INUGURATO IL VILLAGGIO LA BROCCHI
Gesualdi: dobbiamo ancora investire su questa esperienza unica in Europa
“Il Villaggio La Brocchi è un’esperienza unica a livello europeo. Per la complessità e l’importanza dei suoi obiettivi non può essere solo il volontariato a farlo funzionare ma anche gli Enti Locali, che così bene hanno collaborato per farlo nascere, devono continuare ad investire ancora per due o tre anni su questa esperienza”.
Così il presidente della Provincia Michele Gesualdi ha salutato questa mattina a Borgo San Lorenzo l’inaugurazione di Villa la Brocchi.
“Dopo anni di abbandono e di degrado – ha poi detto Gesualdi - Villa la Brocchi rinasce per dare ospitalità a famiglie disagiate con minori e in particolari situazioni di emergenza. Fornirà una sistemazione temporanea a chi ne ha bisogno ma sarà anche un centro per socializzare, integrare, favorire cioè l’inserimento nella società e nel lavoro di coloro che hanno avuto meno fortuna nella vita. Un’attività che ben prosegue la missione del proprietario dell’immobile, l’Istituto degli Innocenti, e quella dell’illustre personaggio che qui abitò nel 1700 lasciando il suo nome alla villa, quel don Giuseppe Brocchi che tanto si impegnò nella sua missione pastorale affinché gli uomini fossero trattati da uomini sempre, in quanto tutti figli di Dio. L’impegno forte della Provincia per realizzare il Centro sia sul piano finanziario sia su quello operativo si colloca nel solco profondo che ha visto l’ente in questi anni attento ai diritti fondamentali di ogni persona, considerando la solidarietà come la molla forte del suo agire politico e sociale”.
In un antico complesso architettonico alle porte Borgo San Lorenzo, in Mugello, recuperato e restaurato, funzionerà dalla prossima estate un centro di accoglienza temporanea per famiglie immigrate, con vari servizi offerti anche al territorio. Un progetto pilota, primo nel suo genere in Italia.
Il complesso, che si chiama Villaggio “La Brocchi”, è stato inaugurato oggi, presenti tutti i rappresentanti delle istituzioni che ne hanno condiviso la realizzazione: Regione Toscana, Provincia di Firenze, Prefettura, Comunità montana del Mugello, Comune di Borgo San Lorenzo, Comune di Firenze, Istituto degli Innocenti e l’associazione Progetto Accoglienza.
I lavori di ristrutturazione e recupero, iniziati un anno fa, sono già conclusi per il primo lotto (che riguarda la chiesa, la casa colonica, la limonaia, il fienile e gli annessi), mentre quelli relativi al secondo lotto (la villa, destinata ad accogliere aule per la formazione) termineranno a giugno. Con la sistemazione degli arredi il centro potrà funzionare già dall’estate.
Sul Villaggio La Brocchi sono stati investiti complessivamente circa 3 milioni di euro. L’accordo di programma è stato siglato a maggio del 2002. Il complesso architettonico è stato messo gratuitamente a disposizione dall’Istituto degli Innocenti, che ne è proprietario e che in questo modo prosegue nell’impegno di accoglienza sociale verso l’infanzia da sempre perseguito.
Il centro ospiterà infatti famiglie e donne con bambini provenienti da paesi stranieri: immigrati in situazioni di emergenza in cerca di un luogo sicuro, tranquillo ed ospitale dove vivere per un anno. Sarà un centro di accoglienza, ma anche un centro di incontro per conoscersi, confrontarsi, imparare i propri doveri e trovare un lavoro, iniziando un percorso di responsabilizzazione e di integrazione. I posti a disposizione sono una trentina: per sei famiglie, per un periodo di sei mesi, prorogabile a un anno.
Il villaggio fa parte di un progetto più vasto, elaborato all’interno del Consiglio territoriale dell’immigrazione della Prefettura e che prevede la creazione di strutture di accoglienza per 140 posti in tutta provincia di Firenze, dove accogliere anche rifugiati che richiedono asilo.
Un progetto pilota unico per molte caratteristiche, a cominciare dal nome. L’idea è infatti quella di ripartire dal “villaggio” inteso come piccolo centro abitato e luogo di relazione, aperto al territorio. Un centro di servizi e un luogo di partecipazione, grazie alla biblioteca, all’ostello, alla trattoria multi-etnica (con 60 posti e possibilità di mangiare all’aperto), alla foresteria (che potrà accogliere fino a settanta persone), l’aula magna (60 posti), una sala polivalente (40 posti) e tre aule studio (20 posti ciascuna).
Il restauro del complesso architettonico
Il complesso architettonico di “La Brocchi” ospitava in passato l’antica rocca di Lutiano. Nel settecento il castello fu trasformato in villa di campagna con annessi la casa colonica, il fienile, la cappella, la limonaia ed il parco.
Nell’esecuzione dei restauri, oltre al recupero degli immobili, è stato eseguito anche un intervento di ingegneria naturalistica, unico nel suo genere nel Mugello, che ha permesso sia il consolidamento della scarpata a lato della chiesa, sia la realizzazione di un terrazzamento panoramico per la visibilità del complesso e della vallata su Borgo San Lorenzo. Nell’edificio della villa, quello di maggiore rilevanza architettonica e storica, sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Architettonici e del Paesaggio, si stanno eseguendo delle indagini specifiche negli ambienti interni, al fine di ritrovare eventuali motivi decorativi di pregio. Nelle parti centrali dell’edificio i motivi ritrovati verranno recuperati e riproposti nell’ottica di restituire l’ambientazione originale dell’edificio.
Sulla figura del sacerdote erudito Giuseppe Maria Brocchi (1687-1751), antico proprietario della villa, è appena uscita una ricerca, realizzata da Lorella Baggiani per dell’Istituto degli Innocenti e pubblicata da Edizioni Polistampa.
La varie parti del villaggio.
C’è la villa storica, con l’elegante scala di accesso, ma pure la vecchia limonaia che funzionerà da mensa e ristorante, una grande casa colonica, un fienile ed una serie di annessi agricoli. In uno di essi nascerà un ostello su due piani, per giovani di passaggio e campi estivi. C’è poi il parco monumentale ed una cappella che diventerà centro congressi.
Il cuore della struttura è la colonica, sede del centro di accoglienza. La villa ospiterà gli uffici e le strutture di servizio, un centro di ascolto, uno sportello per la consulenza legale ed un centro studi dotato anche di una biblioteca. Dentro la biblioteca funzionerà un collegamento internet aperto a chiunque. La villa sarà quindi una struttura a disposizione di tutti gli immigrati della zona, non solo quelli che ne sono ospiti.
Sarà realizzato anche un laboratorio-bottega per il riuso delle cose usate e la vendita degli oggetti recuperati: il mercatino sarà un’occasione per visitare il centro da parte di chi abita attorno, facilitando l’integrazione, ma anche una forma di autofinanziamento per il centro stesso.
Dalle molteplici attività del centro potranno nascere altrettanti occasioni di lavoro per i suoi ospiti, esperienze in prospettiva particolarmente utili per le donne visto che molte di loro si pensa che proverranno da culture che non concepiscono il lavoro femminile extra.familiare. A gestire la stessa foresteria, adatta a soggiorni brevi, sarà una delle famiglie immigrate.
I costi.
Sul villaggio “La Brocchi” sono stati investiti 2 milioni e 943.804 euro per interventi articolati in tre lotti: il centro servizi, il centro accoglienza e la foresteria.
L’accordo di programma è stato stipulato il 27 maggio 2002 e coinvolge la Regione Toscana, la Provincia di Firenze, la Prefettura, la Comunità montana del Mugello, il Comune di Borgo San Lorenzo, il Comune di Firenze, l’Istituto degli Innocenti e l’associazione Progetto Accoglienza.
La Regione Toscana ha investito nell’opera 255 mila euro del Piano integrato sociale 2001, grazie ai quali il cantiere si è aperto, e più di 542 mila euro frutto di un accordo, siglato a maggio del 2001, con il Dipartimento Affari sociali del ministero. Ci sono poi 453 mila euro del Fondo sociale europeo, 1 milione e 136 mila euro dalla Provincia di Firenze, 51.645 euro dal Comune di Borgo San Lorenzo, 30.987 dal Comune di Firenze e 41.316 dalla Comunità montana del Mugello. Gli arredi, 351 mila euro, saranno forniti da uno sponsor. L’istituto degli Innocenti, proprietario del complesso architettonico, ha pagato lo studio ed il progetto definitivo, per oltre 80 mila euro.
“ Si tratta di un centro di accoglienza per immigrati senza fili spinati e senza sbarre alle finestre. Questo è il modello toscano di accoglienza” . Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Claudio Martini intervenendo all’inaugurazione del villaggio ‘La Brocchi’, nel cuore del Mugello, a Borgo San Lorenzo.
“Credo – ha aggiunto - che mai come in questo momento ci sia bisogno di realizzazioni come questa, di iniziative concrete che aiutano la convivenza pacifica, il dialogo, la tolleranza, che avvicinano culture diverse e aiutano a trasformare il disagio, la necessità dell'immigrazione in una ricchezza e in una opportunità. Il villaggio può diventare, nel suo piccolo, una palestra per un futuro migliore, per un mondo di pace.
"Questo progetto - ha proseguito Martini - vede la collaborazione di più enti con l'obiettivo di accogliere stranieri e in particolare famiglie e donne con figli piccoli, in particolari situazioni di emergenza. E' un gesto concreto, che si pone l'obiettivo di favorire l'integrazione, di eliminare barriere e ostacoli, ispirandosi ai principi della solidarietà e della tolleranza, nel rispetto delle regole che vigono nel nostro paese".
"Rispettare i diritti della persona e limitare il disagio sociale - spiega Angelo Passaleva, vice presidente della Regione e assessore alle politiche sociali - sono le premesse migliori per prevenire povertà, sofferenze, malattie e comportamenti devianti, per incoraggiare un'intera società ad aprirsi ai diversi e non a chiudersi nell'incomprensione e nell'odio. Gli immigrati oggi sono per la Toscana come per il resto del paese, una risorsa e una necessità. Oggi come oggi sono oltre 150.000 quelli con regolare permesso di soggiorno. Ma il mercato del lavoro ne potrebbe assorbire molti di più. Di loro non possiamo fare a meno. Garantire a queste persone un'accoglienza dignitosa è quindi per noi un dovere".
E' una sfida che si può vincere con la collaborazione di tutti. Delle istituzioni e dei cittadini.
"L'accordo di programma è stato lo strumento che ha consentito di dare vita a questo centro - ricorda il prefetto di Firenze Gian Valerio Lombardi - Regione Toscana, Comuni di Firenze e Borgo San Lorenzo, Comunità Montana, Istituto degli Innocenti, associazioni del volontariato, hanno lavorato con determinazione a un progetto nuovo nel suo genere, sia sotto il profilo dell'accoglienza, sia dal punto di vista della tipologia strutturale".
"Nell'era del Villaggio Globale - afferma Antonio Margheri sindaco di Borgo San Lorenzo - il Villaggio la Brocchi è un'occasione per sperimentare dal basso l'integrazione. Per Borgo San Lorenzo impegnarsi in questo progetto era una scelta naturale, in coerenza con una scelta politica fortemente orientata alla cooperazione e alla solidarietà. Il nostro comune aderisce con altri 88 comuni italiani al programma nazionale asilo e in questi anni sono stati accolti 12 nuclei familiari, con lo status di profughi o rifugiati".
"Un'occasione per provare a fare comunità senza restare legati esclusivamente al locale - dice Giuseppe Notaro presidente della Comunità montana del Mugello - un'esperienza di crescita anche per il nostro ente che ha seguito passo passo il procedimento d'appalto e i lavori, aggiudicati nel 2002 e completati a tempo di record".
"Sono particolarmente affezionata al progetto - aggiunge Marzia Monciatti assessore alle politiche dell'immigrazione del Comune di Firenze - perché rappresenta un'innovazione significativa nelle politiche di accoglienza e perché la nascita di questo centro ha rafforzato i miei legami e le per me preziose relazioni con la bella e civile comunità del Mugello".
"E' un progetto in cui crediamo con forza - sottolinea Alessandra Maggi presidente dell'Istituto degli Innocenti - perché è coerente con la storia di impegno sociale e tutela dei minori che caratterizza da sei secoli la vita degli Innocenti. La scelta di mettere a disposizione la villa,di proprietà dell'istituto dagli anni '60,è in linea con questa storia e scaturisce da una decisione del consiglio di amministrazione che ha stabilito che un bene per ogni area territoriale, fra quelli iscritti nel patrimonio dell'istituto, continui ad essere destinato a scopi di accoglienza sociale".