COMPLETATO DA PROVINCIA E ENTE CASSA DI RISPARMIO IL RESTAURO DEL NUCLEO STORICO DELL’ISTITUTO D’ARTE DI PORTA ROMANA
Comprende l’atrio con cupola dell’Ottagono e l’Aula Magna
E’ stato inaugurato questa mattina a Firenze il nucleo storico restaurato dell’Istituto d’Arte di Porta Romana, comprendente il grande atrio coperto da cupola dell’Ottagono e l’Aula Magna.
Sono intervenuti alla cerimonia il vicepresidente della Provincia Piero Certosi, l’assessore provinciale all’edilizia Alberto Di Cintio e l’avvocato Edoardo Speranza, vicepresidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha cofinanziato il restauro dell’Istituto d’Arte.
L’intervento di restauro ha interessato il nucleo centrale delle ex Scuderie Reali, quello più rappresentativo per caratteristiche architettoniche dell’intero edificio, che grazie alle funzioni assunte all’interno della struttura scolastica ha conservato integralmente le sue peculiarità.
L’Ottagono, il grande spazio a doppio volume che costituisce l’ingresso al complesso, è senz’altro l’ambiente più importante. Prima del restauro si presentava in condizioni non buone, con pesanti rimaneggiamenti, come quello della pavimentazione in graniglia, ora sostituita con una in listoni di rovere consona con quella originaria. Sono tornati all’antico anche i colori delle superfici ad intonaco, ricostruiti sulla base dei risultati di una campagna di saggi stratigrafici e pittorici.
E’ stata revisionata la bella cupola di copertura in metallo e vetro e sono stati infine rifatti gli impianti, quello termico in particolare con un sistema a pannelli radianti collocati sotto la nuova pavimentazione che consente di raggiungere un maggior benessere igrotermico con un minor dispendio energetico.
Il restauro del nucleo storico, curato dall’architetto Giorgio Caselli, ha comportato un investimento di 1 milione e 917mila euro, nell’ambito del più ampio processo di recupero e di adeguamento dell’intero immobile, per un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro.
L’Ente Cassa di Risparmio ha contribuito con un finanziamento di 3miliardi e 300 milioni di vecchie lire destinati al recupero degli ambienti storici, inclusa la gipsoteca, anch’essa di imminente riapertura.
“L’Ottagono - ha detto il vicepresidente della Provincia Certosi - è un po’ il simbolo del complesso di Porta Romana. E’ infatti la porta che introduce al grande pregio dell’edificio. Oltre a questo è anche il punto di transito del percorso turistico per la Gipsoteca. Il suo recupero è perciò molto importante per il futuro di una scuola storica di Firenze e che interpreta l’impegno e la vocazione della città nel mondo dell’arte”.
Una prospettiva, quella della crescita dell’Istituto di Porta Roma, che ha animato anche l’importante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze: “Il nostro impegno per l'Istituto d'Arte di Porta Romana – ha detto il vicepresidente dell’Ente Edoardo Speranza - non è motivato soltanto dalla volontà di contribuire al recupero di un bene culturale di interesse storico ed architettonico, ma anche e soprattutto dalla prospettiva, per la quale l'Ente si sta battendo, di fare dell'Istituto stesso il più qualificato centro di formazione per le arti applicate in Europa”.
“Siamo in presenza di un restauro di grandissima qualità – ha sottolineato l’assessore Di Cintio – curato al massimo in tutti i particolari. L’approccio con il recupero del complesso di Porta Romana è stato quello di un intervento in un corpo edilizio del più elevato livello storico-artistico”.
Notizie storiche
Il fabbricato attuale venne edificato in concomitanza con il trasferimento della capitale da Torino a Firenze, in occasione del quale si rese necessaria la realizzazione di un nuovo complesso di scuderie in sostituzione di quelle esistenti in San Marco, evidentemente inadeguate alle esigenze della Corte Reale, capace di accogliere i cavalli ed i quartieri del personale di servizio.
L’architettura delle Scuderie, edificio principale del complesso, è attribuita a Fabio Nuti.
La realizzazione ebbe inizio nel 1866 e si protrasse per circa tre anni: nel 1869 risultava completata anche la sistemazione del giardino. Ma nel 1870 la Capitale fu spostata a Roma e venne a mancare la ragione di scuderie di queste dimensioni.
E’ del 1922 il passaggio al ministero della Pubblica Istruzione dell’edifico, riconvertito all’uso scolastico su progetto dell’architetto Enrico Lusini, per rimodellare le architetture ottocentesche sul nuovo uso. Il R.° Istituto d’Arte di Porta Romana fu inaugurato il 1° novembre 1924, alla presenza di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena.
Le planimetrie custodite nell’Archivio Disegni della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici di Firenze ci permettono di ricostruire l’uso originario delle architetture ottocentesche. Al livello terreno, attraversato il portico di facciata si leggono la <<Rotonda d’ingresso>> (l’attuale Ottagono), attorno a cui si sviluppano i quartieri del portiere, i gabinetti per i maestri di stalla di settimana e per la guardia di scuderia ed il gabinetto di Sua Maestà con <<anticamera, retrostanza e ritirata>>; dalla rotonda si accede al <<Maneggio Coperto>> (l’attuale Gipsoteca) con le piccole gallerie per la famiglia reale.
Il livello terreno del nuovo Istituto è praticamente identico al precedente. Il nucleo costituito dal maneggio coperto, l’Ottagono e gli ambienti distribuiti intorno a quest’ultimo non mostrano alcuna variazione architettonica.