EX ISI, PASSI D'ATTESA PER FARE UN SALTO IN AVANTI
Il punto in Consiglio provinciale di Firenze prima dell'incontro fissato per oggi, mercoledì 18 aprile
Easy Green. Nell'ultimo appuntamento tra Istituzioni, imprenditori, Fidi, sindacati, Provincia e Comune di Scandicci, svoltosi il 13 aprile, la cordata ha ribadito la volontà di proseguire il proprio impegno. Vi è un grande bisogno di fare il piano industriale, complementare alla politica del Governo sugli incentivi per il tipo di produzione che coinvolge anche Easy.
La cordata, con gli imprenditori Bassilichi e Gattorno, ha informato in maniera ufficiale di non aver fatto ricorso per ritirare un milione e duecentomila che avevano versato, 1 milione e 260 mila euro, al curatore, in vista dell'asta, anzi auspicando che la somma venga utilizzata a favore dei lavoratori della ex Isi.
"Abbiamo anche incontrato il curatore - ha spiegato l'assessore al Lavoro Elisa Simoni rispondendo a distinte domande d'attualità di Lega Nord e Rifondazione comunista - insieme alle organizzazioni sindacali, cercando di capire quali prospettive ci sono per gli ammortizzatori. Il Ministero aveva fatto emergere la possibilità di allungamento degli ammortizzatori, legandoli all'asta e alla continuità. La Provincia, per parte sua, sta individuando gli elementi di continuità che potrebbe garantire l'allungamento degli ammortizzatori sociali". Ulteriori sviluppi si attendono dall'incontro in data odierna, mercoledì 18 aprile.
Per Marco Cordone (Lega Nord) il dato è che "i lavoratori hanno già aspettato e sofferto abbastanza. Non sarebbe male se in apertura del prossimo Consiglio provinciale l'assessore ci informasse dei nuovi passi compiuti".
"Non sono soddisfatto della risposta - ha replicato per Rifondazione Andrea Calò - Permane una riservatezza che non è accettabile. Non tiriamo un sospiro di sollievo su come procede la vicenda. Ci interessa cosa concretamente porta a casa il tavolo interistituzionale. Intanto, grazie alla pressione dei sindacati su una cordata inattendibile è possibile reiterare gli strumenti di tutela e sostegno. Ma non c'è ancora nessun atto concreto sull'uscita definitiva della precarietà. Guardiamo con attenzione allo scenario di mercoledì 18 aprile".