SAN MAURO, "INDAGINE AMBIENTALE SULLE LAVORAZIONI GALVANICHE"
Rifondazione comunista raccoglie la preoccupazione dei cittadini per l'eventuale fuoriuscita di sostanze tossiche
Incendio alla Lgf (Lavorazioni Galvaniche Fiorentine) ubicata fra San Mauro e San Donnino, nella Piana fiorentina. I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi segnalano la "preoccupazione dei cittadini per quanto riguarda le sostanze tossiche sprigionate dall’incendio e ancora di più per le acque di scolo e delle falde, tenendo presente che il cianuro e altre sostanze pericolose usate per le lavorazioni potrebbero essere fuoriuscite". Rifondazione comunista chiede alla Provincia di Firenze un'indagine ambientale e strumenti di tutela e sostegno per i 64 lavoratori. Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"L’ azienda Lgf(Lavorazioni Galvaniche Fiorentine) ubicata di via dei Bassi, al confine fra San Mauro e San Donnino, ha preso fuoco domenica ed è stata gravemente danneggiata dal fuoco con gravo i rischi per la salute per l’ambiente.
L'incendio è iniziato molto probabilmente, per una scintilla nell'impianto di produzione. Anche se le motivazioni esatte del rogo restano da accertare da parte della magistratura. Risulta che i macchinari vengano attivati, ogni domenica, in preparazione dell’inizio della produzione il lunedì mattina . In ogni caso l’incendio si è esteso subito all'interno di due diversi capannoni: uno utilizzato come magazzino e l'altro dedicato alle vasche galvaniche.
Proprio il processo di galvanizzazione, lavorazione che richiede protocolli ambientali e sanitari molto precisi data la sua pericolosità per le sostanze usate, è la causa della preoccupazione dei cittadini circostanti per quanto riguarda le sostanze tossiche sprigionate dall’incendio, ma ancora più preoccupante è il possibile inquinamento delle acque di scolo e delle falde, tenendo presente che il cianuro usato per le lavorazioni potrebbe essere fuoriuscito dall’azienda attraverso il defluire delle acque sparate per spegnere l’incendio dai VV.FF.
Sul posto infatti sono intervenuti d’urgenza i vigili del fuoco di Firenze e di Prato, quelli del nucleo Nucleare, batteriologico, chimico e radiologico, la Protezione civile della Pubblica assistenza di Signa e della Misericordia di San Mauro, oltre ai carabinieri e ai tecnici del Comune. Vista la gravità e la pericolosità dell'incendio, sono poi arrivati anche i sindaci e gli assessori di Signa e Campi. Apprendiamo dalla stampa che …” Ore e ore di lavoro per i vigili del fuoco impegnati ieri pomeriggio nel rogo alla fabbrica Lavorazioni Galvaniche Fiorentine”…”Il rogo è stato spento dopo alcune ore, ma le operazioni di bonifica sono andate avanti per tutta la notte.”…
Rifondazione Comunista richiede l’attenzione del Provincia di Firenze per quanto riguarda la possibile contaminazione ambientale e il rischio sanitario derivante , dall’eventualità che ci sia stata contaminazione di sostanze altamente pericolose fuori dal sito produttivo.
Per ultima, ma non ultima, va la nostra solidarietà e preoccupazione per i 64 lavoratori e per il futuro dell’azienda che in un periodo di forte crisi economica su tutto il territorio provinciale, invitiamo la Provincia di Firenze ad attivare fin da subito gli strumenti di tutela e supporto previsti affinché venga aiutata a ripartire salvaguardando i posti di lavoro e redditi delle persone coinvolte.
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista a seguito dell’incendio dell’azienda Lgf(Lavorazioni Galvaniche Fiorentine) ubicata tra San Mauro e San Donnino chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su sull’accaduto e sui possibili danni ambientali. Altresì chiediamo di sapere se l’Amministrazione Provinciale fa parte del coordinamento di enti tenuti a monitorare e contenere danni al territorio come il possibile inquinamento atmosferico e delle acque dovute alle sostanze tossiche impiegate nei processi di galvanizzazione e se la Provincia di Firenze per quanto di sua competenza, sia coinvolta nelle azioni di risanamento ambientale in sinergia anche con i comuni interessati e al Consorzio di Bonifica delle acque e canali della piana, ASL e ARPAT.
Inoltre chiediamo i possibili risvolti occupazionali e se siano stati previsti strumenti di tutela e sostegno per i 64 lavoratori interessati da una probabile chiusura delle attività se mai fosse necessaria".