unitamente al Comune di Pontassieve e alla Regione Toscana per tutelare e salvaguardare i lavoratori, sostenere i salari e i redditi. Infine chiediamo di sapere quali azioni verranno messe in essere anche dalla Giunta Provinciale di concerto con gli altri Enti Locali, sul versante del rilancio delle attività produttive, per contrastare la desertificazione del territorio e contribuire a proteggere un marchio prestigioso che diventi esso stesso veicolo per il rilancio di lavoro e occupazione nell’area".