CHAMPION EUROPE, SCANDICCI. "PROVINCIA FERMI DELOCALIZZAZIONE"
I consiglieri di Rifondazione comunista invitano a respingere "un ricatto inaccettabile"
Nuovo sciopero dei lavoratori alla Champion Europe di Scandicci "per contrastare la delocalizzazione e gli imposti trasferimenti lavorativi impraticabili socialmente ed economicamente". "Un ricatto inaccettabile", secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. I lavoratori si appellano alla Provincia di Firenze e alle Istituzioni "affinché prevalga una logica di rispetto delle relazioni sindacali, di responsabilità sociale dell’azienda e di attivazione di tutti gli strumenti di sostegno e tutela". Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori e chiede alla Provincia di Firenze "di fare la propria parte per respingere l’arroganza di una impresa che gioca la delocalizzazione sulla pelle dei lavoratori". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
I lavoratori di Champion Europe affermata azienda nel settore dell’abbigliamento sportivo, proclamano un nuovo stato di agitazione, per contrastare la delocalizzazione e gli impossibili trasferimenti a Carpi nella sede Emiliana. In più contesti abbiamo rilevato che questa dismissione si rivela essere una decisione grave e inopportuna poiché come sta accadendo mette a serio rischio la tenuta dei livelli occupazionali e gli assetti produttivi di un territorio già colpito duramente da una progressiva desertificazione di imprese, proprio in uno dei settori come quello della moda che è un volano dell’economia scandiccese
Questo nuovo sciopero conferma il fatto che oramai ogni decisione è già stata presa sulla testa dei lavoratori e che il processo di trasferimento delle attività è in atto da parte una azienda, che con arroganza non ha brillato né sul piano della trasparenza né tanto meno su quello della responsabilità sociale, e ha perseguito la propria strada non confrontandosi con le proposte dei sindacati e dei lavoratori.
Da qui l’appello dei lavoratori e della Filcams Cgil laddove dichiarano «Questa azienda non fa accordi e noi continuiamo a opporci per questo atteggiamento insostenibile. Chiederemo alla Provincia di aprire un tavolo comune per aiutare i lavoratori». Grave il fatto che l’intransigenza datoriale arrivi persino a negare la disponibilità ad attivare ammortizzatori sociali, considerando che i trasferimenti obbligatori - pena la perdita del posto di lavoro- sono socialmente inaccettabili per chi ha problemi di carico familiare e di natura economica.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere la piena solidarietà ai lavoratori della Champion Europe, interessati da una pesante delocalizzazione di attività e coinvolti in una insostenibile precarizzazione occupazionale e salariale,
nel dichiarare il proprio sostegno alla vertenza e alle mobilitazioni e scioperi, a fronte dei gravi comportamenti assunti dalla azienda in materia di occupazione lavoro, salari e diritti,
rinnovano l’appello lanciato alle Istituzioni da parte dei lavoratori e sindacati di un proprio e convinto intervento
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo nello stabilimento di Scandicci sul versante delle attività produttive, sull’occupazione e diritti dei lavoratori e sulla delocalizzazione e cosa ha intenzione di fare l’Amministrazione provinciale per aiutare i lavoratori e far ripartire corrette relazioni sindacali.
Infine chiediamo di sapere se prima del 26 marzo prossimo le Istituzioni – Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Scandicci - possano costringere l’azienda a attivare percorsi di tutela e sostegno dei lavoratori che non possono o vogliono trasferirsi in Emilia Romagna".