ISI EX ELECTROLUX, CALO' (RIFONDAZIONE): "INEVITABILE PUNTO D'ARRIVO"
"Si tratta di una vicenda oscura e tutta ancora da chiarire"
L’inchiesta sulla Isi ex Electrolux "si inserisce in un contesto dove ancora lo stabilimento (ora divenuto Easy Green) e i 370 lavoratori attendono un rilancio, e un reale processo di reinternalizzazione". Rifondazione Comunista, con il capogruppo in Consiglio provinciale Andrea Calò e Andrea Malpezzi, segretario provinciale di Rifondazione, auspica che "le gravi vicende giudiziarie che si profilano, non mettano a rischio ulteriormente il sito produttivo riportandolo indietro nell’incertezza e la precarietà". Per Calò, in particolare, l'apertura dell'inchiesta giudiziaria rappresenta "un inevitabile punto d'arrivo perché si tratta di una vincenda oscura tutta ancora da chiarire". Di seguito il testo di una dichiarazione di Calò e Malpezzi.
"Apprendiamo che la Guardia di Finanza ha provveduto ad arrestare i vertici dell’Ex Isi (Italia solare industrie), i reati contestati vanno dalla bancarotta fraudolenta alla truffa aggravata. Si tratta di un’operazione complessa preceduta da perquisizioni in molte città. I provvedimenti di custodia cautelare riguardano l'ex amministratore dell'Isi Massimo Fojanesi, il rappresentante in Italia della Mercatech Limited e Mercatech Inc. Stefano Cevolo oltre all'ex direttore del personale della Isi Paolo Corati.
Gli arresti intervengono a seguito di una serie atti e comportamenti messi in essere dai vertici dell’ISI su finanziamenti, incentivi e accordi con il Ministero del Lavoro disattesi, senza contare il basso profilo sociale e d’impresa che questi hanno tenuto negli anni dopo il loro subentro alla multinazionale ex Zanussi Electrolux e durante la dura vertenza sindacale e le varie iniziative di lotta dei lavoratori per difendere il sito produttivo, il lavoro e i diritti da operazioni speculative e finanziarie.
Sia le indagini effettuate dagli organi inquirenti che i reati contestati non rappresentano una novità per noi, come per i lavoratori, che abbiamo sempre evidenziato l’atteggiamento disinvolto, irresponsabile e poco trasparente sugli ingressi societari e sulla gestione aziendale di quel tempo.
Rileviamo inoltre che l’inchiesta si inserisce in un contesto dove ancora lo stabilimento (ora divenuto Easy Green) e i 370 lavoratori attendono un rilancio, un serio piano industriale e un reale processo di reinternalizzazione dei lavoratori.
Rifondazione Comunista nel ribadire quanto più volte espresso sulla vicenda ex ISI e nell’esprimere solidarietà e sostegno alla vertenza sindacale auspica che le gravi vicende giudiziarie che si profilano non mettano a rischio ulteriormente il sito produttivo riportandolo nell’incertezza e la precarietà, non ancora del tutto abbandonata, ripristinando contestualmente la dovuta legalità e trasparenza sul sito di Scandicci".