ACQUA IN TOSCANA, IL PDL: "EX ATO NON RISPETTANO ESITO REFERENDUM"
Ciampolini rilancia i rilievi del ministero dell'Ambiente e ricorso al Tar dei comitati contro le delibere dell'autorità idrica
Acqua in Toscana, "la più cara d’Italia", e "mancato rispetto dell’esito referendario da parte degli ex Ato": rilievi del Ministero dell’Ambiente alla Regione e ricorso al Tar dei comitati per l’acqua contro le delibere dell’autorità idrica. Sulla questione il consigliere del Pdl Filippo Ciampolini, insieme ad Erica Franchi, Piergiuseppe Massai, Salvatore Barillari, Carla Cavaciocchi e Leonardo Comucci, ha presentato un'interrogazione in Provincia di Firenze. Di seguito il testo.
"I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI PROVINCIALI
Venuti a conoscenza dalla stampa che l’acqua che sgorga dai rubinetti della Toscana è la più cara d’Italia, con un costo medio annuo pro capite di € 370, contro la media di altre regioni di € 270;
Visto che il Ministero dell’Ambiente ha notificato alla Regione un decreto dove si fanno ben 15 rilievi, basati sulla sproporzione delle tariffe rispetto al piano degli investimenti 2010-2021 del sistema idrico dell’Ato 3, piano che è stato approvato dai sindaci dei 50 Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia e gestito da Publiacqua;
Dato atto che in una precedente stesura il piano prevedeva investimenti per 267 milioni in 5 anni, ma che ne sono stati realizzati dal gestore solo 173 milioni, per cui subito si evidenzia la sproporzione tariffaria a carico dei contribuenti e i mancati investimenti sulla manutenzione e l’ammodernamento della rete idrica;
Considerato che l’Assessore regionale all’Ambiente, Anna Rita Bramerini, ha già chiesto un incontro al Ministero dell’Ambiente per chiarire la posizione della Regione;
Preso atto che l’esito referendario del 12 e 13 Giugno 2011 aveva abolito il 7% per la renumerazione del capitale alle società che investono nelle reti idriche;
Visto che il Forum Toscano dei movimenti per l’acqua, in data 07 Marzo 2012, ha denunciato al TAR della Toscana i 57 Sindaci dell’ex Ato 2 Toscana Basso Valdarno per le delibere del 6 dicembre 2011 che in modo illegale riproponevano, nella tariffa fino al 2021, la renumerazione del capitale investito appena cancellata dal voto referendario;
Considerato infatti che nelle tariffe applicate dai gestori del Sistema Idrico Integrato (SII), per effetto dell’esito referendario deve sparire la voce “remunerazione del capitale investito”, cosa invece che non è accaduta come dimostrano le delibere approvate dall’ex Ato 2 del dicembre scorso;
Dato atto inoltre che nelle stesse delibere appare un ulteriore profilo di illegittimità perché prevede un prolungamento del rapporto di affidamento del Servizio Idrico Integrato alla Società Acque Spa per un periodo di cinque anni, successivamente alla scadenza originariamente prevista al 2021, in contrasto con il generale principio dell’evidenza pubblica ed anche con il diritto alla libera concorrenza;
Considerato che dal primo Gennaio 2012 è stato ridisegnato un unico ambito territoriale Ato per l’acqua che ha superato la precedente suddivisione del territorio regionale in sei ambiti, e che nel nuovo assetto istituzionale è stato introdotto un Comitato consultivo per la qualità dei servizi, composto da rappresentanti delle associazioni di categoria, compreso il Forum dei movimenti per l’acqua;
Preso atto inoltre che il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini aveva inviato ai Presidenti delle Regioni una lettera inequivocabile segnalando l’esigenza di dare attuazione a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con sentenza 26.12.2011 in merito all’abrogazione del comma 1 art.154 D.Lgs.152/06 a seguito dei referendum di Giugno 2011 (abolizione del 7% per la renumerazione del capitale alle società che investono nelle reti idriche);
Consuiderate quindi le segnalazioni intervenute dal Ministero dell’Ambiente alla Regione Toscana sul “caro acqua” e sulla carenza di manutenzione della rete idrica, oltre al ricorso al TAR presentato dal Forum Toscano dei movimenti per l’acqua contro le delibere dell’ex Ato 2 (Basso Valdarno), che non rispettono le dispozioni referendarie e continuano a registrate sulle bollette e a pretendere da famiglie e imprese la voce illegittima “remunerazione del capitale investito”;
Per quanto sopra esposto,
INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER SAPERE :
1. Quali interventi intende sostenere la Provincia, viste le sue competenze sulla difesa del suolo, bonifiche e risorse idriche, riguardo la tematica del “caro acqua”, dopo le segnalazioni da parte del Ministero dell’Ambiente alla Regione Toscana sul “caro bolletta” e sulla carenza di investimenti sulla manutenzione e l’ammodernamento della rete idrica, oltre al ricorso amministrativo promosso dal Forum dei movimenti per l’acqua contro le delibere dell’ex Ato 2 che ha illegittimamente inserito nelle tariffe la voce abrogata dall’esito referendario riguardo la “remunerazione del capitale investito”;
2. Se siano già state promosse, da parte della stessa Amministrazione Provinciale, azioni tese a promuovere il rispetto dell’esito referendario sull’acqua, che comporta una riduzione della bolletta a carico di famiglie e imprese, oltre a verificare i corretti investimenti sulla manutenzione e sull’ammodernamento della rete idrica da parte della Regione Toscana".