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VERTENZA CHAMPION, IL NO DELL’AZIENDA AL CONFRONTO. L’ASSESSORE SIMONI E IL SINDACO GHERI: “SIAMO DI FRONTE AD UN ATTEGGIAMENTO DI IRRESPONSABILITÀ SOCIALE
“Abbiamo tentato di svolgere il nostro ruolo di difesa dei lavoratori e del territorio, ma per la prima volta un’azienda non ha accettato il confronto”

“Abbiamo tentato, come sempre, di svolgere il nostro ruolo di difesa del territorio e dei lavoratori fino in fondo, ma per la prima volta l'azienda non ha accettato il confronto”. E' con amarezza e sconcerto che l'Assessore provinciale al lavoro, Elisa Simoni, e il Sindaco di Scandicci, Simone Gheri, commentano la lettera ufficiale dell'azienda Champion nella quale si risponde negativamente all’invito delle istituzioni a partecipare al tavolo dell'unità di crisi della Provincia di Firenze.

“Abbiamo preso atto delle ragioni dell’azienda rispetto alla decisione di trasferire l’unità produttiva di Scandicci a Carpi – affermano Simoni e Gheri – L’incontro che volevamo svolgere non aveva infatti l’obiettivo di affrontare questo argomento, ma di capire piuttosto come fare a tutelare i lavoratori. Abbiamo fatto alcune verifiche con la Regione Toscana e individuato alcuni percorsi possibili che volevamo proporre all’azienda la quale, peraltro, non avrebbe avuto alcun aggravio. Ma la risposta alla nostra richiesta di tentare insieme di alleviare i costi sociali di questa operazione è stata totalmente negativa”.

“Nel gruppo dei lavoratori ci sono soprattutto donne e anche tre persone iscritte alle categorie protette - proseguono l’Assessore e il Sindaco –. La loro tutela ci preoccupa, così come l’impoverimento del tessuto produttivo locale. Una situazione aggravata dal rifiuto dell’incontro con le istituzioni che ha due implicazioni: una di tipo formale, perché è la prima volta che un’azienda rifiuta un incontro con gli enti locali in quasi tre anni di mandato amministrativo; una sostanziale, perché l'atteggiamento di chiusura dell’azienda rispetto agli ammortizzatori sociali metterà in difficoltà i lavoratori anche per una loro eventuale ricollocazione”.

“Un modo di fare non definibile in altro modo se non come irresponsabilità sociale e che ci preme far sapere a lavoratori, cittadini e consumatori” concludono Elisa Simoni e Simone Gheri.

16/04/2012 16.22
Provincia di Firenze